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CHAMPAGNE: il punto sulla produzione 2015, fatti, cifre e curiosità


È in corso a Milano l’edizione 2015 della Giornata Champagne, la degustazione ufficiale del Comité Champagne, l’ente che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison della denominazione. Presso il Principe di Savoia, 43 marchi presentano 120 cuvée al pubblico dei professionisti del settore .

 

L’edizione del 2015 segna ufficialmente l’ingresso della Champagne nel Patrimonio mondiale dell’Umanità,. La decisione, votata in luglio all’unanimità dai membri del comitato Unesco, ha riconosciuto il Valore Universale Eccezionale dei luoghi della nascita, della produzione e della diffusione globale dello Champagne. Nel cuore della zona di produzione, il patrimonio include: i Coteaux tra Hautvillers e Aÿ, tra i più antichi per tradizione viticola e i più emblematici tra i vigneti della Champagne, i complessi architettonici e urbani delle Maison di Champagne sulla collina di Saint-Nicaise di Reims e sull’Avenue de Champagne a Epernay e il complesso di cantine scavate nel gesso in questa zona, tra le più estese della regione.

La Giornata Champagne è stata anche l’occasione per fare il punto sulla vendemmia 2015. Iniziata in un clima ancora estivo il 29 agosto nei vigneti più precoci, si è conclusa il 28 settembre con un meteo fresco e piovoso. Lo stato di salute delle uve è eccellente. I mosti evidenziano una gradazione attorno al 10,5% vol. in media che in alcuni casi raggiunge l’11,5% e un’acidità totale di circa 7 g/l. “Questi parametri equilibrati sono la migliore premessa per le future cuvée e molti già prevedono un grande millesimo, ha dichiarato Thibaut Le Mailloux, Direttore della Comunicazione del Comité Champagne presente a Milano, sebbene sarà necessario aspettare le prime degustazioni di vini fermi all’inizio della primavere per confermare queste attese”. La resa massima per ettaro, fissata da Maison e viticoltori a 10.000 kg in luglio oltre a 500 kg/ha provenienti dalla riserva, dovrebbe essere raggiunta nella maggior parte del vigneto champenois.

L’Italia è il settimo mercato in termini di volumi: nel 2014 sono state importate nel nostro paese 5,8 milioni di bottiglie. I gusti degli italiani si distinguono nel panorama mondiale del consumo di Champagne per la particolare domanda di bottiglie di pregio. I millesimati, vini ottenuti da uve di una sola vendemmia, rappresentano da soli il 7,5% delle importazioni. Le cuvée speciali, che costituiscono il top di gamma di ogni produttore, detengono il 5,9% del mercato italiano. Gli Champagne rosé si attestano nel 2014 al 6,2% del mercato. La Giornata Champagne, che è anche social con l’hashtag #giornatachampagne, è organizzata dal Bureau du Champagne in Italia, che rappresenta il Comité Champagne con sede a Epernay, l’organismo semipubblico istituito nel 1941 che riunisce tutte le maison e tutti i viticoltori della Champagne.

 

Per ulteriori informazioni: Bureau du Champagne in Italia Tel. 02 4399 5767- info@champagne.it

IL COMITÉ CHAMPAGNE

Il Comité Champagne è un organismo creato dalla legge francese del 12 aprile 1941 per gestire e difendere gli interessi comuni dei viticoltori e delle Maison di Champagne. L’organizzazione interprofessionale dello Champagne è uno strumento di sviluppo economico. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione. Dal punto di vista economico, il Comité Champagne mira a uno sviluppo armonioso della filiera. Organizza le relazioni tra vigneron e maison per l’acquisto e la vendita delle uve, registra tutte le transazioni e gestisce la riserva qualitativa regolando così il mercato e assicurando l’indispensabile equilibrio tra domanda e offerta. Il Comité Champagne gestisce le relazioni con le istituzioni amministrative francesi e della Comunità Europea, lavora per rafforzare la presenza internazionale dei vini di Champagne e lotta contro le barriere commerciali per facilitare le esportazioni in tutti i paesi del mondo. I Servizi Tecnici del Comité Champagne sviluppano programmi di ricerca in viticultura e enologia all’avanguardia. Ogni anno vengono realizzate circa 200 sperimentazioni in tutta la regione in ogni settore: dalla climatologia alla lotta anti-parassitaria, dalle tecniche colturali ai progetti di zonazione, dal controllo dei processi di fermentazione. I Servizi Tecnici operano sia con mezzi propri ma collaborando fianco a fianco anche con partner esterni, sostenendo la filiera attraverso un’attività di consulenza ai vigneron e ai vinificatori e organizzando attività di informazione anche con la pubblicazione di documenti tecnici. Un’altra delle missioni del Comité Champagne è la valorizzazione dei vini di Champagne e il rispetto della loro identità. Il dipartimento Denominazione e comunicazione crea e diffonde una molteplicità di strumenti per far conoscere i vini di Champagne. Inoltre organizza eventi rivolte a professionisti del vino, giornalisti e formatori organizzando visite personalizzate per la stampa o gruppi di professionisti. Il Comité Champagne dispone di una rete, caso unico nel panorama vinicolo, di 13 uffici in tutto il mondo che garantiscono le relazioni con i media e sviluppano azioni di comunicazione e di difesa della denominazione calibrate sui diversi mercati. La tutela della denominazione Champagne è una prerogativa fondamentale del Comité Champagne attraverso azioni sistematiche contro tutti coloro che compromettono la notorietà e l’identità della denominazione. Ogni anno, il Comité Champagne lotta contro centinaia di usi abusivi del nome Champagne: dagli spumanti ai prodotti di bellezza, dalla birra ai generi alimentari. +info: www.champagne.com

 

Fonte: Comité Champagne Bureau du Champagne, Italia Tel. 02 4399 5767- info@champagne.it

“COTEAUX, MAISONS ET CAVES DE CHAMPAGNE” iscritti alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco

Lo scorso 4 luglio i 21 rappresentanti degli Stati appartenenti alla Convenzione UNESCO per il patrimonio mondiale hanno votato all’unanimità l’iscrizione dei “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” alla Lista del patrimonio mondiale nella categoria “Paesaggio organicamente evoluto”. I membri del Comitato ne hanno riconosciuto il Valore Universale Eccezionale e hanno ritenuto soddisfatte le condizioni di tutela e di gestione del Bene candidato all’iscrizione.

I “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” sono stati presentati alla candidatura come i luoghi della nascita, della produzione e della diffusione globale dello Champagne. Nel cuore della zona di produzione, il patrimonio include:

L’associazione Paysages du Champagne aveva presentato ufficialmente al Comitato dei Beni culturali francesi la candidatura di “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” al Patrimonio mondiale dell’UNESCO il 21 settembre 2012. Su iniziativa del Comité Champagne, che riunisce tutte le Maison e tutti i viticoltori della regione viticola, nel 2006 un gruppo di esperti ha avviato un progetto per la candidatura al Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’associazione Paysages du Champagne è stata creata nel 2007 per strutturare il percorso verso la candidatura e mobilitare le comunità locali.
I “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” non sono un paesaggio viticolo qualunque. Attraverso l’organizzazione dei suoi siti e del lavoro di tanti uomini e donne, testimonia l’ascesa, a partire dal XVIII secolo, di una tecnica di produzione, lavorazione e commercializzazione originale, tuttora attiva, che ha profondamente trasformato il territorio, i paesaggi rurali e urbani, dando origine al vino di Champagne: un prodotto conosciuto in tutto il mondo, simbolo di festa e convivialità. Un insieme di paesaggi e siti unici, portatori di storia, cultura e savoir-faire, alla base del Valore Universale Eccezionale dei “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne”.

DIECI CURIOSITÀ SULLO CHAMPAGNE

Sacro fin dall’inizio

All’inizio furono i monaci a coltivare i vigneti per produrre il vino sacro per la celebrazione della messa. In seguito, una combinazione fortuita di eventi ha assicurato allo Champagne un posto nella storia. Saint Rémi, vescovo di Reims, residente in una villa cinta da vigne presso l’attuale Epernay, convertì al Cristianesimo Clodoveo, re dei Franchi, e quando la notte di Natale del 496 il primo re di Francia fu battezzato, la sua consacrazione avvenne con lo Champagne, nella regione della Champagne.

 

Immerso nella storia

È a Reims, nel cuore della regione della Champagne, che tra l’898 e il 1825 tutti i re di Francia sono stati incoronati e, nel corso dei festeggiamenti, lo Champagne scorreva a fiumi. I vini erano apprezzati per i loro aromi e per il gusto eccezionale ed erano offerti in dono ai sovrani che visitavano la regione. A partire dal XII secolo lo Champagne ha accresciuto la propria notorietà ed è stato sempre più apprezzato a livello internazionale.

 

Il terroir

La regione della Champagne ha una storia di viticoltura che risale all’alba cristianesimo. Tuttavia, nonostante il suo vino sia famoso in tutto il mondo, il terroir che è il cuore della regione della Champagne, è tuttora poco noto. Con la sua posizione a nord, il clima aspro, un terreno peculiare e i vigneti collinari, il terroir della Champagne è unico nel suo genere, originale come il vino che produce. Nei secoli, gli abitanti della Champagne hanno dominato l’ambiente, esaltandone il profilo unico ed estremamente composito.

 

L’effervescenza

L’effervescenza è il segno distintivo dei vini di Champagne, un tocco di magia che li rende unici. Inoltre è il primo indicatore della loro qualità. Una spuma ricca, persistente e al tempo stesso delicata conferisce al vino la sua caratteristica finezza. Una spuma imperfetta potrebbe suggerire un errore nella conservazione e potrebbe determinare un giudizio affrettato.

 

Una denominazione antica

Già nel 1887 il Sindacato del Commercio dei vini di Champagne ottiene dalla Corte d’Appello di Anger un decreto che riconosce la proprietà della parola Champagne esclusivamente ai vini provenienti dalla Champagne. La prima delimitazione della Champagne viticola risale al 1908 ma è solo la legge del 22 luglio 1927 che fissa la superficie della zona viticola a circa 34.000 ettari. Tali principi sono quelli in vigore ancora oggi.

 

Una stella per le stelle

Le bollicine di Champagne sono naturalmente sulle tavole delle star del cinema e del teatro. Marlene Dietrich ha scritto di amare lo Champagne perché “dà l’impressione che sia sempre domenica e che i giorni migliori siano vicini”. Nel film Ninotchka, Greta Garbo interpreta una giovane russa che scopre lo Champagne durante una visita a Parigi e, tra le tante altre attrici cinematografiche, Audrey Hepburn, Jeanne Moreau, Marilyn Monroe e Juliette Binoche erano tutte appassionate di Champagne. Mentre Mistinguett e Maurice Chevalier lo celebravano nelle loro canzoni.

 

Un vino per eroi romantici

Da Pushkin a Henry Miller, da Hemingway a Balzac, da Maupassant a Colette, Françoise Sagan, John le Carré e Ian Fleming, creatore di James Bond celebre appassionato di Champagne, e innumerevoli altri scrittori, in più di un’occasione hanno messo nelle mani dei loro eroi e delle loro eroine una coppa di Champagne. Truman Capote, uno degli scrittori americani più provocatori, affermò che per ridere in faccia alla morte nulla era meglio di un bicchiere di Champagne. Sir Winston Churchill, autore, statista e uomo di gusto, scrisse che lo Champagne dovrebbe essere un piacere quotidiano per coloro che conoscono il vero significato della vita.

Il relitto del Jönköping

Il relitto di questa nave di legno è stato riportato in superficie nel 1998, dopo 82 anni a 63 metri di profondità nelle acque del Mar Baltico. A bordo, vi erano migliaia di bottiglie dell’annata 1907. Alla degustazione, lo Champagne aveva conservato tutta la sua armonia, freschezza ed effervescenza. Molti sono i fattori che spiegano questa prodigiosa conservazione. Innanzitutto i tappi, che hanno resistito oltre otto decenni immersi in acqua di mare, senza essere intaccati da batteri o altri organismi. Inoltre, si può supporre che, a questa profondità, la pressione dell’acqua si sia contrapposta alla pressione interna alla bottiglia, permettendo al vino di conservare la sua effervescenza. Infine, l’acqua costantemente prossima allo zero termico e l’oscurità totale hanno preservato tutte le caratteristiche dello Champagne.

Champagne e Formula Uno

Il 19 luglio 1966, durante la premiazione della 24 Ore di Le Mans, lo svizzero Jo Siffert sul podio scuote per l’impazienza la bottiglia ricevuta come premio, causando lo scoppio del tappo che finisce per innaffiare il pubblico. Tuttavia è nel 31 maggio 1987, con la prima vittoria del brasiliano Senna a Monaco che si afferma il gesto di innaffiare la folla nella F1. Per il forte scuotimento della bottiglia, lo Champagne arrivò a bagnare i dignitari, tra cui si trovava il Principe Ranieri che esclama: “Ma lo Champagne non macchia!”

Ordre des Coteaux de Champagne

Fondato nel 1656, l’Ordre des Coteaux de Champagne conta oltre 4000 membri in tutti i paesi del mondo. I cavalieri ricevono questa speciale onorificenza come riconoscimento della loro passione per questo prezioso vino e per il loro contributo alla sua immagine. La consegna avviene da parte dei membri del Consiglio capitolare, formato da viticoltori e Maison della Champagne, che in occasione della cerimonia attribuiscono uno dei tre gradi previsti: Chevalier, Officier e il più alto riconoscimento che è Chambellan.

Per ulteriori informazioni: Bureau du Champagne, Italia Tel. 02 4399 5767- info@champagne.it

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