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Italgrob, Federazione Italiana dei Distributori di Bevande, ha rinnovato per il 2009 la sua presenza a Pianeta Birra, rendendosi ancora una volta protagonista di uno degli appuntamenti più attesi di tutta la Fiera: il grande Convegno annuale degli operatori del beverage, che per quest’anno ha visto confrontarsi sul palco di Rimini i più importanti esponenti della filiera su temi del vetro a rendere del caro prezzi e delle misure anti-alcool


Il dibattito ha visto avvicendarsi su palco, insieme al Presidente Italgrob, Giuseppe Cuzziol, gli onorevoli Antonio Mazzocchi (Questore della Camera dei Deputati) e Fabio Gava (membro della X° Commissione per le Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera), Franco Peroni (Managing Director di Campari Spa Italia), Gianluca Volpi (Vice-Direttore di Federvini), Edi Sommariva (Dir. Generale FIPE Confcommercio) e Luigi Rambelli (Presidente Legambiente per l’Emilia Romagna e Presidente nazionale di Legambiente Turismo). Moderatore d’eccezione il giornalista del Tg1 Attilio Romita.

Tema centrale dell’incontro il rilancio del vetro a rendere nell’Horeca, con la presentazione dei primi dati raccolti dalla Federazione grazie all’attivazione di un progetto pilota su alcune piazze italiane. La sperimentazione del Progetto Vetro Indietro – cui prendono parte Fipe-Confcommercio, Legambiente, 3 aziende leader nel settore della produzione di bevande, alcoliche e non (Sanpellegrino, Peroni e Pago) e Savno, Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale – ha mosso i suoi primi passi a fine 2008 e potrebbe rivelarsi un’opportunità fondamentale per il rilancio del settore del fuori casa, come elemento di riqualificazione e differenziazione rispetto ad altri canali e forte coesione della filiera. Tutti gli oratori sono stati concordi sul fatto che il ritorno vuoto a rendere possa rappresentare un valido aiuto per limitare il degrado ambientale che oggi colpisce molte città italiane, e facilitare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Già le prime analisi compiute dall’ateneo veneziano mettono in evidenza l’”ecologicità” del progetto e il notevole risparmio economico in termini di costi di produzione e trasporto che il processo del VAR garantisce all’intera filiera produttiva del beverage, rispetto al processo a perdere. Luigi Rambelli di Legambiente ha inoltre posto l’accento sul valore della “sostenibilità come sinonimo di competitività. L’ecosostenibilità è infatti un fattore sempre più importante per gli esercenti, indispensabile per differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti e della GDO, coinvolgendo al tempo stesso i consumatori più attenti all’ambiente”.

Secondo argomento chiave del convegno è stato poi un altro tema di grande attualità: il caro-prezzi, con gli aumenti dei listini del 5/8% praticati da molte industrie del beverage già prima della fine del 2008. Una strategia certo legittima e spesso replicata da parte delle realtà industriali, ma che non può che diventare oggetto di confronto a livello più ampio in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando. Franco Peroni di Campari Italia, in rappresentanza del mondo industriale, ha sottolineato come “l’aumento dei prezzi non è che una logica conseguenza per far fronte alle sempre più elevate spese sostenute dall’impresa, relative ad esempio alle utenze ed agli investimenti pubblicitari, fondamentali per un settore così competitivo come quello del beverage. Bisogna comunque ricordare – ha ribadito inoltre Peroni – come gli aumenti dei listini siano tuttavia contenuti rispetto agli incrementi dei prezzi di altre merceologie, che incidono in maniera più significativa sull’economia domestica delle famiglie italiane”.

E infine, di grande attualità anche il tema dell’ulteriore riduzione del tasso di alcoolicità nel sangue allo 0,2%. Una scelta fortemente voluta dal Governo italiano nel tentativo di ridurre ulteriormente i rischi della guida in stato di ebbrezza, ma che chiama necessariamente in causa anche tutti gli attori del settore del beverage nel tentativo di avviare un dibattito propositivo con le parti politiche, affinché si possa avviare a livello nazionale un vero e proprio progetto non solo repressivo, ma anche realmente formativo sul “bere consapevole”. “Il problema dei consumi di alcool è fortemente sentito anche dagli esercenti – sottolinea Edi Sommariva di Fipe, secondo cui troppo spesso i – giovani di oggi dissociano il consumo dell’alcool dal consumo di cibo, e da ciò deriva il problema”. Il Presidente Italgrob, Giuseppe Cuzziol e Franco Peroni di Campari, pongono invece l’accento sulla scarsità dei controlli e sulla mancanza, in Italia, di una concreta offerta di mezzi di trasporto alternativi. Secondo il Vice Direttore di Federvini Gian Luca Volpi, “il problema viene demonizzato dalla comunicazione mediatica alle volte troppo accentuata e focalizzata esclusivamente sui fatti di cronaca nera.” L’On. Fabio Gava precisa comunque che la proposta di legge per la riduzione del tasso alcolemico è ancora in fase di discussione: “Il decreto non vuole essere una misura proibizionistica, ma una legge ad indirizzo comportamentale….”

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