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Lasciate ogni speranza, voi che assaggiate. Nove come i gironi dell’Inferno della Divina Commedia, bolge di spezie e cerchi di gusto dove il vero peccato sarebbe non entrare. 9 di Dante Inferno è il nuovo vermouth nel portfolio di Fine Spirits per l’Italia, ed è il primo marchio dell’azienda Kaliro Spirits.

9 di Dante – da sx Alejandro Ouziel e Mario Baralis

La mente infernale è quella di Alejandro Ouziel, catalano di 47 anni ex presidente Asia, Medio Oriente e Africa di Bacardi-Martini, che dopo una vita trascorsa nel mondo degli alcolici di marca ha deciso di fare da sè: “Due anni fa ero convinto di poter portare delle novità in un contesto secolare come quello del vermouth. Si sono susseguite delle casualità, come conoscere Mario, una leggenda del settore, in pensione da qualche anno ma comunque disposto a rimettersi in gioco”. Mario è Mario Baralis, classe 1947, storico enologo della Distilleria Carpano, che ha deciso di riprendere il cappello dal chiodo per sposare la causa innovativa di Ouziel.

9 di Dante Inferno è un Vermouth di Torino superiore, che utilizza quindi vino piemontese secondo il disciplinare, e non vermouth semplice, per il quale sarebbe sufficiente vino italiano. “Ho deciso di chiamarlo così perché la Divina Commedia è stato il primo libro in italiano, un libro complesso e potente, ma compreso da tutti. Come il vermouth: un prodotto dalla storia non semplice, spiegata però nella lingua che tutti capiscono, quella del vino”. Nasce e cresce nella Distilleria Montanaro, fondata nel 1885 in Barolo: fu la prima a introdurre la distillazione in monovitigno, e continua a utilizzare un alambicco discontinuo: “La collaborazione con Montanaro è stata un altro perno fondamentale di quest’esperienza, perché un’idea non è mai abbastanza senza il sostegno di un luogo adatto e persone competenti. Barolo è storia, dove il vino è nato e si è innovato, e noi siamo contenti di dare il nostro contributo per la regione”.

9 di Dante Negroni

Si tratta inoltre dell’unica distilleria nella DOCG di Barolo, quindi di fatto l’unico luogo di produzione del vermouth in zona. Baralis è tornato alle ricerche di un tempo per rintracciare il vino perfetto, che fosse rosso ma non troppo e non avesse eccessive note tanniche: alla fine ha virato per un blend di Dolcetto e Cortese, dove vengono messe a macerare ventisette erbe (9×3, il richiamo numerico alla Divina Commedia). Nove di queste sono state scelte perché riferito a ciascuno dei gironi: assenzio (Limbo), cardamomo (Lussuriosi), buccia d’arancia amara (Golosi), comino (Avari), basilico (Iracondi), ortica (Eretici), tanaceto (Violenti), finocchio (Fraudolenti) e carvi (Traditori).

Al momento è uno dei pochissimi vermouth davvero rossi, a differenza dei classici che mantengono delle venature ambrate e sono prodotti principalmente da uva bianca. Viene utilizzato zucchero bianco e non caramellato come tradizionalmente: ne viene fuori un prodotto vinoso, sorprendentemente facile da bere, pur con gli estratti che tengono le redini. Una bella sfida in una panorama legatissimo al passato come quello del vermouth, che in queste zone è prodotto sin dal diciottesimo secolo, e sarà interessante vedere come le generazioni più use a berlo reagiranno: “Stiamo assistendo a un passaggio epocale per il vermouth, da prodotto in qualche modo antico a elemento fondamentale per un consumo d’avanguardia. Noi proponiamo una soluzione per il futuro, soprattutto in miscelazione”. 

Inferno è stato prodotto in 6666 bottiglie, ovviamente. È la prima uscita di una trilogia di 9 di Dante: la seconda è già in fase finale, per la terza invece è ancora impossibile far trapelare qualche indiscrezione. C’è da aspettarsi possa essere qualcosa di paradisiaco. 

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