Quattro personaggi in cerca d’autore (?). La storia ultracentenaria della cantina Sella&Mosca (fondata nel 1899) imbocca una nuova svolta, con vini che si cambiano d’abito eppure continuano a raccontare di tradizione e valori del territorio. Una nuova gamma dalla griffe pesante, quella dell’artista Antonio Marras, che si serve del suo estro e delle sue passioni per mettersi al servizio del vino.
AMORE E FATICA – Verrà detto il bello, ma va segnalato quello che fino a poco tempo fa apparentemente non andava. Sella&Mosca è passata sotto il controllo di Terra Moretti due anni fa, con lo scopo di raddrizzarne la rotta. E a raccontarlo è proprio il presidente Vittorio Moretti, presente alla degustazione dei nuovi vini tenutasi al ristorante Nebbia di Milano: “Stiamo cercando di cambiare il mondo di questa azienda. Era un’azienda familiare ed è giusto che torni ad avere questo respiro: il vino deve essere fatto dalle famiglie, perché sono loro che profondono l’amore e la fatica necessari”. Coltivare è il punto di partenza, per un prodotto che ha nell’uva il nucleo d’origine da cui sprigionano aromi e successo.
UNIVERSO UNICO – La collaborazione con Antonio Marras, acclamato stilista e artista sardo, si pone come primo assaggio di un nuovo corso. Un progetto completamente diverso rispetto alle linee d’azione precedenti, che vede in un sardo DOC (è il caso di dirlo) l’alfiere per rilanciare prodotti già storicamente di rilievo. Dopo un primo anno di studio dell’azienda per adeguarla alla mentalità Terra Moretti, il 2017 aveva già portato una vendemmia interessante, risultati importanti e un cambio di immagine; trampolino perfetto per avviare un cammino che parli allo stesso tempo di tradizione e contemporaneità, grazie anche e soprattutto al lavoro dell’enologo Giovanni Pinna. L’obiettivo è quello di sottolineare ancora una volta l’unicità dell’universo Sella&Mosca: il più grande blocco unico vitato d’Europa, con 550 ettari a conduzione biologica alle porte di Alghero, peraltro terra natìa dello stesso Marras. Si raccomanda cautela, giustamente: “Diventerà una realtà speciale, ma serve pazienza, è il primo anno”.
QUATTRO PERSONAGGI – La nuova linea firmata da Marras racconta una storia di territorialità e studio: quattro vini figli della ricerca di Pinna, a cui servivano vestiti capaci di essere legati a doppio filo con la storia, ma anche con il futuro. Sono vini che narrano del territorio, ricchi, complessi, ma anche freschi e bevibili. Marras sposa il progetto tuffandocisi con la sua consueta disposizione all’approfondimento e alla commistione tra arti: non solo disegna, piuttosto immagina uno storytelling, modellando personaggi sul carattere dei vini. I protagonisti vivono, soffrono, sognano, si rincorrono. Oscarì è un metodo classico Alghero Torbato DOC: algherese di nascita, eccentrico, amante della letteratura, ama Oscar Wilde ed è appena tornato da Parigi. Un’avventura eclettica ma non eccessiva, che conserva profumi mediterranei, sentori tostati e una struttura invidiabile ma non invadente.
SAN GIOVANNI – Ambat è un Vermentino di Sardegna DOC, che prende il nome da una tempesta che tocca la Sardegna a metà agosto. Si reincarna in due marinai, perché l’uva da cui proviene matura dove il Tirreno lambisce le coste. Da qui una salinità accennata e una personalità quasi selvaggia, assemblaggio in acciaio con un 20% di uva fermentata in barrique francesi. Catore, un Alghero Torbato DOC fermo: una crasi tra Cassius Clay e Salvatore Burruni, fiero algherese campione del mondo dei pesi piuma nel 1965. Pugile per vocazione, fruttato, fresco, morbido ma di carattere. Uve fragili che devono combattere contro clima e tempo e pure si affermano meritevoli del trionfo. Sono infatti 130 gli ettari di Sella&Mosca coltivati a Torbato, un autoctono che sfiora il milione di bottiglie l’anno. Territorio e valore. L’ultima idea di Marras è Mustazzo, un Cannonau di Sardegna DOC: un bandito rosso rientrato alla base dopo anni di (dis)avventure. I quattro moschettieri di Sella&Mosca personaggi si incontrano nella notte di San Giovanni (23 giugno), diventano amici e restano legati per tutta la vita. Perché è questo quello che succede a chi si incontra a San Giovanni. E un po’ anche quello che succede a chi, nel vecchio o nuovo corso, entra in contatto con l’universo Sella&Mosca.