La viticoltura del XX secolo è diversa di quella del XXI secolo. Questo è uno dei punti fermi di Jean-Baptiste Lécaillon, chef de caves della Maison Louis Roederer dagli anni duemila. Prima di assumere questo ruolo, ha passato i dieci anni precedenti a camminare per i vigneti della Champagne, ad ascoltarli per cercare di sviluppare, per cambiare, e migliorare il percorso di questa grande areale viticolo del mondo. Sembrava un punto lontano e invece, JBL – così si fa chiamare sui suoi profili social – ci è riuscito.
La sua, è una mente geniale, sempre proiettata al futuro. Un visionario che sembra non farsi sfiorare dal tempo, dal meteo, dal “climat”. E lui, forte della sua intelligenza, si adegua a quello che le piante gli raccontano sul loro stato d’animo. Ecco perchè ha scelto di eliminare i fertilizzanti e approcciare una viticoltura biologica e biodimanica vent’anni fa.
La paura di affrontarlo, il clima, si trasforma in sfida perché “le parcelle del Domaine Cristal funzionano. Rispondono, che ci sia freddo, gelo, caldo o pioggia”. L’iconica cuvée della Champagne Louis Roederer, dal 1976, è una selezione di 45 diverse parcelle selezionate dai migliori appezzamenti della Maison, che vana 243 ettari nella AOC. Cuvée compositiva e non un assemblativa. Le parcelle, per la più parte classificate come Grand Cru, provengono dalla Vallée de la Marne (Ay), Montagne de Reims (Verzenay, Verzy e Beaumont-sur-Vesle, la continuazione/dorsale di questa’ultima) e Côte des Blancs (Avize, Mesnil-sur-Oger, Cramant) vengono vinificate separatamente dal team Roederer nel bel e inclito momento quale è quello della primavera. Si scelgono le partite migliori per formare la massa che darà vita alla grande cuvèe, il Cristal, in uscita solo nelle migliori annate.
CRISTAL 2014, l’espressione sincera della craie
Cristal è sinonimo di potenziale di invecchiamento, freschezza, profondità, salinità. Cristal è come un profumo della materia che si libera. Una materia essenziale, per spiegare la tattilità e la mineralità; il contrasto tra freschezza e volume deve essere netto. Questa speciale composizione del suolo diventa un termoregolatore naturale di umidità. La mineralizzazione avviene in maniera lenta: azoto, potassio e carbonio si liberano nella craie dolcemente e nel tempo. Ecco perché si parla di suoli poveri. Umidità da un lato e nutrimento dall’altra, tutto in maniera graduale.
“Il Cristal è l’espressione della craie, con la pioggia o con la canicola estiva le vigne del Cristal funzionano. Non si fermano mai”– dice Jean – Baptiste Lécaillon.
Il millesimo 2014 è considerato come “estremo”, il primo in cui si può iniziare a vedere l’impatto del cambiamento climatico. La vendemmia, tardiva, ha visto la raccolta delle uve nelle parcelle del Domaine Cristal a fine settembre.
Ma il 2014 vive di luce e personalità propria, è difficile fare un paragone con altri millesimi.
Si tratta di un Cristal singolare per diversi motivi, presenta una grande intensità aromatica già nel momento dell’immissione del prodotto nel mercato e un perlage meno presente, per volontà, per fare percepire il vino: la genesi. Perché lo Champagne è prima un vino. Si è poi scelto di sfruttare il “jetting”, una tecnica che prevede dopo il degorgement e il dosaggio, l’iniezione di un microimpulso di acqua solfata che stimola la CO2 in superficie del vino. Ciò fa si che le bollicine salgano e, fungendo da pistone, eliminino l’aria all’interno della bottiglia. E, tappando con precisione la stessa, all’interno della bottiglia resta CO2 e non aria. Una tecnica che va a ridurre l’ossidazione e allunga le potenzialità di conservazione e invecchiamento.
La texture si fonde nell’effervescenza, il contrasto è ben visibile in questa annata dalla freschezza e sapidità tali che di solito si trovano in champagne con più anni alle spalle.
Durante la presentazione dell’ultima annata JBL ha confidato che la Maison da 5 anni impiega esclusivamente il succo di canna zucchero bio nella liqueur, e che si predilige l’assenza di fermentazione malolattica salvo nei millesimi in cui l’acidità è estremamente elevata, in cui è necessaria allora svolgerla dal 10 al 20%. Ci si mette al servizio del vino e del terroir, per non imporre nulla al vino. Si vigila su di esso. Da vent’anni si impiegano i propri preparati biodinamici e non si usano fertilizzanti. Cristal 2014 presenta la stessa percentuale di uve del 2013, 2012 e 2008: 60% Pinot Noir e 40% Chardonnay.
Il sorso è materico, completo. Acido e sul frutto, carnoso e irretito di scorze d’agrumi. Una complessità in embrione in un equilibrio che non potrà che trasformarsi e migliorarsi con l’affinamento in vetro, dopo la delicata e tra le più difficili da controllare, operazione del degormemet. In Italia sono presenti bottiglie sboccate a giugno o settembre 2021, importate da Sagna S.p.A. Tutte le informazioni sono reperibili scansionando il Qr Code nel resto in retro etichetta mediante la App Louis Roederer.
+info: www.sagna.it
www.louis-roederer.com