DISPONIBILITÀ DI CIBO, POPOLAZIONE MONDIALE IN CRESCITA E IMPATTO AMBIENTALE DA CONTENERE: LA SFIDA COMINCIA A TAVOLA
Ma il tema dell’alimentazione non può prescindere da quello della sostenibilità. In quest’ottica, il primo problema da affrontare è quello della tutela del “suolo”. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization), il 25% dei suoli del pianeta è gravemente danneggiato e solo il 10% mostra qualche cenno di miglioramento. Solo negli ultimi 40 è diventato improduttivo il 30% dei terreni coltivabili. Eppure, soluzioni semplici come aumentare la varietà delle colture, invece di concentrarsi solo su soia e mais, contribuirebbe a ripristinare i nutrienti nei terreni e aiutare gli agricoltori di aziende grandi e piccole a ottenere più resa per ettaro. C’è poi da considerare che, tra meno di 10 anni, nel 2025, 3 milioni di persone non avranno acqua potabile eppure, oggi, il 70% di acqua dolce viene destinata alla produzione agricola e a quella di cibo. Attività, quest’ultima, che impatta per il 23% delle emissioni di gas serra totali.
Sono tutte problematiche che appaiono più allarmanti se – come evidenziato in Eating Planet – si tiene conto delle ricadute sul fronte nutrizionale globale: nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà circa 9 miliardi e mezzo di persone e questo richiederà un aumento della produzione agricola del 70%, cosa fare per rispondere a questa esigenza? Le due questioni insomma, quella nutrizionale ma anche quella della sostenibilità, non possono trovare una risposta senza considerare che le nostre scelte alimentari hanno una precisa ricaduta sull’ambiente (oltre che sulla salute). Ecco allora tornare il tema dei modelli alimentari da seguire. Limitando il consumo di proteine animali a sole due volte alla settimana (rispetto ad un consumo giornaliero) e facendo spazio a cereali e legumi, si possono risparmiare fino a 2.300 g di CO2 al giorno. Si parla di una riduzione di emissioni di CO2 all’anno per persona di 750 kg … come percorrere 5.600 km con un’auto di media cilindrata, pari a un viaggio a/r da Milano a Mosca.
Per questo, con la nuova edizione di questo libro, BCFN ha studiato e proposto l’adozione del modello della doppia piramide alimentare – che mette in relazione gli aspetti nutrizionali degli alimenti e gli impatti ambientali da essi generati nelle fasi di produzione e consumo – e che, in Eating Planet, presenta una versione aggiornata che tiene conto sia delle esigenze nutrizionali di bambini e adolescenti e che delle abitudini degli stranieri che vivono in Italia.