A cura di Erik Nielson
Krones Nordic,
Danimarca,
tel. 0045-8832-3300
Documento trasmesso da Krones Italia alla stampa specializzata per la pubblicazione
SOMMARIO: Una crescita esplosiva – 400 tipi di prodotti diversi: vantaggi e svantaggi – Grande successo di mercato con le private labels – Etichettatura alternativa in serie – Quattro operatori al massimo – Uno sguardo al futuro, verso la Cina
Riferimento temporale: estate 2008
Un autentico pioniere. La Hellefors Bryggeri è stata la prima azienda svedese che si occupa dell’imbottigliamento di bevande ad installare una linea completa della Krones. Nel 2005, infatti, alla Hellefors è entrato in funzione un impianto per PET a perdere realizzato come ordine “chiavi in mano”, che consente a quest’azienda in forte espansione di disporre di capacità di riempimento supplementari nel segmento in crescita del PET. L’azienda a gestione famigliare diretta da Mats Holmstrand è cresciuta grazie alla collaborazione con i big del commercio al dettaglio di generi alimentari ed all’imbottigliamento di private labels. In questo mercato, caratterizzato da margini rigidi, è soprattutto la massima efficienza del riempimento a giocare un ruolo determinante, e in questo senso la nuova linea della Krones fornisce un contributo straordinario.
Una crescita esplosiva
Charles Holmstrand ha fondato la Hellefors Bryggeri negli anni Trenta. Suo figlio, Elof Holmstrand, ha rilevato l’attività dopo di lui ed oggi Mats Holmstrand rappresenta già la terza generazione alla guida dell’azienda; suo figlio Johannes, inoltre, proseguirà la tradizione di famiglia come quarta generazione. La Hellefors Bryggeri ha sede a Hällefors, nel distretto di Örebro, circa 250 km ad ovest di Stoccolma. Nell’ultima quindicina d’anni l’azienda ha investito circa 35 milioni di Euro in nuove macchine e nuovi impianti, e in sette fasi ha ampliato costantemente i suoi stabilimenti, situati in una splendida posizione in riva ad un lago circondato da boschi. Complessivamente, con i suoi stabilimenti la Hellefors Bryggeri dispone di una superficie di produzione e magazzinaggio di circa 20.000 m². Nel 1991 il successo di mercato ottenuto con una nuova gamma di prodotti e con investimenti costanti ha dato il via ad una crescita esplosiva. Nel 1998 l’azienda si collocava al diciassettesimo posto nella classifica delle aziende svedesi di maggiore successo stilata dal quotidiano Svenska Dagbladetsm, che riunisce regolarmente le aziende svedesi con la maggiore crescita degli ultimi cinque anni. Il fatturato della Hellefors Bryggeri, infatti, è cresciuto dagli 1,2 milioni di Euro del 1991 ai circa 50 milioni di Euro del 2006. Contemporaneamente è aumentato anche il numero dei dipendenti, che sono passati da 7 a 115.
All’inizio, negli anni Trenta, la produzione era incentrata sui soft-drink. Quando, nel 1991, la Hellefors si è trasferita dal centro alla periferia di Hällefors, l’azienda si è concentrata sulla produzione di sidro alcolico ed analcolico in bottiglie in vetro. Oggi la Hellefors Bryggeri produce un’ampia gamma di bevande in un totale di sette impianti di riempimento, che includono quattro linee per cartone, due impianti per PET ed un impianto di riempimento per fustini. I prodotti vengono lavorati sia in confezioni in cartone per bevande da 0,2 litri, 1,0 litri, 1,5 litri e 2,0 litri, sia in fustini in materiale sintetico da 2,5 litri e 5,0 litri, sia in bottiglie in PET da 0,5 litri, 0,63 litri, 1,5 litri e 2,0 litri.
400 tipi di prodotti diversi: vantaggi e svantaggi
Anche alla Hellefors, come dovunque, la bottiglia in PET è il tipo di confezionamento che registra le vendite e la crescita più elevate. Il 60 percento circa dell’intera produzione, pari a circa 120 milioni di litri, viene imbottigliato in questo tipo di recipiente, mentre il 2 percento circa viene imbottigliato in fustini in materiale sintetico e poco meno del 40 percento in confezioni in cartone. “Offriamo al mercato un’enorme varietà di prodotti estremamente diversificati in recipienti e confezioni di vendita diversi”, spiega Mats Holmstrand, ed aggiunge: “In totale lavoriamo circa 400 tipi di prodotti diversi. Questo è il nostro punto di forza, ma al contempo anche il nostro punto debole. L’alta stagione è un periodo particolarmente difficile. Nei quattro mesi estivi forniamo circa la metà della produzione di tutto l’anno. Per poter essere in grado di fornire tutti i prodotti, in questo periodo da un lato dobbiamo lavorare con l’esercizio a quattro turni, ventiquattro ore su ventiquattro, e dall’altro dobbiamo effettuare riempimenti preventivi e palettizzazioni intermedie in capannoni affittati temporaneamente.”
“I nostri 17.000 punti di posizionamento delle palette non sono sufficienti in alta stagione, quando distribuiamo 25.000 palette al mese”, aggiunge il responsabile della logistica, Leo Kiuru. “In questa situazione, e naturalmente anche in considerazione di ricavi minori nei segmenti dei prezzi inferiori, l’elevata produttività del riempimento assume un’importanza enorme. Questo è stato uno dei fattori determinanti che ci hanno portato a scegliere la Krones per l’installazione della nostra nuova linea per PET.”
Grande successo di mercato con le private labels
Il nome “Bryggeri” (birrificio) è leggermente fuorviante. Questa definizione risale ancora agli anni Trenta ed alla produzione di una birra di malto dolce chiamata “Swagdryck”, con una gradazione alcolica dell’1% circa. Oggi la Hellefors conta numerosi prodotti che però non includono birra, ma i gruppi sidro, succo, purea di frutta, succo multivitaminico, acqua, bibite analcoliche, sciroppo di frutta, bevande a base di frutta e bevande light. I segmenti principali sono il sidro analcolico (la bevanda carbonizzata Apfelschorle a base di succo di mela), l’acqua, le bibite analcoliche e i succhi. Oltre alle proprie marche, che costituiscono appena un quinto della produzione, la Hellefors Bryggeri imbottiglia come contract packer i prodotti di altre aziende con i nomi delle loro marche. Tuttavia la Hellefors si è imposta sul mercato negli anni Novanta, quando ha deciso imbottigliare private labels. I suoi acquirenti sono sia i grossi distributori di alimentari ICO, Coop ed Axford, sia numerosi commercianti al dettaglio indipendenti nel segmento dei prezzi inferiori.
La stragrande maggioranza delle vendite di prodotti propri, poco meno del 90 percento, viene assorbita dal mercato svedese, mentre il restante dieci percento circa della produzione viene commercializzato principalmente nei Paesi scandinavi. La Finlandia contribuisce al fatturato con il cinque percento circa. La Hellefors confeziona i prodotti sidro, soft-drink, sciroppo di frutta ed acqua nelle bottiglie in PET. Le marche del popolarissimo sidro analcolico sono due: “Hellefors” e “Läckö”. Anche l’imbottigliamento dell’acqua è particolarmente elevato alla Hellefors Bryggeri. “Sembra che l’acqua sia l’argomento principale in tutto il mondo” afferma Mats Holmstrand, ed aggiunge: “Anche per noi l’acqua acquisisce un’importanza sempre maggiore.” L’acqua “Grythyttan” contenente CO2 viene imbottigliata in recipienti in PET a perdere da 0,5 litri e 1,5 litri, mentre la sua versione piatta, la “stilla Vatten”, viene confezionata solo nelle bottiglie da 0,5 litri.
Etichettatura alternativa in serie
L’intero impianto fornito dalla Krones è equipaggiato con la tecnologia di processo, in questo caso con un impianto CIP ed un impianto Contiflow 30/2 per la preparazione delle bevande, che è stato necessariamente predisposto per un rendimento leggermente superiore adatto a coprire anche l’elevato rapporto di miscelatura prodotto/acqua tipico del sidro. Per la produzione del sidro alcolico, inoltre, è stato integrato anche un dispositivo per la misurazione della gradazione alcolica. Le preforme vengono condotte alla soffiatrice Contiform S10 tramite un dispositivo di ribaltamento e l’alimentazione delle preforme. La soffiatrice è collegata meccanicamente in bloc alla riempitrice tramite una catena di trascinamento coperta con neck-handling e con il raffreddamento integrato del fondo dei recipienti. In questo caso la Hellefors ha scelto una riempitrice in contropressione Mecafill VKP-PET a 80 valvole con cannuccia corta, comandata meccanicamente ed ampiamente collaudata. Dopo l’applicazione dei tappi a vite, un Checkmat F-G verifica sia il loro posizionamento tramite una telecamera, sia il livello di riempimento con raggi gamma. Il tavolo d’accumulo Accuflow integrato a valle, infine, funge da dispositivo di polmonatura.
Per quanto riguarda l’etichettatura, la Hellefors ha deciso di realizzare la possibilità di scegliere tra l’etichettatura avvolgente su una Contiroll e l’applicazione di etichette in carta con una Prontomatic, inserite l’una dietro l’altra. Tra le due etichettatrici è installato un altro Checkmat, che verifica il posizionamento delle etichette avvolgenti. La Hellefords, inoltre, ha scelto di disporre di due alternative anche per il confezionamento finale. La prima è data da una Variopac TFS 60 con tunnel di termoretrazione, che produce confezioni Shrinkpac da 6, 8, 12 o 24 bottiglie da 0,5 litri, 0,63 litri o 1,5 litri, con o senza tray. La manigliatrice installata a valle, inoltre, consente di applicare delle maniglie sulle confezioni. Successivamente un Pressant forma gli strati di confezioni, che vengono palettizzati e provvisti di interfalde da un Robot 3A. Le palette, infine, vengono assicurate da un’apposita avvolgitrice.
La seconda alternativa di confezionamento consiste nell’impiego di tray a rendere in materiale sintetico, i cosiddetti retray, che provengono da un pool a rendere e vengono impiegati nel commercio come palette display per la vendita di bottiglie singole. Il Robot 3A alimenta questi tray da 24 di colore rosso fuoco su una via parallela al trasportatore della Shrinkpac, vi posiziona le 24 bottiglie in PET da 1,5 litri già pronte e palettizza i retray due a due su due semipalette, che a loro volta vengono posizionate su una paletta Euro. Anche in questo caso un’avvolgitrice per palette conclude il processo di confezionamento. “Il funzionamento della nuova linea Krones è davvero ottimale”, riassume Mats Holmstrand, ed aggiunge: “Non avremmo potuto fare una scelta migliore.”
Quattro operatori al massimo
Parallelamente alla nuova installazione, la Hellefors ha ampliato con una nuova termofardellatrice Variopac ed un’etichettatrice avvolgente Contiroll il primo impianto per PET, di dimensioni ridotte ed equipaggiato con macchine usate. Questa linea produce prevalentemente confezioni da 6 bottiglie in PET da 1,5 litri. Per azionare la nuova linea sono sufficienti al massimo quattro operatori per turno, includendo anche l’alimentazione di tutti i materiali di consumo. “Anche questo è stato un fattore importante per l’assegnazione dell’ordine alla Krones”, spiega il direttore dell’azienda. Generalmente l’impianto produce con l’esercizio a tre turni, che diventano quattro durante la stagione estiva.
Mats Holmstrand ritiene che in futuro i recipienti in PET saranno la forma di confezionamento più importante. “Non credo nelle lattine, e probabilmente non torneremo nemmeno al vetro.” Alla fine anche la scelta della Hellefors di mantenere il PET a perdere si è rivelata fortunata. Fino a pochi anni or sono, infatti, in Svezia tutto lasciava supporre che il PET a rendere sarebbe stato il materiale preferito dal punto di vista dell’ecologia. Ma alla metà del 2007 tutte le aziende svedesi che si occupano dell’imbottigliamento di bevande si sono ritirate, ed il sistema a rendere è scomparso definitivamente. Oggi il PET a perdere sfrutta i suoi vantaggi in tema di ecologia grazie a percorsi di trasporto brevi e costi di lavaggio contenuti. “Non abbiamo mai avuto recipienti a rendere, ma sempre e solo a perdere.”
Uno sguardo al futuro, verso la Cina
La Hellefors Bryggeri combina l’aspetto ecologico ai costi contenuti anche per quanto riguarda la distribuzione. In linea di massima, infatti, per trasportare le sue merci la Hellefors non si serve di una propria flotta di camion, ma delle spedizioni. Da molti anni, inoltre, quest’azienda a gestione famigliare si avvale anche del trasporto su rotaia, con un proprio raccordo ferroviario. Se fino a quattro anni fa i vagoni che lasciavano la Hellefors Bryggeri erano tre o quattro la settimana, oggi, in alta stagione, sono già otto o nove al giorno, e trasportano i prodotti principalmente nella regione della Svezia settentrionale, anche a 900 km di distanza. Ma Mats Holmstrand punta già ad un nuovo mercato di vendita, che però, come lui stesso ammette, è ancora abbastanza lontano: ben presto la Cina potrebbe essere rifornita con un nuovo tipo di sidro alcolico nelle bottiglie in PET da 0,63 litri provenienti dalle foreste svedesi della regione di Örebro. E con la nuova linea Krones la famiglia Holmstrand ha già creato le premesse tecniche necessarie per raggiungere quest’obiettivo.
Mats Holmstrand (a sinistra) rappresenta già la terza generazione alla guida dell’azienda, e suo figlio Johannes proseguirà la tradizione di famiglia come quarta generazione.
“In totale lavoriamo circa 400 tipi di prodotti diversi. Questo è il nostro punto di forza, ma al contempo anche il nostro punto debole.
La Hellefors si è imposta sul mercato negli anni Novanta con la decisione di imbottigliare private labels.
“La produttività elevata del riempimento è di enorme importanza. Questo è stato uno dei fattori determinanti che ci hanno portato a scegliere la Krones.” La soffiatrice Contiform S10 è collegata meccanicamente in bloc con la riempitrice.
La Hellefors ha scelto una riempitrice in contropressione Mecafill VKP-PET a 80 valvole con cannuccia corta, comandata meccanicamente ed ampiamente collaudata.
Per quanto riguarda l’etichettatura, la Hellefors ha deciso di realizzare la possibilità di scegliere tra l’etichettatura avvolgente su una Contiroll e l’applicazione di etichette in carta con una Prontomatic.
Una Variopac TFS 60 con tunnel di termoretrazione produce confezioni Shrinkpac con o senza tray.
L’intero impianto fornito dalla Krones è equipaggiato con la tecnologia di processo: un impianto CIP ed un impianto Contiflow 30/2 per la preparazione delle bevande.
“Sembra che l’acqua sia l’argomento principale in tutto il mondo” afferma Mats Holmstrand, ed aggiunge: “Anche per noi l’acqua acquisisce un’importanza sempre maggiore.”