Dionisimo Magbuelas, meglio conosciuto come “Papa Isio“, ex lavoratore di piantagioni di canna da zucchero dell’isola di Negros nelle Filippine, si è consegnato all’immortalità guidando la rivoluzione nel 1890 che aiutò il suo popolo a ottenere l’indipendenza dagli spagnoli. Quando gli uomini diventano simboli, spesso non è per la loro persona, ma per l’ideale che essi rappresentano, e nel caso di Papa Isio l’eredità culturale che c’è dietro è senza dubbio la ricerca della libertà, in ogni sua forma.
Forse era proprio la libertà che Stephen Carroll, allora dirigente di Rémy Cointreau, cercava quando andò dall’altra parte del mondo, fino a “Sugarlandia” per trovare quella che veniva definita la cannamele più pregiata al mondo, e che lo spinse a fondare Don Papa Rum, ed è senza dubbio lo stesso sentimento che anima oggi tutti gli artisti, i bartender, i ballerini e le persone comuni che entrano in contatto con l’etichetta che tributa nel suo stile inimitabile omaggio al rivoluzionario filippino.
Una ricerca di libertà spasmodica, che diventa un ballo tribale come nella giungla, e che permette come in un rito sciamanico di tornare indietro nel tempo, in un’epoca primordiale in cui uomo e natura si mischiavano e l’Animale-Guida di ognuno ne influenzava le scelte più della ragione.
Sembra incredibile che un distillato invecchiato per sette anni in botti di rovere americano possa portarsi dietro così tanti valori, ma chi ha assistito ad uno degli eventi di Don Papa in giro per l’Italia, come ad esempio quello appena conclusosi all’Otel di Firenze, non può uscire con una sensazione diversa da quella appena descritta: ballerini inglesi trasformati in animali esotici, giovani conformisti tramutati in artisti rupestri mentre creano maschere, la pista di una discoteca come una foresta subtropicale nell’incredibile susseguirsi varietà di colori e volti trasmutati.
Non è un caso che anche la bottiglia stessa sia un simbolo di metamorfosi dell’uomo in animale, ed al contempo la sua couvete sia una tela bianca su cui artisti possano lavorare: ne è un esempio chiaro il lavoro dell’artista Filippino Sam Penaso, che ha realizzato la limited edition “Botany”.
Con la sua travolgente vena creativa e il suo spirito indomito, Don Papa Rum riesce a portare la rivoluzione ovunque, dai cocktail bar alle discoteche, ed è questo spirito incontrastabile che lo ha portato da una piccola isola alle bottigliere di tutto il mondo fino in Italia dove ogni anno cresce a doppia cifra, anche grazie all’incessante lavoro di Rinaldi 1957, distributore in esclusivo per l’Italia, come una ventata di libertà liquida.