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Dal distillato dei Carpazi al bourbon più introvabile: tre whisky inediti provati all’Athens Bar Show


Il Bar Show di Atene si è confermato, anche per quest’anno, un appuntamento davvero imperdibile per la bar industry internazionale. Con quasi 90.000 espositori, oltre 12.000 partecipanti, più di 80 masterclass e più di 70 eventi in soli cinque giorni, l’evento organizzato da Babis Eleftheriadis Kaidalidis a inizio novembre ha riunito addetti ai lavori, professionisti e appassionati di tutto il mondo col suo inequivocabile slogan: The Stirring of Future of Bars”.

Insieme alle aziende più importanti sulla scena globale degli spirits, da Campari a Diageo, l’edizione 2022 del Bar Show ha dato ampio risalto anche all’universo in espansione del whisky. Un’attenzione crescente confermata dalla presentazione, proprio nella capitale greca, di nuove inedite realtà o di etichette appena lanciate sul mercato. Ne abbiamo parlato proprio con una delle icone del whisky in Italia quale Daniele Cancellara, volto del programma Whisky for Breakfast e Bar Manager di Rasputin a Firenze: “Ad Atene abbiamo visto che il mercato del whisky negli ultimi anni ha avuto una grandissima espansione anche in Europa. Ricordo che ai precedenti bar show, e in generale nei bar ateniesi, il whisky occupava soltanto una posizione marginale. È stata una piacevole sorpresa notare quindi il protagonismo crescente di questo distillato, tanto come qualità quanto come quantità di prodotti”, esordisce Cancellara.

Quali sono le novità più interessanti che hai trovato ad Atene?
“Fra le novità più interessanti, cito sicuramente il Carpathian Whisky. Parliamo di un single malt rumeno dei monti Carpazi, che al Bar Show di Atene ha portato tutti i suoi imbottigliamenti. Mi hanno colpito in particolare il single malt ex bourbon con finishing in cognac, il single malt con finishing in pinot nero rumeno e quello in feteasca neagra, vitigno autoctono rumeno. Quello dell’est è un mercato che sta progressivamente diventando interessante e strategico, anche per il whisky”.

Fra le nuove release, invece, quale ti ha impressionato?
“È stato interessante provare Heritage Hunter, blend di varie fattorie che cerca di tornare all’origine del prodotto, così come il primo whisky torbato di casa Waterford. Parliamo di una distilleria che ha puntato tutto sul terroir, riportando in Irlanda un ceppo d’orzo di origine irlandese che era stato però trapiantato ormai da anni in Scozia. Mi piace questo ritorno alla terra, alla natura e all’essenza stessa del whiskey”.

Dalla Romania all’Irlanda fino agli Stati Uniti: anche il bourbon si è messo fortemente in mostra durante la kermesse ateniese.
“E che Bourbon! Ad Atene abbiamo assistito al ritorno del bourbon di qualità con un meraviglioso padiglione di Blanton’s che presentava i suoi imbottigliamenti base, ovvero reserve, original e barrel strength, e anche un’appassionante masterclass per presentare il suo single cask. In Italia Blanton’s sembra davvero introvabile, ma pare che in Grecia si stia aprendo un nuovo importante mercato. Beati loro”.

Direi che il bilancio sulla tua whisky experience al Bar Show di Atene è senza dubbio positivo.
“Molto, molto positivo. Whisky scozzesi, whiskey irlandesi e bourbon americani hanno avuto un impatto globale sulla bar industry e ad Atene c’è stata una conferma diretta sia dal punto di vista degli spirits sia da quello della miscelazione. Tutto ciò non può ovviamente che scaldare il cuore a tutti noi whisky lovers”.

Per saperne di più: www.athensbarshow.gr

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