“Il tempo vola”, professa l’etichetta di Cucielo Vermouth di Torino: è il promemoria che ispira la produzione di una referenza fedele alle origini, quelle del vermouth come momento da godere (l’ora del vermouth era il rito dell’aperitivo, fino a un secolo fa) per mettere in pausa la frenesia del quotidiano. Distribuito in esclusiva da Onestigroup, Cucielo ripropone le tre varianti classiche di un prodotto che si conferma senza tempo.
Artigianalità e storia, le due colonne del brand fondato nel 2018 da Andy Holmes, scozzese Amministratore Delegato del gruppo Artisan Spirits (che rappresenta anche il London Dry Gin Portobello Road e i prodotti a marchio Angostura): le prime due release, al momento del lancio, furono i Vermouth di Torino Rosso e Bianco, seguiti nel 2022 dall’uscita sul mercato internazionale della variante Dry (sono circa trenta i mercati in cui Cucielo è presente). L’etichetta si ispira al cuculo, volatile migratore che nel suo peregrinare tocca latitudini, e quindi atmosfere ed esperienze, ricche e da condividere.
L’intera gamma Cucielo rientra nel disciplinare del Vermouth di Torino, vera e propria DOC riconosciuta dall’Unione Europea nel 2017: alla creazione del disciplinare ha contribuito anche Fulvio Piccinino, tra i massimi esperti di vermouth al mondo, Cicerone della presentazione di Cucielo tenutasi presso il Fuorimano OTBP di Milano, che ha riportato i presenti indietro nel tempo, dalle origini del vermouth fino alle abitudini aristocratiche dell’aperitivo con le ostriche. Seguendo le direttive della legislazione, il vino di base è al 100% italiano (blend di Trebbiano d’Abbruzzo, Grillo e Ansonica dalla Sicilia), con gradazione al 16.8& ABV.
A seconda della varietà, cambiano ovviamente le erbe officinali utilizzato per l’aromatizzazione, che in ogni caso rimane elegante, piena e per certi versi sorprendente: i riflessi dolci della variante Rosso (ci sono vaniglia, chiodo di garofano) si affianca a quella insolitamente profonda e con finale amaricante di quella Dry (scorza d’agrume, cardamomo). Il Vermouth Bianco, chicca mai facilissima da trovare in bottigliera oggi, nasconde addirittura note leggermente speziate, di pepe, che rendono più lunga una bevuta già di per sé non banale.
Per la produzione, Cucielo (50mila bottiglie annue al momento) si affida a una distilleria privata a conduzione familiare, la cui storia risale al 1906 ed è di proprietà della famiglia
Vergnano dal 1992, con Carlo Vergnano, uno dei più esperti master blender di Vermouth del panorama italiano e non solo, a tenerne le redini. Cucielo va così a integrare il portfolio Artisan Spirits, già fornito di un bitter e di un gin, per completare così la gamma necessaria alla creazione di uno dei drink simbolo della miscelazione a base vermouth: il Negroni.
Il perfect serve di Cucielo Rosso si realizza infatti nella variante signature del cocktail italiano per eccellenza (con l’aggiunta di due dash di Orange Bitter), mentre il Martini e il Cucielo 57 (con prosecco e soda) sono le ricette manifesto per le versioni Dry e Bianco, divulgate dal brand ambassador Max La Rosa. Sul mercato, Cucielo è disponibile ai ristoratori intorno ai 18€.
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