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dc campus 2013: il bello di sentirsi team


La seconda edizione del dc campus ha visto una massiccia partecipazione di campioni e addetti ai lavori. Una tre giorni ricca di appuntamenti, prove, competizioni e sano relax, pensando alle finali mondiali. Il portone di legno di quello che fino al 2010 è stato lo stabilimento Dalla Corte a Milano si è aperto di nuovo per accogliere i partecipanti alla seconda edizione del più importante appuntamento a livello internazionale per i campioni della Latte Art (decori sulla crema di latte di cappuccino e latte macchiato) e del Coffee in Good Spirits (bevande alcoliche a base di caffè): il dc campus.

Il numero dei fuoriclasse della lattiera e dello shaker è più che raddoppiato e ha allargato il suo raggio d’azione, con presenze dalla lontana Islanda e anche dal Brasile. A essi si sono uniti tanti baristi, venuti per osservare, imparare, condividere (il motto dell’incontro “live, learn, share” scritto sulle magliette è stato rispettato in pieno) saperi e opinioni tra colleghi con tradizioni e vissuti spesso differenti, ma uniti da un’unica grande passione: il caffè di qualità. Due presenze d’oltre oceano si sono unite ai rappresentanti dei media: Sarah Allen di Barista Magazine (baristamazine.com) e Zachary Carlsen di Sprudge.com (www.sprudge.com); sui loro siti si trovano i reportage di tre giornate dense di momenti di impegno, impegno, ma anche di svago e socializzazione.

 Tutto come in gara

Il dc campus è stato organizzato da Dalla Corte macchine per espresso insieme a Mahlkönig e Urnex, con la collaborazione di Centrale del Latte di Brescia, Cafés Richard, Grand Marnier e Alpro. Nell’ampia sala dedicata alla pratica, i baristi si sono allenati con le apparecchiature e i prodotti delle aziende sponsor ufficiali delle finali mondiali che si svolgeranno a Nizza (Francia) dal 26 al 28 giugno. “È importante che chi partecipa a una gara organizzata da WCE – World Coffee Events – conosca a fondo ciò che utilizzerà nel corso delle competizioni – ha affermato Paolo Dalla Corte, titolare con la sorella Elsa dell’azienda milanese di macchine per caffè -. Il dc campus offre questa opportunità, insieme al confronto con professionisti di primo livello e si inserisce a pieno nella nostra filosofia aziendale, incentrata sulla qualità dell’espresso, la formazione e la crescita professionale degli operatori di ogni parte del mondo”. Sonja Grant, giudice capo e trainer dei campionati di LA e CIGS, è stata il riferimento costante per i partecipanti, grazie alla sua grande esperienza e alla grandissima disponibilità: per tutti un modello da seguire.

 Le regole: base fondamentale

La mattina di giovedì 3 maggio è stata dedicata alle presentazioni, con la conferenza stampa e l’intervento dei rappresentanti delle aziende sponsor. Nel pomeriggio i protagonisti sono stati i campioni che hanno gareggiato lo scorso anno a Seoul (Corea) e quelli che si confronteranno il prossimo mese a Nizza: i primi a sostenere, confrontarsi e dare utili consigli ai secondi. Per la LA, Marius Nica – Romania, Seivijus Matiejunas – Irlanda, Chiara Bergonzi – Italia, Miguel Lamora –  Spagna, Edith Juhász – Ungheria, Rudy Dupuis – Francia, Simon Alteblad – Norvegia, Jelle Van Echelpoel – Svezia, Luzia Maite Taschler – Germania, Leszek Jedrasik – Polonia. Ospite d’eccezione il campione del mondo 2011, il greco Chris Loukakis. Per il CIGS: Cristi Coman – Romania, Francesco Corona – Italia, Damián Seijas – Spagna, Victor Delpierre – Francia, Vala Stefánsdóttir – Islanda, Ubirajara Gomes – Brasile, Madeleine S. Johnsen – Norvegia, Gérard Meylaers – Belgio, Stavros Lamprinidis – Grecia, Ronny Billemon – Belgio. Riferimento per i campioni dello shaker è stato il campione mondiale CIGS 2012, l’ungherese Akos Orosz. Mentre nella sala corsi Sonja Grant spiegava nel dettaglio il regolamento delle competizioni di una disciplina (l’errata interpretazione di una norma può compromettere l’andamento della gara) e i criteri utilizzati dai giudici nella valutazione delle prove, i campioni dell’altra si dedicavano alla pratica, in postazioni messe a loro disposizione per 25 minuti, durante i quali allenarsi, creando nuovi decori o nuovi mix alcolici, provando e riprovando movimenti e dosaggi, da verificare e commentare con i “colleghi”, sempre pronti a collaborare, dare un parere, un consiglio. La giornata si è chiusa con una visita al nuovo stabilimento a Baranzate, guidata da Holger Welz, international sales manager, che mostrato i punti di forza delle macchine Dalla Corte, evidenziati da una proof of taste con filtri di diversi diametri.

 L’imbarazzo della scelta

Dopo un buon espresso, sabato 4 maggio ha preso il via con un intervento di Paolo Dalla Corte, che si è soffermato soprattutto sull’importanza per la migliore resa in tazza della scelta di un filtro con il diametro di 54 mm, che utilizza per le sue macchine: le altre aziende utilizzano per lo più il 58 mm, che tuttavia pone alcuni problemi soprattutto nell’erogazione singola, che spesso dà un espresso sottoestratto; chi aveva fatto la proof of taste il giorno prima, già aveva testato la differenza. Quindi la parola è passata a Christian Klatt, product manager di Mahlkönig, che ha spiegato i vantaggi del macinacaffè on demand e della macinatura con macine piane. Successivamente, di nuovo i campioni hanno avuto le postazioni a propria disposizione, mentre nell’education room proseguivano gli incontri. Gianni Cocco e Danilo Torres, due baristi di Aicaf (Accademia Italiana Maestri del Caffè), hanno realizzato cappuccini decorati con il tocco finale di un decoro di zucchero; quindi hanno illustrato la nuova tecnica di “latte show”, con decori 3D, ripresi da mille flash. Successivamente, la scoperta delle origini e delle caratteristiche delle miscele di Cafés Richard con il suo responsabile della produzione e giudice Scae Michael McCauley e i segreti per ottenere un’eccellente crema di latte di soia con Erik-Jan van den Brand, brand manager junior di Alpro.

 Creatività alla prova

Il pomeriggio si è aperto con compito impegnativo per i finalisti di Latte Art, che dovevano riprodurre i decori proposti da Loukakis e Taschler, che ovviamente hanno dato il meglio nel proporre disegni complessi, che solo dei campioni della lattiera hanno potuto replicare fedelmente. È stata poi la volta dei finalisti di CIGS ai quali sono stati dati cinque minuti per scegliere tra una vasta gamma di ingredienti vegetali e bevande alcoliche e non da unire in un cocktail inedito. La “caccia all’ingrediente giusto” è stata meticolosa, quindi 25 minuti di prove per identificare la ricetta e poi la prova finale. Quindi, mentre proseguivano gli allenamenti di LA, il campione mondiale

 CIGS, l’ungherese Akos Orosz ha parlato dell’arte della miscelazione, soffermandosi sull’importanza di accogliere e coinvolgere il cliente, al fine di offrirgli una piacevole esperienza globale dei sensi. Ha poi parlato della finale, dove è importante la qualità della preparazione proposta, ma anche la gestualità che la accompagna: una strizzatina di buccia d’arancia sulla superficie può essere un’azione di un momento, semplicissima; ma se si realizza con movimenti più scenografici ma “naturali”, acquisisce interesse e importanza agli occhi della giuria, che “deve lasciare la propria postazione con la voglia di tornare per gustare il vostro drink”. In chiusura di giornata, la prima fase eliminatoria della gara di Latte Soyart, allargata a tutti i convenuti: cappuccini decorati con latte di soia. Nel pomeriggio ha raggiunto il campus il campione italiano caffetteria Francesco Sanapo, alle prese con la definizione della finale WBC in programma dal 22 al 26 maggio a Melbourne – Australia, accolto da tutti con entusiasmo. Un calore che ha ricambiato nella lunga serata a tutta musica nel cortile del dc loft 127.

 Avanti senza paura

Il timore più grande per la maggior parte dei finalisti si concentra nei pochi minuti della competizione; come vincere questa paura? La sorpresa di domenica 6 maggio è stata una sessione di formazione esperienziale finalizzata a un aumento delle possibilità di performance dei partecipanti. Hanno condotto le operazioni i responsabili della società Il Dado Pensante di Milano. Il cammino ha preso il via dal confronto di ciò che ciascuno ha come valore, per superare i propri limiti. Si è poi messa a fuoco una performance di gruppo per mettere in gioco le persone e le loro paure, che si è concretizzata in un flash mob nella vicina stazione ferroviaria: un momento “esplosivo” e di grande impatto. Dopo il gioco la riflessione: cosa di ciò che ho visto, mi può servire? L’auspicio è che questa breve esperienza possa dare un piccolo contributo a sentirsi meglio alla postazione di gara.


 A porte aperte

Nel pomeriggio c’è stata una simulazione dell’ultimo round della competizione, alla quale parteciperanno i primi sei classificati per ogni categoria. La Latte Art ha previsto la preparazione in 8 minuti di tre preparazioni in due tazze identiche: la decorazione di un cappuccino e di un latte macchiato in free pour (versamento libero) e una bevanda decorata con la tecnica scelta dal barista. Le prove erano non competitive, ma la voglia di impegnarsi per dare il meglio ha prevalso insieme alla tensione propria di ogni confronto. Anche il pubblico ha seguito con maggiore attenzione. I concorrenti WCIGS si sono cimentati con una preparazione a piacere calda o fredda e un Irish Coffee. In questa fase erano presenti anche alcuni non addetti ai lavori, venuti a conoscenza dell’evento tramite la stampa, che sono stati accolti e accompagnati a gustare un buon espresso, e a scoprire il fascino di cappuccini decorati e di cocktail che appagano grazie all’abilità di chi li prepara prima ancora che per la loro perfezione e bontà: hanno lasciato il campus stupiti e soddisfatti da un’esperienza nuova e appagante. Dopo tanto impegno è subentrata una nuova fase ludica, con le finali della competizione di Latte Soyart, vinta dal campione spagnolo Miguel Lamora, che ha catturato l’attenzione di una bambina in giuria con il un gatto in 3D.

 Imparare a insegnare

Hanno vissuto ogni momento del dc campus: agli amici giornalisti americani e a Sonja Grant chiediamo le impressioni a caldo. Zachary Carlsen definisce il Campus “un evento bellissimo, che ha suscitato un grande interesse da parte di tutti, uniti da tanta professionalità e un’atmosfera piacevolmente amichevole”. Un’opinione condivisa da Sarah Allen che aggiunge: “Ho parlato con Paolo Dalla Corte cogliendo la sua visione del mondo del caffè, i suoi valori, la sua voglia di trasmettere e condividere professionalità. L’impegno nel supportare i baristi con un evento come questo è un segno davvero notevole”. Da parte sua, Sonja Grant sottolinea quanto sia importante che i campioni sappiano trasmettere la propria professionalità e aprirsi a chi non è abituato a competere: un ruolo che i campioni mondiali Chris e Akos hanno svolto al meglio. E poi ricorda il positivo “effetto” del campus dello scorso anno in occasione della finale di Seoul: “quando i finalisti erano nel back room c’era un clima molto bello: chi si era incontrato a Milano era felice di rivedere quelli che ormai erano suoi amici, scambiare idee, confessare paure…”. Già, erano ormai un team. Come una grande squadra di atleti, dove gli allenamenti si svolgono insieme, si condividono passioni e fatica, lasciando infine a ognuno il compito di dare il meglio negli ultimi cento metri o nel salto più alto. Applausi e onori al vincitore, poi si torna team.

 Gli sponsor ufficiali delle gare WLA e CIGS al dc campus

Dalla Corte – macchina espresso dc pro

Mahlköenig – macinacaffè K30 VARIO AIR

Urnex – prodotti per la pulizia della macchina espresso e del macinacaffè

Centrale del Latte di Brescia – latte Recappuccio

Cafés Richard – miscela Poe Rava Expert Blend

Grand Marnier – liquore Grand Marnier

 Sponsor della gara di Latte Soyart al dc campus

Alpro – latte di soia Alpro for Professionals

 + info: Nadia Rossi

Tel. +39 02 2650034

Cell. +39 347 7688946

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