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Sommario: VALORI TOTALI EXPORT VINI 2008 – ANDAMENTO PER CATEGORIA – ANDAMENTO PER AREE GEOGRAFICHE – VALORE MEDIO – FLUSSI – TIPOLOGIE – REGIONI – EXPORT – CONCLUSIONI
VALORI TOTALI EXPORT VINI 2008
Secondo le elaborazioni dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, il dato di dicembre 2008 è complessivamente positivo per il settore + 0,8% in valore, anche se negli ultimi mesi il mercato registra una costante flessione. Il dato provvisorio 2008 evidenzia una contrazione delle consegne del 7,4%, pari a 1,4 milioni di ettolitri. Il valore ha superato i 3,5 miliardi di €, cifra record per il settore con un leggero incremento (+0,8%) rispetto al 2007. La decelerazione dei valori nell’ultimo trimestre dell’anno registra una dinamica più intensa rispetto ai volumi. Il valore medio unitario VMU del prodotto esportato registra un incremento del 8,9%, da 1,87 a 2,03 €/litro, dato che scaturisce da un progressivo e costante up-grading della composizione dei vini esportati.
ANDAMENTO PER CATEGORIA
La migliore tenuta/crescita dei valori rispetto ai volumi, è riscontrabile in tutte le tipologie, eccetto gli spumanti, confermando l’evoluzione dell’offerta in termini qualitativi. Nell’analisi delle consegne risulta evidente una significativa perdita di prodotto sfuso – 15,5% dei volumi mentre il vino in contenitori inferiori ai 2 litri registra una flessione più contenuta del – 5,5%. Sul versante dei valori si registra una maggiore tenuta: i vini sfusi mostrano una crescita del 5,1%; i vini tranquilli una flessione del –1,6%. Il 2008 si conferma un anno di crescita per gli spumanti +14,1% dei volumi e +10,9% nei valori.
ANDAMENTO PER AREE GEOGRAFICHE
L’area nordamericana risulta essere l’elemento di maggiore criticità nei valori con una flessione del 3,1%, con un andamento stabile rispetto al trimestre precedente (-3,3%). L’Unione Europea s’identifica come l’area di maggiore contrazione dei volumi che passano da 13,7 a 12,2 milioni di ettolitri (–10,8%), pari a un minor flusso di 1,4 milioni di ettolitri. In misura più contenuta la flessione del Nord America –1,8%. Elementi positivi provengono, secondo Assoenologi, dalle aree nuove al vino italiano, con incrementi significativi che producono un effetto “tampone” alla decelerazione dei mercati statunitense ed europeo. Spicca fra tutti il Medio Oriente con + 73,1% nei valori e +91,7% in volume, seguito dai Paesi dell’Est Europa +13,1% in valore e +29,6% in volume. Il 2008 segna in questo senso un deciso spostamento delle esportazioni verso i mercati emergenti cogliendo le tendenze evolutive della domanda globale.
VALORE MEDIO
La sintesi delle opposte tendenze valore/volumi si manifesta nella crescita del valore medio che scaturisce da un’evoluzione qualitativa dell’offerta e dalla differente composizione. Il dato complessivo del valore medio risulta essere in crescita del 8,9%, che sottende anche un aumento della qualità esportata, riscontrabile anche nel settore dello sfuso con un balzo del 24% rispetto a fine 2007.
FLUSSI
I flussi export in valore del periodo gennaio – dicembre mostrano un rallentamento convergente: Unione Europea +1,0% e Paesi Terzi + 0,4% . Per questi ultimi pesa sempre di più la crisi del mercato statunitense, primo mercato per il settore. Nel 2008 i nuovi paesi aderenti all’Unione Europea hanno contribuito in maniera decisiva alla fase di crescita dell’area con una crescita del 30% circa rispetto all’anno precedente. Sul versante dei volumi il differenziale di crescita della domanda appare netto: flessione del -10,8% nell’Unione Europea; crescita dei Paesi terzi +2,0%, una situazione rovesciata rispetto alle tendenze dei valori.
PRINCIPALI MERCATI
Analizzando i primi dieci mercati di destinazione Assoenologi evidenzia le aree più sofferenti che sotto il profilo numerico diventano cinque: Stati Uniti, Germania, Francia, Danimarca e Austria. I principali mercati condizionano profondamente l’andamento più generale. Le flessioni più significative si segnalano nelle consegne del prodotto sfuso in: Francia -24,1% e Austria -25,5%, Germania – 10,8%. Il rallentamento della mercato degli Stati Uniti -2,6% colpisce il prodotto in bottiglia. Nell’area dell’Estremo Oriente Hong Kong e Singapore il vino italiano mostra una discreta vivacità, grazie anche alla completa liberalizzazione di alcuni mercati di primaria importanza come: Hong Kong e Singapore, imprimendo un deciso aumento delle importazioni.
TIPOLOGIE
Nell’esame delle tipologie – prosegue Assoenologi – il 2008 può definirsi l’anno del consolidamento della crescita degli spumanti. Il valore passa da 400 a 444 milioni di € +10,9% mentre i volumi balzano del 14,1% e consolidano la fase d’espansione della domanda internazionale. La buona performance del settore contribuisce a riportare la crescita del vino italiano nel versante positivo. Sotto il profilo del colore le consegne mostrano una decisa contrazione. I vini rossi passano da 7,9 a 7,1 milioni di ettolitri (–10,3%); i vini bianchi da 7,7 a 7,3 milioni di ettolitri (– 9,1%). In decisa crescita gli spumanti +14%. Nei rossi vini rossi la flessione è più evidente rispetto ai bianchi. Le due tipologie a fine 2008 hanno, sostanzialmente, lo stesso peso i termini di volume. I vini Vqprd rossi mostrano una contrazione più netta –7,1% contro –3,7% dei bianchi. Lo stesso fenomeno si registra per i VdT. Osservando il versante dei valori, le flessioni sono assai più contenute, evidenziando che le mancate consegne siano da ricercare nei vini di minore qualità. In controtendenza i vini bianchi caratterizzati dalla crescita dei Vdt (+7,6%); e la sostanziale tenuta dei Vqprd (0,5%).
REGIONI – EXPORT
La contrazione dei flussi export ha inciso in maniera significativa sull’andamento del commercio estero delle singole regioni, che registrano una maggiore difficoltà a collocare le produzioni sui mercati internazionali. Buono l’andamento della Campania +19%, Calabria +16%, Sardegna +14%, Marche +11%; seguono Piemonte +8%, Lombardia +4%, Emilia Romagna +2,6% e Veneto +1,6%.
CONCLUSIONI
Il 2008 – conclude Assoenologi – segna un dato complessivo positivo per il vino italiano. Un anno caratterizzato per la prima parte da una certa vivacità della domanda; e da una seconda condizionata dalla recessione del mercato statunitense e successivamente da un generale rallentamento dei consumi ancora in corso.
Il diffondersi degli effetti della fase congiunturale negativa in tutte le economie non pongono le premesse per un 2009 facile. Le proiezioni sono rivolte ad un’ulteriore flessione delle consegne soprattutto di prodotti con una scarsa identità territoriale e di livello qualitativo medio/basso. Il rallentamento della domanda sarà meno evidente nelle economie ricche di materie prime che contribuiranno a compensare le flessioni dei mercati più importanti. Pur tuttavia non mancano segnali positivi come la crescita degli spumanti, una crescente diversificazione geografica dei flussi esportativi e la crescita dei flussi export delle regioni minori che timidamente trovano spazi crescenti nei mercati internazionali.