Comitato Italiano Caffè (CIC), è l’ente nazionale di riferimento di tutta la filiera del caffè, cui aderiscono le principali associazioni di categoria nazionali. Annualmente il CIC pubblica un Report con tutti i principali dati settoriali sia a livello interno che a livello internazionale. Dall’ultimo Report presentato da Patrick Hoffer, attuale presidente del comitato, abbiamo tratto le principali indicazioni sul mercato nazionale italiano.
Le esportazioni di caffè torrefatto, consolidando il trend in atto da diversi anni di crescente apprezzamento del caffè “espresso” italiano da parte dei mercati esteri. Con circa 2,9 milioni di sacchi (equivalente verde). nel 2012 il nostro Paese si colloca al quarto posto – alle spalle della Germania, del Belgio e degli Stati Uniti – nella graduatoria dei maggiori esportatori di caffè. Gli sbocchi più importanti per le esportazioni del caffè torrefatto italiano sono come sempre i Paesi comunitari che assorbono oltre il 70 percento delle nostre esportazioni (soprattutto Francia, Germania e Austria) e gli Stati Uniti, Australia e la Federazione Russa. Si registra, inoltre, una significativa espansione, in particolare, nell’Europa orientale, in alcuni Paesi arabi (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e in Cina.
Nel primo semestre del 2013 le importazioni di caffè verde, fanno segnare un incremento del 2 percento rispetto allo stesso periodo del 2012; le esportazioni di caffè torrefatto mantengono un deciso ritmo di crescita. Proseguendo nell’analisi si osserva che prendendo in considerazione il complesso delle importazioni e delle esportazioni di caffè in tutte le forme, i consumi apparenti di caffè risultano in aumento (0,95 percento) rispetto a quelli del 2011. Va tuttavia osservato che tale dato non tiene conto delle possibili variazioni delle giacenze e degli stocks operativi; è da ritenere che l’andamento dei prezzi all’origine condizioni l’approvvigionamento del settore della torrefazione che di volta in volta può essere consigliata a ridurre o ad ampliare le proprie scorte operative.
Dall’analisi dei dati disaggregati emergono elementi che possono essere di qualche interesse per una verifica più approfondita del mercato del caffè nel nostro paese:
§§§ – il volume delle importazioni di caffè “Altri dolci” e “Robusta” risulta in incremento, mentre quello dei caffè “Brasiliani naturali” e “Colombiani dolci” risulta in flessione. Per quanto riguarda la ripartizione delle importazioni in base alle quattro tipologie di caffè, va osservato che tali dati vanno considerati unicamente come trend. Infatti le percentuali non possono risultare perfettamente aderenti alla realtà in quanto al momento dello sdoganamento delle partite di caffè verde le dogane, ai fini statistici, rilevano l’origine e la provenienza del lotto ma non la tipologia del caffè. Poiché numerosi paesi produttori hanno produzioni di due o più tipologie di caffè non si è in grado di effettuare una precisa attribuzione. Inoltre, a rendere più difficile la ripartizione tra le quattro tipologie di caffè contribuisce il fatto che per le partite provenienti da paesi comunitari non è previsto l’obbligo di indicare l’origine del prodotto; pertanto tali volumi non vengono presi in considerazione nel procedere alla ripartizione delle importazioni per tipologie di caffè;
§§§ – consistente incremento delle importazioni dei caffè dal Vietnam e dall’India; il Vietnam ha ottenuto quote di mercato mai prima raggiunte e consolida la sua posizione di secondo maggiore fornitore del nostro mercato;
§§§ – marcata flessione delle importazioni di caffè verde dal Brasile, dall’Indonesia e dalla Tanzania.
Per quanto concerne gli scambi di prodotto lavorato si rileva che:
…le importazioni di caffè torrefatto decaffeinato sono del tutto marginali e comunque fanno segnare un incremento rispetto a quelle fatte registrare nel 2011;
…le importazioni di caffè solubile sono in calo, esse rimangono, in ogni caso, di modesta entità rispetto al totale delle importazioni italiane di caffè;
…le esportazioni di caffè in tutte le forme che raggiungono ormai i 2,9 milioni di sacchi (equivalente verde), sono in aumento del 10,2 percento rispetto a quelle effettuate nel 2011.
In particolare va sottolineato che le esportazioni di caffè torrefatto sono in aumento (8,1 percento) mentre quelle di caffè torrefatto decaffeinato sono in calo (13,2 percento); le esportazioni di caffè solubile sono in forte crescita al pari delle preparazioni a base di caffè, ancher se queste due categorie rappresentano segmenti marginali.
Il cronico ritardo, di cui soffre l’elaborazione da parte dell’ISTAT dei dati relativi al commercio con l’estero, non consente di fornire un quadro sufficientemente aggiornato dell’andamento del mercato nell’anno 2013. Nel primo semestre del 2013 le importazioni di caffè verde, fanno segnare un incremento del 2 percento rispetto allo stesso periodo del 2012; le esportazioni di caffè torrefatto mantengono un deciso ritmo di crescita. Se si considerano gli ultimi dodici mesi di cui sono disponibili dati sul commercio estero (Luglio 2012/Giugno 2013) si rileva che le importazioni di caffè verde hanno raggiunto gli 8,2 milioni di sacchi, con un incremento sostanziale (4,59 percento) rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente Globalmente le importazioni di caffè in tutte le forme nei primi sei mesi del 2013 presentano un incremento del 2,83 percento rispetto a quelle effettuate nello stesso periodo dello scorso anno, mentre le esportazioni, con riguardo al caffè in tutte le forme sono cresciute del 10,43 percento.
Elaborazioni di Beverfood.com Edizioni sulla base dei dati pubblicati nei report annuali del Comitato Italiano Caffè. Evoluzione degli scambi con l’estero in tutte le forme.
Caffè tostato = caffè verde/1.20.
I consumi apparenti esprimono sia i consumi di caffè destinato alla preparazione delle bevande calde sia, in misura minore, il consumo per preparati e semilavorati destinati a pasticceria e gelateria, produzione di bevande a base di caffè, sciroppi, topping, ecc.
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