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Fu inventato da due gentiluomini alla fine di una lunga giornata di lavoro; elevato a mito da una delle menti più dotate e sofferte della storia, un artista del vocabolario che ne consumava ingenti quantità al tavolo della prediletta Floridita. E infine celebrato a Milano, con il Daiquiri Day organizzato da Coqtail, sostenuto dall’inventiva di Mattia Pastori di #nonsolococktail e dal genio in cucina di Daniel Canzian.
Il ristorante Daniel, in Brera, è stato il teatro dei festeggiamenti del giorno dedicato al Daiquiri, classico per eccellenza: facile da realizzare, dal deciso gusto sour, leggero, con un sorso che chiama l’altra e un bicchiere che richiede il successivo. Riconoscibile alla bevuta, iconico per il bicchiere e argomento di discussione grazie alle leggende che aleggiano attorno alla sua origine, al suo consumo e alle varianti possibili.
Tre interpretazioni del must cubano, arricchite dal food pairing che suggella la partnership tra Pastori e Canzian. La versione classica, fresca e diretta; l’Hemingway Special, dedicata al leggendario scrittore, che preferiva sostituire lo zucchero con il liquore al maraschino e aggiungere il pompelmo rosa; e l’invenzione a quattro mani, con impostazione classica, mela verde e frutti di mare in tempura. Si vive così la celebrazione di uno dei drink più iconici e storici del panorama della mixology internazionale, nato per caso dall’incontro di due imprenditori minerari nella regione, ovviamente, di Daiquiri, Cuba. Non c’erano altri ingredienti se non il nativo rum, il ime e lo zucchero: chi avrebbe mai pensato sarebbero diventati miscela perfetta per una bevanda senza tempo.
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