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“La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. È partita probabilmente da qui, dalle storiche parole di un celebre scienziato e autore quale Albert Einstein, l’introspezione di Maddalena, Pietro e Hiroko durante l’emergenza che ha messo sotto scacco l’intero pianeta, obbligando tutti noi ad adattarci a un contesto completamente nuovo e mai considerato.
Un periodo buio e complicato, ancor di più per realtà piccole e indipendenti come “Todo Modo”, libreria, enoteca e bistrò nel cuore pulsante di Firenze, che non ha scoraggiato però i due librai-imprenditori e la loro chef. Senza lasciarsi prendere dallo sconforto, si sono rimboccati le maniche e hanno fatto di necessità virtù lanciando una delle proposte take-away più interessanti dell’intera città. Se dici “pranzo da asporto”, non puoi non pensare d’altronde all’iconico pasto equilibrato e portatile in scatola che i giapponesi sono soliti consumare nei picnic al parco, durante i viaggi in treno o più semplicemente in pausa pranzo. Essenzialmente così è nata dunque la prima Bentōteca di Firenze, a base di Bentō preparati espressi e fatti rigorosamente… a (Todo) Modo.
Beverfood.com ha voluto approfondire questa bella storia di innovazione e fantasia, le stesse qualità che caratterizzano la colorata libreria di Via dei Fossi, intervistando proprio i tre protagonisti che l’hanno resa possibile: Maddalena, Pietro e Hiroko.
Ragazzi, da libreria a Bentōteca: come e quando è nata questa idea?
“La nostra idea è nata nel primo periodo di lockdown. Essendo obbligati a restare chiusi al pubblico, ci siamo guardati bene in faccia e ci siamo detti: ‘Se Maometto non va alla montagna’… In cucina avevamo già un’abile cuoca giapponese come Hiroko, così ci è venuto automatico e spontaneo proporre i Bentō”.
Hiroko, d’altronde, è ormai un membro storico del vostro team di lavoro.
“Sì, sono già quattro anni che lavora a Todo Modo. È arrivata in Italia molto tempo fa, accumulando varie esperienze sia come pasticciera che in cucina, anche per ristoranti stellati. Diciamo sempre che un giorno è entrata qui come semplice cliente per il pranzo, ma che alla fine non è più uscita. Hiroko ha capito subito cosa significa cucinare in una libreria ed eccola quindi ancora con noi”.
Che feedback avete avuto dopo il lancio dei Bentō?
“Il feedback è stato molto, molto buono perché, in effetti, i nostri Bentō sono molto molto buoni. Scherzi a parte, sia i nostri clienti affezionati che le persone che magari ancora non ci conoscevano sono stati davvero felici di questa novità, venendo quotidianamente a trovarci in pausa pranzo o, adesso che il tempo è bello, anche per una gita o un pranzo al parco”.
Quali sono quelli più richiesti?
“Piacciono tutti tanto. Ne abbiamo alcuni fissi e altri in base al giorno della settimana, e a ogni Bentō è associato un consiglio di lettura. Il Bentō vegetariano, per esempio, si sposa bene coi lettori curiosi ed ecologisti, ai quali consigliamo la lettura di autori come Virginia Woolf, Henry David Thoreau e Sir James Matthew Barrie. Sempre tra quelli fissi c’è anche il Bentō di carne, pensato per lettori famelici e passionali che potrebbero apprezzare Fedor Dostoevskij, Alexandre Dumas e Henry Beyle. Tra quelli giornalieri, vi cito invece il Bentō al maialino teriyaki del martedì, creato ad hoc per lettori da bosco e da riviera. Lo consigliamo insieme alla lettura di Omero, Carlo Collodi, Herman Melville. Ma anche il Bentō al baccalà di venerdì e sabato per lettori tradizionali e sofisticati, da gustare leggendo Giovanni Boccaccio e Johann Wolfgang von Goethe”.
Pensate di confermare i Bentō anche una volta che torneremo alla “normalità”?
“Assolutamente sì. Li abbiamo mantenuti già dopo le prime riaperture dell’estate scorsa, con quella sorta di seminormalità che speriamo di tornare presto a vivere. È sempre piacevole, infatti, poter mangiare un Bentō sul lungarno o in piazza. Ma non solo, anche in libreria può essere una scelta azzeccata”.
I Bentō non sono però l’unica novità che bolle in pentola…
“Proprio così. Abbiamo lanciato da poco anche i nostri nuovi biscotti, sempre creati ad arte dalla nostra Hiroko. Questo è sicuramente il prodotto che rappresenta meglio il dialogo continuo fra noi di Todo Modo, ossia tra libri e cucina. Ci abbiamo lavorato per un anno, studiando e realizzando quattro differenti tipologie: biscotti da the, biscotti da caffè, biscotti da vino e biscotti da birra. Senza dimenticare ovviamente packaging, logo e confezione. Che dire di più, se non che vi aspettiamo presto per provarli!”.
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