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CASE HISTORY: IL BANGLADESH RICICLA IL PET GRAZIE AD IMPIANTI KRONES


Articolo specializzato di Udo Lanzinger,
Krones AG (Neutraubling, Germania)
Tel. +49 9401 70- 3706
www.krones.com

SOMMARIO: Uno dei primi impianti Krones per il riciclaggio del PET bottle-to-bottle è stato messo in esercizio in Bangladesh dalla Akij Food & Beverage LTD. (AFBL), attiva anche nel settore dei soft-drink. Questa società affiliata del gruppo Akij, ramificato in tutto il mondo, ha riconosciuto le possibilità offerte dal riciclaggio dei recipienti in PET raccolti in strada. Oltre ad aver installato il quinto impianto di riempimento Krones in soli quattro anni, il gruppo Akij ha mostrato come sempre coraggio e lungimiranza investendo in quest’impianto altamente tecnologico costituito da un modulo di lavaggio e un modulo di decontaminazione, e ora può già coprire fino al 30 percento del fabbisogno di materia prima PET per la produzione diretta di preforme e recipienti con flake di PET riciclato. Con il vantaggio di risparmiare sui costi e di essere meno dipendenti dal mercato mondiale della materia prima PET.

riferimento temporale: Marzo 2011

L’Akij Group è un colosso dello stato del Bangladesh, che conta circa 150 milioni di abitanti. Il gruppo, che porta il nome del suo fondatore, lo sceicco Akij Uddin, ha un fatturato di quasi 400 milioni di Euro con circa 50.000 dipendenti. Negli anni Quaranta (ancora sotto il dominio coloniale inglese) lo sceicco Akij Uddin aveva ampliato il gruppo trasformandolo dall’umilissima attività originaria del commercio della iuta (la “fibra d’oro del Bangladesh”) in un conglomerato di aziende con 24 attività diverse, che oggi vengono portate avanti dai suoi dieci figli. Tra le attività principali del gruppo Akij vi sono aziende attive nell’industria del cemento, della stampa, dei pannelli truciolari e del tabacco, nonché la gestione della più grande fabbrica del mondo per filatura della iuta, dove lavorano 7.000 dipendenti. Il gruppo Akij è impegnato anche nel sociale e collabora, ad esempio, con cinque istituzioni non-profit, tra cui un ospedale, un orfanatrofio e un istituto superiore.

AZIENDA DI SUCCESSO SUL MERCATO DELLE BEVANDE

Nel 2004 la fondazione di Akij Food & Beverage ha segnato l’ingresso del gruppo nel nuovo segmento, “perché volevamo soddisfare la domanda di prodotti che fossero prodotti in Bangladesh a livello internazionale, e da questo mercato ci aspettavamo ancora enormi possibilità”, spiega lo sceicco Jamil Uddin, responsabile del marketing del gruppo. Akij Food & Beverage si è concentrata su soft-drink gassati, acqua potabile, succhi di frutta, latte e snack, e ha riunito questi settori in una nuova fabbrica a Krishnapura (Dhamrai), a 50 km dalla capitale Dacca. “Il nostro fondatore ha sempre attribuito la massima importanza alla qualità del prodotto”, sottolinea lo sceicco Jamil Uddin, e il motto coniato dal lungimirante sceicco Akij Uddin lo dimostra: “La forza motrice del nostro successo è la qualità senza compromessi, anche in situazioni di mercato difficili.”

IL PRIMO IMPIANTO DI RICICLAGGIO DEL PET DI QUESTO TIPO IN ASIA

La decisione di installare un proprio impianto di riciclaggio del PET è stata motivata sia da calcoli interni e dal senso di responsabilità per l’ambiente a livello nazionale, sia dalla lungimiranza dello sceicco Bashir Uddin, managing director del gruppo Akij. Il senior general manager dello stabilimento di produzione della Akij Food & Beverage, P. B. Barua, ritiene che questa decisione si basi su tre elementi fondamentali: “Innanzitutto deve essere un affare conveniente, e lo è. Già ora impiegando flake riciclati risparmiamo anche il 30 percento sul prezzo dei recipienti. In secondo luogo dobbiamo utilizzare meno valuta estera per importare il granulato di PET, che per un Paese come il Bangladesh è un altro fattore determinante. E in terzo luogo contribuiamo a ridurre sensibilmente la quantità di recipienti in PET gettati tra i rifiuti ai bordi delle strade e nelle acque.”

Nel 2009, quindi, AFBL ha installato il primo impianto di riciclaggio per PET di questo tipo in Asia. Nel nuovo reparto dello stabilimento di Dacca Krones ha costruito un impianto di riciclaggio per PET costituito da un modulo di lavaggio con un rendimento di 1.000 kg l’ora e da un modulo di decontaminazione da 500 kg l’ora. Il modulo di lavaggio fornisce flake di RPET nonfood-grade utilizzabili nell’industria delle fibre, della plastica e delle pellicole. L’utilizzazione della capacità massima è sempre legata al prezzo di mercato. Lo sceicco Jamil Uddin, direttore marketing del gruppo Akij, però, parla già di trasformare i restanti 500 kg di flake di RPET nonfood-grade prodotti ogni ora in flake di poliestere e da utilizzare nella propria lavorazione tessile manuale come misto di cotone e poliestere.

OBIETTIVO: UN RAPPORTO 50:50

Il modulo di lavaggio può essere azionato per un periodo più o meno lungo, a scelta: il modulo di decontaminazione installato a valle, invece, lavora la metà dei flake nonfood-grade trasformandoli in flake food-grade e, dal punto di vista energetico, dovrebbe funzionare in modo il più possibile continuativo a causa delle temperature di processo relativamente elevate. E questo è proprio il procedimento adottato da AFBL, che impiega direttamente i flake food-grade così ottenuti per produrre preforme grezze in PET. Le tre macchine per stampaggio a iniezione Sipa e Husky impiegate per produrre direttamente le preforme in un capannone adiacente sono state installate appositamente per lavorare i flake. Attualmente AFBL lavora con un rapporto di miscelatura costituito per il 30-40 percento da flake di RPET e per il 60-70 percento da materiale nuovo sotto forma di granulato. L’obiettivo da raggiungere è un rapporto 50:50. Con una miscelatura 30:70 e 40:60 vengono prodotte sia preforme bianche in PET per bibite a base di cola, succhi e acqua, sia preforme verdi per due soft-drink al gusto di lime. In futuro P.B. Barua intende produrre anche bottiglie marroni con flake riciclati per la bevanda isotonica Speed.

LA MATERIA PRIMA RACCOLTA IN STRADA

Il gruppo Akij riceve la materia prima per l’impianto di riciclaggio (almeno 12 tonnellate al giorno per alimentare in modo permanente l’impianto di decontaminazione) esclusivamente dalle raccolte effettuate per le strade del Bangladesh. Attualmente circa 50 grandi centri di raccolta e innumerevoli punti minori coprono circa la metà del territorio del Bangladesh, ma in un secondo momento il bacino di raccolta verrà esteso all’intero Paese. Akij acquista la merce a peso da questi subfornitori. Il prezzo per chilogrammo è già aumentato, passando dai circa 20 centesimi di Euro iniziali al doppio. In questo campo, infatti, Akij deve concorrere con aziende straniere di riciclaggio per accaparrarsi la materia prima. La redditività dell’impianto di riciclaggio per il PET, quindi, è ancora più importante.

Come si può immaginare, il materiale che arriva sul piazzale della fabbrica di bevande in big bag o già pressato è in uno stato pessimo, e rappresenta una vera sfida, perché è mescolato a recipienti di altri materiali sintetici e viene raccolto nei posti più diversi del Paese. La difficoltà maggiore è data dalla presenza nei recipienti sia di una percentuale molto alta di sporco e sabbia, sia dalla quota non trascurabile di olio, dovuta al fatto che le bottiglie per bevande vengono utilizzate proprio come recipienti per conservare l’olio. Quindi è molto importante effettuare una preselezione per ottenere la qualità di base necessaria per l’impianto di riciclaggio. Generalmente la preselezione di materiali non plastici, di altri materiali sintetici quali i multilayer e dei recipienti di diversi colori può essere automatica, semiautomatica o manuale, come nel caso di Akij.

“L’AUTORIZZAZIONE DELL’ENTE FDA ERA PARTICOLARMENTE IMPORTANTE”

“Per noi era particolarmente importante ottenere l’autorizzazione dell’ente americano FDA”, spiega P. B. Barua. “Naturalmente controlliamo costantemente la qualità di flake e bottiglie verificando fattori come il valore VI, l’umidità, lo spessore, la cristallizzazione e il colore. Ci interessa molto il fatto che l’impianto funzioni in modo completamente automatico. Nel procedimento Krones la viscosità intrinseca non deve essere elevata come nelle altre tecnologie, e questo è un vantaggio. L’impianto di riciclaggio è una macchina a alta tecnologia, quindi dobbiamo poter fare affidamento sul produttore e ci servono sia un feed-back rapido, sia un ottimo service.” Akij ricicla, a tutto vantaggio del Bangladesh.


Uno dei numerosi piccoli punti di raccolta della plastica del Paese.


Come si può immaginare, il materiale che arriva sul piazzale della fabbrica di bevande in big bag o già pressato è in pessimo stato.


Nel nuovo reparto dello stabilimento di Dacca Krones ha costruito un modulo di lavaggio (a sinistra) con un rendimento di 1.000 kg l’ora e un modulo di decontaminazione (a destra) da 500 kg l’ora.


Trattamento continuo in due fasi della lisciva contaminata proveniente dal lavatore a lisciva in un filtro Parcival.


Per il modulo di decontaminazione bottle-to-bottle sono necessari poco meno di 190 metri quadrati di superficie.


La decontaminazione vera e propria viene eseguita in un reattore a vuoto.


AFBL impiega i flake food-grade ottenuti al termine del processo direttamente per produrre preforme grezze in PET.

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