De’ Longhi chiude il primo semestre 2022 con ricavi a € 1.445 Mni in crescita del 0,9% (-2,9% a cambi costanti); un risultato operativo (Ebit) a € 100 Mni, pari al 6,9% dei ricavi (dal 14% nel 2021); e un utile netto a € 72 Mni, pari al 5% dei ricavi (era pari a € 172 Mni nel semestre 2021).
Il primo semestre del 2022 si è concluso con un fatturato sostanzialmente allineato al primo semestre dello scorso anno, anche se tale risultato si è declinato diversamente nei due trimestri, mostrando nei secondi chiari segnali di indebolimento della domanda in Europa. Nello specifico, la debolezza mostrata da alcune famiglie di prodotto nel secondo trimestre è imputabile a diversi elementi, tra i quali:
– un confronto sfidante con la straordinaria espansione del fatturato dello scorso anno (del 46% nel semestre e del 36% nel trimestre a perimetro costante);
– una situazione geopolitica internazionale complessa e drammatica, che inevitabilmente ha peggiorato la fiducia dei consumatori;
– una dinamica inflattiva particolarmente avversa, che ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori, come mai avvenuto negli ultimi vent’anni.
Tale scenario ha inevitabilmente deteriorato temporaneamente la domanda di beni nei mercati europei, mentre nelle principali aree extra-europee il Gruppo è stato in grado di mantenere il trend delle vendite in territorio positivo grazie ad una maggiore penetrazione ed alla crescita del caffè. A corollario di quanto sopra descritto, il secondo trimestre ha evidenziato alcune problematiche specifiche – che il management imputa a fattori di natura straordinaria – che, unitamente alle già note dinamiche inflattive cui costi di trasporto e delle materie prime, hanno portato ad una marcata flessione della marginalità. In particolare, l’alto livello del magazzino ha richiesto un rallentamento dell’attività produttiva e maggiori costi logistici, influenzando il profilo dei margini nel trimestre. Inoltre, la continuazione della strategia di investimento in comunicazione sui principali brand del Gruppo ha comportato un aumento significativo della spesa, soprattutto in relazione alle attività legate alla campagna globale sul caffè lanciata nell’autunno dello scorso anno, quindi con un confronto particolarmente difficile nel primo semestre.
Per quanto concerne l’evoluzione dei segmenti di prodotto, il semestre ha visto materializzarsi una decisa debolezza del comparto della food preparation, mentre le altre categorie si sono confermate in territorio positivo, pur riscontrando nel secondo trimestre un generalizzato indebolimento nella quasi totalità delle categorie. Nello specifico, il comparto delle macchine per il caffè ad uso domestico (oltre il 50% delle vendite totali), in crescita nel semestre, ha subito un rallentamento nel trimestre attenuato dal forte trend di espansione delle macchine manuali, supportato dai recenti lanci relativi all’ampliamento del range de La Specialista. Infine, è stato largamente positivo il contributo del comparto delle macchine per il caffè professionale rappresentato dalla neo-acquisita Eversys, che ha mostrato un trend di crescita molto forte.
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