Riuniti per la prima volta sotto lo stesso tetto i banchi di assaggio hanno presentato ai visitatori ben 100 tra acqueviti e liquori (in cui ha primeggiato la grappa) e 35 caffè, con il patrocinio dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano. E non sono mancati gli ospiti speciali: 50 vini da dessert in assaggio, un’iniziativa in collaborazione con i Narratori del Gusto. “Tra i caffè stanno emergendo delle vere eccellenze che si staccano verso l’alto rispetto alla media del mercato, miscele che potranno originare un verso Rinascimento dell’espresso, soprattutto quello del bar – spiega Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di analisi sensoriale in diverse università italiane e straniere – Queste miscele sono più difficili da preparare, per cui avremo necessità di avere baristi più bravi, dotati di grande motivazione e di grande passione”.
“Per le grappe i produttori non dimostrano di avere le idee chiare sulle due categorie emergenti, le morbide e le invecchiat – continua Odello – Le prime molte volte sono zuccherose, ma mancano di vera suadenza perché pungenti e sono frequentemente carenti nel tondo fruttato e nell’accattivante floreale. Le seconde non di rado promettono con il colore quello che poi non mantengono con l’aroma”. E i vini da dessert? Anche questo è un settore di interesse sensoriale, una nicchia sicuramente destinata a crescere. Ma non basta che il vino sia dolce, il livello di eccellenza si gioca sulla complessità aromatica a lunga persistenza.
Chi è il Centro Studi Assaggiatori
Il Centro Studi Assaggiatori è l’unità di ricerca sull’analisi sensoriale più avanzata e completa nel nostro paese. Fondato nel 1990, ogni anno compie migliaia di test sui consumatori per verificare la qualità percepita di prodotti e servizi. Collabora nella ricerca con università italiane e straniere. E’ editore del trimestrale L’Assaggio e dell’omonima collana di volumi dedicati all’analisi sensoriale