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Di seguito vengono riportati i dati di sintesi sul settore vinicolo internazionale e su quello italiano diffusi dal Servizio stampa di Vinitaly in occasione della recente manifestazione 2013. per i dati internazionali la fonte è OIV, punto di congiuntura vitivinicola mondiale, ultimi aggiornamenti ufficiali (21 marzo 2013). I dati sul settore vinicolo italiano sono stati invece elaborati dal Servizio stampa Veronafiere/Vinitaly su diverse fonte: Oiv, Istat, Ismea, Federvini, UIV, Assoenologi secondo ultimi dati disponibili e ufficiali. – pressoffice@veronafiere.itwww.vinitaly.com

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Vigneto mondiale.

 Continua a diminuire la superficie viticola mondiale che nel 2012 si è contratta dello 0,2% sul 2011, portandosi a 7,5 Mha. A pesare sull’erosione del vigneto mondiale, l’ulteriore riduzione dello 0,8% (-32 mha sul 2011) registrata in Europa che ora conta una superficie di 4.212 mha. Tra i principali Paesi complici della riduzione del vigneto europeo Spagna (-14 mha), Italia (-7 mha) e Francia (-6 mha). Superficie in aumento, invece, per il vigneto extra UE nel 2012 che conferma, così la tendenza di crescita dell’anno precedente: 3.363 mha, +0,3%

 Produzione di vino a livello mondiale.

 Condizioni climatiche e riduzione del vigneto sono i fattori che peseranno sul dato produttivo mondiale del 2012, che dovrebbe attestarsi intorno ai 250 Mhl (esclusi succhi e mosti), con una flessione stimata del 6% sul 2011. Per quanto riguarda il mappamondo produttivo, si attendono dati in crescita per Stati Uniti (20,55 Mhl, +7%); Sudafrica (10 Mhl; +3,6%), Cile (10,9 Mhl; +3,9%) e Australia per la quale si prospetta un + 4,1% (11,5 Mhl) grazie ai vini bianchi.

 Diversa la situazione nel Vecchio Continente, dove le stime per i principali Paesi produttori sono in flessione a partire da Francia (-16,8%), Spagna (-11,2%) e Italia (40,8 milioni di hl; -6,3%). Tra i Paesi vinicoli rilevanti dell’UE in controtendenza Germania, Portogallo e Grecia, dove si prospetta un aumento dei volumi rispetto alla modesta produzione del 2011.

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Scambi mondiali di vino.

 Gli scambi mondiali di vino hanno raggiunto nel 2012 i 101,4 Mha, con i principali paesi esportatori (Italia, Spagna, Francia, Germania e Portogallo) che perdono quote in volume.

 Consumi mondiali.

 Sul fronte dei consumi l’OIV stima una crescita di 1,4 milioni di hl; un dato questo che conferma che il calo progressivo iniziato nel 2008 si è fermato. In Europa risalgono Francia e Germania (+0,9 e + 0,3 Mhl), mentre scendono Spagna e Italia (-0,6 e -0,4 Mhl).

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FOCUS ITALIA

 Con 40,8 milioni di ettolitri prodotti nel 2012, di cui oltre il 60% destinato ai 521 vini a denominazione d’origine (330 Doc; 74 Docg e 118 Igt), l’Italia è il primo Paese produttore a livello mondiale. Un settore, quello del vino, che conta, nel nostro Paese, 383.645 imprese vitivinicole produttrici (il 23,5% del totale della filiera agricola) e impiega 700 mila addetti (1,2 milioni con l’indotto primario) per una produzione che supera ormai il milione di etichette.

E se i consumi interni sono scesi sotto la soglia di 40 litri pro capite all’anno, ci pensa l’export a tenere alto il fatturato del vigneto Italia. Nel 2012, infatti, il vino italiano sui mercati internazionali ha incamerato un +6,5% annuo, portando il fatturato dell’export a 4,7 miliardi di euro nonostante una contrazione dei volumi dell’8,8%. Una flessione che ci fa rimanere comunque in testa alla classifica quantitativa dei maggiori Paesi esportatori con circa 21 milioni di ettolitri inviati oltre confine. A trainare il fatturato export del vino, Stati Uniti (+6% in valore), Canada (+11%) ma anche Germania (+4%) e Regno Unito (+5%). Crescita a due cifre per il Far East, con Cina e Giappone che avanzano rispettivamente del 15% e del 28%.

 

 

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