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Milano Rovato andata e ritorno passando dai Caraibi e dalla Franciacorta. Potrebbe essere questa la sintesi della serata Dinner Al Maló Brugal 1888, andata in scena al Broadwine di Milano. Protagonista la cucina bresciana di Al Malò in abbinamento ai Rum Brugal 1888 e ai vini di Fratelli Berlucchi. Nel segno dell’ospitalità, quella vera, fatta di amicizia e di relazioni positive. Non è mai semplice creare quell’amalgama giusta, quando metti insieme elementi un po’ diversi tra loro. Dall’ambiente, il bellissimo locale firmato Luca Marcellin con un tavolo chic e social a dominare la scena, in quella via Eustachi dove in pochi metri ha creato un vero e proprio triangolo del bere bene, ospitando nelle sue cucine lo chef de Al Maló Cucina e Miscelazione, in abbinamento a un beverage di livello tra rum e bollicine.

“Volevamo far qualcosa a Milano, l’amicizia comune con Brugal 1888 è stata l’occasione giusta per andare in trasferta”. Eh si Brugal, con una storia ultracenteneria per il brand prodotto dal 1888 ca va sans dire, che ha voluto raccontare un pezzo della sua storia, con il Brand Manager Matteo Melara.A noi piace creare eventi di questo tipo per creare convivialità, esplorare le potenzialità in pairing dei nostri rum ultrapremium, ma anche e soprattutto raccontare la nostra storia e fare cultura. Si parla molto spesso di tradizione, una parola stuprata, per noi è importante far capire cosa ci sta dietro una singola bottiglia di Rum ultrapremium, dall’origine della canna da zucchero a Don Fernando Ortega Brugal, un patrimonio inestimabile di oltre migliaia di bottiglie di rum in affinamento e diffuso in oltre 70 paesi”.

In abbinamento oltre ai cocktail a base di rum creati dalla mano di Luca Marcellin, anche le bollicine di Fratelli Berlucchi, con il mitico Freccianera, l’etichetta simbolo di una delle cantine che hanno fatto la storia della Franciacorta, come spiegato dal Direttore Commerciale Tiziano Cervone. “Noi siamo molto forti sul nostro territorio, dove vendiamo circa l’80% delle 400.000 bottiglie prodotte. Il Saten è il nostro prodotto di punta, a differenza di quello che può sembrare è un vino che si presta anche in abbinamento con piatti strutturati, con una grande versatilità”.

Guest star la cucina del ristorante Al Maló, un locale che si sta distinguendo sulla scena bresciana, nel cuore pulsante di Rovato dove anima la piazza con i locals al bar, mentre il ristorante vive soprattutto di clientela che viene da fuori, tra turisti e milanesi in trasferta. In cucina lo chef patron Mauro Zacchetti ha saputo portare tutta la sua tecnica, proponendo dei signature che non mancano mai in carta come la Tartare di barbabietola e Millefoglie di lingua di vitello, ma anche un Capelletto alla Milanese, un omaggio alla tradizione delle città. “Abbiamo voluto fare questo piatto in occasione della serata, a noi piace sperimentare e ci piacerebbe magari anche inserire qualcosa di simile in lista”. Una mano che spinge ma al tempo stesso è molto equilibrata nel dosare sapori ben amalgamati nel piatto, piace anche soprattutto lo stile di fare sentire la propria cucina di casa anche a distanza di chilometri. “Facciamo fatica a staccarci dal locale perché fortunatamente si lavora bene, la nostra clientela ci apprezza”.

A spiegare i piatti e la filosofia del locale in sala Lodovico Calabria, letteralmente stregato dal bancone di Broadwine e dei suoi fratelli del Drinc. “Il nostro locale ha un’anima importante che punta sulla miscelazione, dopo tanti anni al bancone in sala ho trovato il mio habitat naturale ma quando vedo locali come questi mi viene voglia di ritornare a preparare da bere”. Chissà che non si faccia un bis rispondendo all’invito, intanto godiamoci il ricordo di una bella serata dal sapore davvero ospitale al gusto di Rum Brugal 1888 e Al Maló.

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