Untitled Association e Birra Menabrea S.p.A. hanno il piacere di annunciare la vittoria di Diego Marcon (Busto Arsizio, 1985) al Menabrea Art Prize 2013, premio finalizzato alla promozione di artisti italiani emergenti non ancora rappresentati da gallerie. La giuria, presieduta quest’anno da Stefano Raimondi e composta da Giuseppe Alleruzzo, Benedetta Lucherini, Paola Maina, Danilo Ruggiero ed Andrea Sala, è stata chiamata a designare il vincitore della terza edizione del Premio.Il tema dell’edizione 2013 del Premio, proposto dal team curatoriale di Cura. è: ISTRUZIONI PER L’USO IN 8 MOSSE.
La giuria ha così espresso la motivazione sulla scelta dell’etichetta proposta da Diego Marcon:”Il progetto di Diego Marcon ha convinto la giuria per la sua coerenza e originalità, sia a livello artistico che concettuale. […] Invece di creare un’etichetta immediata e facilmente riconoscibile l’artista invita le persone a servirsi della birra come luogo di incontro, curiosità, scoperta e condivisione. Il cruciverba che per sua natura è allo stesso tempo immagine e testo, diventa così interprete originale e convincente della Birra Menabrea”L’etichetta di Diego Marcon è stata selezionata fra le proposte di Giorgia Accorsi (Latina,1977), Luca De Leva (Milano, 1986) e Daniele Milvio (Genova, 1988).
L’etichetta pensata per il Premio Menabrea è composta da uno schema di parole crociate all’interno del quale sono inseriti 13 termini che fanno riferimento alla Birra. Nello specifico, lo schema è di tipo “crucipuzzle”, una griglia in cui si sussegue una serie di lettere senza alcun ordine apparente – ma che invece contiene in sé diverse parole di senso. Queste parole, scritte in orizzontale, verticale, obliquo, da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso e viceversa, andranno dedotte dai suggerimenti posti in calce allo schema e individuate all’interno della griglia. Nello schema posto sull’etichetta, come suggerimento al gioco, è in rilievo e cerchiata la parola Menabrea; le altre 13 sono disseminate all’interno della griglia. La bottiglia Menabrea diventa così un luogo fisico di incrocio – di incontro, condivisione e gioco.
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