Si è concluso il I convegno Internazionale Nardini, voluto e promosso dall’Azienda Bortolo Nardini di Bassano: una discussione sul mondo che verrà a partire dai dati demografici, l’unico scenario che possiamo prevedere con un certa precisione a lungo termine. Tra gli studiosi riuniti alle Bolle Nardini (cfr immagine a fianco: Moisès Naìm, ex direttore del Foreign Policy ed ora al Carnagie Endowment for International Peace, Enrico Giovannini, Presidente Istat, Guido Barilla, presidente della Barilla Holding spa, Luca Molinari, storico dell’architettura, Francesco Billari, demografo, Bill Emmott, scrittore e già direttore dell’Economist.
Ad intonare il tono della discussione le relazione introduttiva di Jack Goldstone, politologo della George Mason School of Public Policy, che ha disegnato il quadro della popolazione mondiale da qui al 2050. Ecco alcune indicazioni di fondo. In primo luogo in Europa, e ancor più in Italia, un adulto su tre avrà più di cinquant’anni, una condizione mai verificatasi prima nella storia dell’umanità, con evidenti esigenze di welfare e sanità a cui nessuna delle politiche fino ad oggi immaginate saprà provvedere. Secondo: il 90% dei giovani di oggi sotto i 15 anni sta crescendo in paesi in via di sviluppo. Terzo: la maggior parte di questi giovani si trovano in paesi con governi deboli o instabili, che non sono in grado di assicurare l’accesso all’istruzione, al capitale e alle opportunità di impiego.
A commento di queste macrotendenze indicate da Goldstone, Enrico Giovannini ha aggiunto numerosi dati significativi sul nostro paese, tra cui: nel 2050 la popolazione dell’Italia sarà più anziana e gli ultraottantenni salirebbero dal 5,8 al 15% della popolazione. Chi tra noi sarà vivo al capodanno 2050 avrà un’assistenza sanitaria pubblica e potrà contare su risorse proprie adeguate? Secondo Giovannini la risposta è “probabilmente sì”. Il sistema pensionistico sarà molto meno generoso rispetto ad oggi, ma questo libererà risorse per le altre forme di spesa sociale legate all’invecchiamento. “Inoltre – ha spiegato Giovannini – le famiglie italiane, inoltre, sono in media relativamente “ricche”, grazie ai risparmi accumulati nelle generazioni.” Vi sono inoltre due aspetti di segno diverso da considerare: la necessità di sviluppare e strutturare le reti formali di aiuto, per supplire all’indebolimento delle reti familiari, e le possibilità che il progresso tecnologico offre perché la popolazione viva più a lungo in buona salute, e per migliorare e rendere meno costose le attività di assistenza e di cura.
Quel che è certo è che dalle scelte politiche di oggi saranno determinanti per come sarà il Capodanno del 2050, se sarà un giorno di pace o di conflitto. Ed è proprio per contribuire alla comprensione delle implicazioni della politica attuale e per formulare proposte all’altezza delle sfide che ci pone la nostra epoca che la Famiglia Nardini ha voluto istituire quello che è destinato a divenire un appuntamento di riferimento nel panorama culturale italiano. Perché Bassano diventi il luogo dove si distilla, insieme alla grappa, anche le idee su dove la nostra umanità sta andando.
+info: Press Office: HangarPress Tel 02 48028758 Federica Moscheni – – www.convegnonardini.org
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