Grigio, arancio, bianco sulle pareti e il legno della pedana sono stati i colori dominanti dello stand Dalla Corte al World of Coffee che si è svolto a Nizza dal 26 al 28 giugno. Sul fondo l’ampia parete che annunciava la novità dell’evento: “evo2 – all new, still classic”, davanti a essa il lungo banco bar dove a espressi e cappuccini si sono alternati i drink preparati dallo Scae Barista Trainer Davide Berti; su due lati i due “cubi dei campioni” che hanno rispettivamente permesso a tanti operatori di incontrare e confrontarsi con il coffee pro Fabrizio Sención Ramírez, il campione messicano secondo classificato al WBC 2012 alle prese con la evo2, e agli aspiranti campioni del mondo di allenarsi e mettere a punto gli ultimi dettagli della propria prova con la dc pro, la macchina sponsor dei campionati World Latte Art e World Coffee in Good Spirits. Infine, la zona relax-business: un piano con alcuni sgabelli, dove ristorarsi o intraprendere intensi confronti sul mondo del caffè, ma soprattutto sulle macchine Dalla Corte. L’affluenza di baristi e operatori è sempre stata intensa grazie ai tanti motivi di interesse condensati in pochi metri quadri: un’occhiata ammirata ai decori di un campione, un buon espresso, una verifica della funzionalità della evo2 e del grinder dc one a essa collegato, infine due parole con Paolo Dalla Corte che, raggiunto un nuovo obiettivo, ha sempre nuove mete da esplorare e conquistare. Girando per l’ampio padiglione dell’Acropolis Exhibition Centre, inoltre, si incontrava spesso una macchina espresso Dalla Corte all’opera in uno stand: erano in tutto sei.
Nell’arco delle tre giornate sono spesso risuonati gli applausi che hanno accompagnato i concorrenti delle diverse discipline (oltre a WLA e WCIGS anche World Cup Taster e World Coffee Roasting): la tribuna che si affacciava sul campo di gara con le quattro postazioni su ognuna delle quali c’era una dc pro, ha sempre visto una nutrita schiera di appassionati e tifosi seguire con attenzione le competizioni. Alla fine della seconda giornata è stata definita la rosa dei sei finalisti del giorno successivo, davvero ricco di suspense. Nella mattinata di venerdì 28 giugno si sono svolte le finali di World Latte Art: l’ampio schermo ha permesso di ammirare veri decori da campioni realizzati con grande sicurezza. Tre le preparazioni da realizzare in 6 minuti in due tazze identiche: un cappuccino e un latte macchiato in free pour e una bevanda personalizzata. Nel pomeriggio è stata la volta delle finali di Coffee in Good Spirits, in cui alla realizzazione di un classico Irish Coffee, si sono unite creazioni innovative e ricche di gusto, tutte comunque rispettose e in grado di esaltare le caratteristiche del grande protagonista dell’evento: il caffè. Ed ecco finalmente le premiazioni (i primi classificati di ogni categoria hanno vinto una mini, la piccola professionale di Dalla Corte)! Campionessa del mondo 2013 di WLA è risultata la giapponese Hisako Yoshikawa, seguita dal sud coreano KyeongWoo Jung, dallo spagnolo Miguel Lamora (tradito da un overtime), dal polacco Leszek Jedraskik, dall’olandese Esther Maasdam e dal neozelandese Sam Low. Abbiamo raggiunto una stupita e felice Hisako Yoshikawa quando ancora stringeva forte e un po’ incredula il suo trofeo. Lavora come barista all’Ogawa Coffee di Kyoto: ama molto il rapporto con il cliente, al quale offre dei bei cappuccini decorati. La preparazione più difficile da realizzare? “Il macchiato” risponde. Il pubblico è rimasto molto colpito dal decoro che raffigurava una rosa, una figura molto complessa: come hai fatto? “Complessa? No, è semplice!” risponde. Facciamo finta di crederle, mentre si allontana tra i festeggiamenti del suo team e degli amici.
Infine il podio del WCIGS, vinto dal francese Victor Delpierre, seguito dal polacco Marcin Wójciak, dal britannico Gordon Howell, dal greco Dimitrios Kostantopoulos, dal belga Gérard Meylaers e dallo slovacco Martin Hudák. Victor ci racconta il drink che, insieme a un Irish Coffee perfetto, gli ha fatto meritare il titolo di campione del mondo: si chiama CCC (Cognac, Café, Cigar) e contiene espresso, cognac, liquore al tabacco, un liquore di fiori di tabacco e Grand Marnier. Uniti gli ingredienti in un ballon (il classico bicchiere da Cognac), lo si copre con una campana di vetro soffiato collegata a un’apparecchiatura per affumicare alimentata con legno di melo ed essenza di arancia. “È un drink per chi fuma, ma non ha modo di farlo (in Francia nei locali pubblici è vietato) e anche per chi non fuma, ma vuole cogliere il piacere di un buon sigaro, che si unisce al meglio a un buon espresso e a un buon cognac”. La sua “palestra” è stato lo storico Ritz di Parigi (oggi chiuso per ristrutturazione), ma ha trovato nel Campus un appuntamento di grande interesse: “È stato un momento incredibile: è importante incontrare persone di tutto il mondo con l’interesse comune del caffè, con cui condividere passioni, opinioni, esperienze e una grandissima serenità. Mi è servito non solo per la competizione, ma anche per il “cuore”: ero felice!”. Infine, ha meritato il premio Best Latte l’irlandese Selvijus Matiejunes, che ha realizzato il miglior cappuccio da un punto di vista gustativo. I sei finalisti di ogni categoria (tra i quali numerosi hanno partecipato lo scorso anno al Campus, un chiaro segno che la formula funziona) insieme ai campioni delle diverse nazioni che via via conquisteranno il titolo, sono invitati al prossimo Campus, l’appuntamento dei campioni organizzato da Dalla Corte in vista dei mondiali, che nel 2014 si terranno a Melbourne, in Australia.
CHIARA E FRANCESCO
Per il secondo anno è stata la coppia Chiara Bergonzi, campionessa italiana di Latte Art, e Francesco Corona, campione italiano di Coffee in Good Spirits a rappresentare il nostro Paese ai mondiali. Un autoritratto con ramo di una pianta di caffè realizzato tono su tono (beige e marrone) con l’aerografo è stata la prova di Art Bar di Chiara; il giorno seguente i suoi decori sulla crema di latte risultano di eccellente fattura. Eppure non viene chiamata nella rosa dei finalisti (risulterà tredicesima). La incontriamo dopo il confronto con la giuria, che le ha illustrato i punti forti e deboli della sua gara: “La Latte Art è andata molto bene, tecnicamente perfetta e ha meritato voti elevati. Purtroppo, nonostante uno studio che si è protratto per più di due mesi e una realizzazione pressoché perfetta, la prova di Art Bar non è piaciuta, è stata considerata poco originale”. Pensi di proseguire? “Se i punteggi della Latte Art fossero stati bassi, avrei pensato di cedere il passo ad altri. Ma i giudici mi hanno incoraggiata a proseguire”. Una meritata pausa e di nuovo sotto: ti aspettano tante gare, Chiara! Al contrario, ha forse “peccato” di eccessiva originalità il drink freddo Ice 43 presentato da Francesco Corona (classificato nono) composto da un liquore alle erbe con vodka e miele, Grand Marnier, Single Pear Syrup e 2 espressi realizzati rispettivamente con caffè di provenienza Guatemala e Salvador. “Penso di non aver spiegato a sufficienza come gustare questo drink, che ho accompagnato con uno zuccherino imbevuto di bitter alla liquirizia e un pezzo di pera disidratata e reidratata con gli ingredienti del cocktail. I giurati dovevano mangiare lo zucchero e gustare un sorso del drink, quindi la mela e di nuovo un sorso… A mio avviso era molto valido”. Ha meritato voti molto alti il drink caldo con caffè del Guatemala estratto col metodo french press, liquore alla camomilla, zucchero di canna e Grand Marnier; il tutto sormontato da una mousse alla mela. Programmi per il prossimo anno? Per ora Francesco preferisce concedersi una pausa per meditare sul da farsi. Comunque vada, offre la sua disponibilità a chi vorrà cimentarsi nella difficile arte della miscelazione di cocktail a base caffè.
BRAVO ANDREJ
La formazione è un’importante mission per Scae, che vede i suoi docenti – gli Autorised Scae Trainer – particolarmente attivi in Europa e da qualche anno anche in Corea del Sud, sempre più attenta al mondo del caffè. Tra il 2012 e il 2013 ha mostrato una buona vivacità anche l’Italia, che ha al suo attivo 37 formatori, tra i quali ha spiccato il nostro coffee pro Andrej Godina, al quale è stata consegnata una targa “in riconoscimento dello splendido lavoro compiuto”. “È un’attività che ho condotto con grande determinazione – ci dice Andrej -: i diversi moduli (Coffee Introduction, Green Coffee, Roasting, Grinding and Brewing, Sensory and Cup Tasting, Barista Skills) danno modo di apprendere o approfondire le proprie conoscenze e anche di entrare in contatto con altri operatori: un confronto positivo, che spesso apre nuovi orizzonti”.
+info: – www.dallacorte.com/