Quando tre anni fa Daniele Cernilli e i suoi collaboratori stavano ideando la loro prima edizione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, si chiesero se c’era ancora bisogno ma soprattutto spazio di una nuova guida sul vino. La risposta se la sono potuti dare sabato 8 ottobre alla presentazione dell’edizione 2017 della guida all’Hotel Principe Savoia di Milano.
Una grande giornata di vino, al mattino il momento delle premiazioni con moltissimi volti noti del mondo enologico nostrano, che si sono trattenuti anche nel pomeriggio con un banco di assaggio dove l’essenziale, ovvero il vino di qualità, non è certo mancato. Folla oceanica nonostante rispetto al banco di assaggio dello scorso anno l’accesso era previo pagamento. Ma il pubblico di Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, ha dato fiducia a uno dei divulgatori più apprezzati nel settore in Italia. I “faccini” di Doctor Wie, sono scattati sopra i 95 punti, le tre stelle ad alcune tra le aziende selezionate. E poi i premi speciali:
- Vino Rosso dell’anno: Tausari Riserva 2007 – Perillo-Campania
- Vino Bianco dell’anno: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico -Villa Bucci 2013-Marche
- Vino Vivace dell’anno: Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005- Cantine Ferrari-Trentino
- Vino Dolce dell’anno: Vecchio Samperi-Marco De Bartoli- Sicilia
- Vino dal miglior rapporto qualità prezzo: Tellus Syrah 2015- Falesco-Lazio
- Premio qualità diffuso: Chianti Classico Gran Selezione Riserva Ducale Oro-Ruffino-Toscana
- Azienda dell’anno: Cantina Terlano-Terlan-Alto Adige
- Produttore emergente: Vallepicciola-Toscana
- Premio cooperazione: Cavit-Trentino
- Enologo dell’anno: Dott.Lorenzo Landi
- Premio Vitienologia Sostenibile: Prof.Attilio Scienza
Beverfood.com ha selezionato alcuni tra gli assaggi essenziali più interessanti di giornata.
QUINTODECIMO
Il respiro del vino è il titolo del prossimo libro realizzato dal profosser Luigi Moio (cfr. foto), docente di enologia all’Università Federico II di Napoli, uno dei massimi esperti scientifici quando si parla di aromi nel bicchiere. Insieme all’artefice della cantina Quintodecimo, realtà campana in provincia di Avellino, abbiamo voluto capire che cosa si sente in due grandi bianchi tipici del sud. Greco di Tufo Giallo di Arles 2015, al naso sentori di frutta matura, Fiano di Avellino Exultet 2015, sentori più erbacei, più eolici. Quando si dice l’essenza del vino.
FRANCO TOROS
Ci troviamo nel cuore del Collio in Friuli, una delle zone più vocate per la produzione di vini bianchi. La cantina Franco Toros è situata a Novali, nei pressi di Cormons a pochi chilometri dal confine italo-sloveno, in un territorio dove il concetto di “cru” deriva dal passato ma è declinato al presente. Collio Friulano 2015, la vinificazione viene effettuata per il 15% in barrique per il resto in acciaio. Bella sapidità in bocca che rimane persistente anche dopo l’assaggio.
CHIAROMONTE
Questa estate siamo stati in Puglia, alcuni produttori della zona di Gioia del Colle ci hanno segnalato Tenute Chiaromonte come il profilo di azienda ideale del territorio. Nel nostro incontro al banco d’assaggio abbiamo chiesto a Nicola Chiaromonte (cfr. foto) il segreto di questa benevolenza da parte dei colleghi vigniaoli. Risposta essenziale in due parole. Rispetto e conoscenza del territorio. Assaggio del Primitivo Gioia del Colle Riserva 2011 da rimanere senza fiato. Rese basse, naso ampissimo, dalla frutta matura con note di mirtillo, a una speziatura con sottofondo di cannella. In bocca è dirompente ma al tempo stesso la beva facile nonostante un gradazione importante sui 18°. Un vino con quotazioni stellari negli Stati Uniti.
CATALDI MADONNA
Il Cerasuolo che non ti aspetti. Prodotto da uve di Montepulciano, nella vinificazione in bianco per l’85% e in rosso per il 15%. Il Pie’ delle Vigne 2014 viene prodotto con la tecnica dei nonni abruzzesi della “svacata”, macerazioni di cinque giorni di una parte dell’uva e aggiunta del prodotto macerato in fase di fermentazione. Con questa tecnica si allunga il potenziale di evoluzione del vino, oggi con sentori vinosi che stanno evolvendo con tendenze amarognole.
CUSUMANO
Una della zone più interessanti nel panorama vitivinicolo italiano è senza dubbio l’Etna. Negli ultimi anni il livello medio qualitativo si è alzato molto, anche grazie ad aziende importanti della Sicilia come Cusumano che hanno deciso di puntare su questa zona con la cantina di Alta Mora, realtà autonoma molto promettente gestita direttamente da Diego e Alberto Cusumano. L’Etna Rosso 2014 è un Nerello Mascalese in purezza, varietà autoctona che alcuni accomunano per finezza ed eleganza al Pinot Nero di Borgogna. Vigneti a spalliera e alberello tra i 600 e gli 800 metri sul livello del mare, rosso rubino intenso, naso che sa di speziatura e vanigliato, in bocca elegante e avvolgente, con una piacevole acidità che lo rende persistente.
SANTA SOFIA
Al cospetto della storia in Valpolicella, Santa Sofia è una delle prime tre aziende dell’Amarone classico fondata nel 1811. Conduzione familiare con il titolare Giancarlo Begnoni oggi coadiuvato dai figli. Una cantina che conta come estimatori personaggi del calibro del Presidente degli Stati Uniti Obama, omaggiato con la bottiglia numero 44 dell’Amarone “De Divino Palladio” 2003, riserva speciale dell’azienda. A Milano abbiamo assaggiato un Gioé Amarone della Valpolicella Classico 2011, con uvaggio Corvina e Corvinone per 70%, Rondinella 25% e Molinara 5%. La fase di appassimento dura circa 3 mesi, invecchiamento 2 anni in botte grande e 18 mesi in barrique. Olfatto balsamico con note di cacao, gusto rotondo e morbido.
Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2017 di Daniele Cernilli – DoctorWine Pagine 582 Prezzo di copertina 15 Euro
+info: www.doctorwine.it/