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Comunicati, articoli, documenti e pronunciamenti dal dic. 2007 a febbr. 2009

Selezione, raccolta e riordino materiale fondamentale pubblicato in lingua italiana
A cura della Redazione BEVERFOOD

SOMMARIO: energy drink. una preoccupazione per i consumatori ed una proposta per il ministero della salute – bevande energetiche, allarme usa “attenti alla carica delle bollicine” – energy drink: l’illusione di essere «su di giri» – lettera della red bull alla sif – commento della sif alla lettera di red bull – etichette sicure per gli energy drink dal ministero del welfare – il punto sugli energy drink – l’efsa adotta un parere su due ingredienti comunemente usati in alcune “bevande energetiche” – gli energy drink in italia

Riferimento temporale 2008-2009

ENERGY DRINK. UNA PREOCCUPAZIONE PER I CONSUMATORI ED UNA PROPOSTA PER IL MINISTERO DELLA SALUTE
A cura della Società Italiana di Farmacologia SIF -Newsletter N° 44 del 18 Dicembre 2007
www.sifweb.org/infos/newsletters/sif_informa_nl_44_2007.php#1

Negli ultimi anni in Italia e nel resto del mondo si è registrato un aumento consistente del consumo di bevande denominate Energy Drinks. Poiché esse sono pressoché sconosciute alla popolazione over 30, una loro sommaria descrizione è necessaria. Questo tipo di bevanda viene venduta in lattine e contiene caffeina (in genere una quantità lievemente superiore o equivalente agli 80-85 mg di una tazzina di caffè e decisamente inferiore ai 23 mg di una classica Coca Cola), a volte altri stimolanti quali, guaranà (contenente altra caffeina) o ginseng. La più venduta (in virtù anche di una fortissima pressione pubblicitaria) è la Red Bull. Essa contiene come ingredienti principali oltre alla caffeina, l’aminoacido taurina e glucuronato.

Nate come bevande energetiche, gli Energy drinks sono diventati i protagonisti di un nuovo modo di consumare l’alcool. Tra i giovani, l’assunzione di cocktail a base di Energy Drink e alcolici, e soprattutto superalcolici, è oggi una moda molto diffusa.Nonostante l’enorme popolarità a livello mondiale, in alcuni paesi europei ed extra-europei non è stata concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio degli Energy Drinks.In Francia, il Ministero della Sanità ha stabilito che gli Energy Drinks potrebbero avere effetti indesiderati sul metabolismo e sulla pressione arteriosa e li ha classificati come medicinali, impedendone di fatto la distribuzione. Anche la Danimarca e la Norvegia non ne hanno autorizzato la vendita. In Gran Bretagna, infine, il commercio di tali bevande è consentito liberamente, ma è sconsigliato l’uso alle donne in gravidanza, ai minori e alle persone a rischio cardiovascolare.

Gli Energy Drinks sono bevande pericolose?
Come è ben noto la risposta individuale agli effetti farmacologici della caffeina è molto variabile. In alcuni soggetti, l’assunzione di Energy Drinks può causare un eccessivo aumento della frequenza cardiaca ed un incremento della pressione arteriosa. Come tutte le bevande contenenti caffeina, dovrebbe essere sconsigliata in pazienti affetti da cardiopatie congenite quali la sindrome del QT lungo. Inoltre, negli sportivi che li assumono prima di uno sforzo fisico prolungato, l’attività diuretica della caffeina può peggiorare lo stato di disidratazione provocato dalla perdita di liquidi con la sudorazione. Insomma, pur non trattandosi di bevande che presentano una spiccata tossicità se assunte da soggetti sani, sono comunque bevande che in determinate condizioni possono essere pericolose per la salute.

Ancora più pericolosa è l’abitudine ad assumere cocktail a base di Energy Drinks ed alcool. L’uso della miscela Energy Drinks /alcool nasce dalla voglia, da parte di chi la consuma, di una bevanda che abbia gli effetti euforizzanti dell’alcool, ma che contemporaneamente non stordisca. Gli Energy Drinks possono in effetti dare l’illusione di combattere efficacemente gli effetti sedativi dell’alcool. Ma lo stato di ebbrezza viene piuttosto mascherato, mentre segnali coma la fatica e la sonnolenza sono solo attenuati e restano in agguato, poiché la concentrazione ematica di alcool non viene modificata. Una volta terminati gli effimeri effetti della bevanda energetica, la sbornia si può materializzare con il suo sgradevole corteo di sintomi: vomito, cefalea, disequilibrio, sonno. Infine la disidratazione, che è una condizione aggravata sia dalla caffeina che dall’alcool ed eventualmente anche dall’esercizio fisico praticato dai giovani in discoteca.

I pericoli cui abbiamo accennato sono attualmente oggetto di discussione anche nella comunità scientifica, e sono stati denunciati di recente in alcuni articoli apparsi in letteratura. In particolare, i rischi derivanti dall’assunzione simultanea di Energy drinks + alcool consistono:
– nella possibilità che soggetti che non hanno una sufficiente percezione del loro stato di ebbrezza possano essere responsabili di incidenti;
– nella mancata percezione degli effetti sgradevoli dell’alcool, tale da indurne l’assunzione di quantità eccessive e di conseguenza aumentare le probabilità di sviluppo di dipendenza da alcool.

E’ possibile che qualcuno ritenga queste preoccupazioni eccessive e obietti che si tratta di sostanze legali, che bisogna considerarla una sorta di trasgressione soft e che infine qualcosa bisogna pur bere. La stessa confezione degli Energy Drinks, colorata e scintillante, in fin dei conti attraente, tende ad attenuare giudizi troppo severi. Certo la reazione generale sarebbe diversa e sicuramente più allarmata se pensassimo a giovani e giovanissimi che associano nottetempo gin, vodka o whisky a dosi massicce di caffè. Nonostante le conoscenze attuali siano circoscritte a Energy Drinks assunti da soli e quindi a un rischio di tossicità tutto sommato modesto e limitato a determinate condizioni fisiopatologiche, riteniamo che si debba affrontare il problema in maniera scientifica e razionale.

Considerato che:
– è vero che la caffeina viene bevuta diffusamente, ma nella sua “veste” abituale essa è automaticamente associata a possibili effetti cardiovascolari, mentre negli Energy Drink la stessa pericolosità può essere sottostimata;
– la miscela Energy Drink ed alcool si va diffondendo sempre di più;
– il problema di fondo resta la dispensazione dell’alcool tra i giovani;
si chiede al Ministero della Salute di imporre che sia aggiunta sulle etichette degli Energy Drink una avvertenza che sconsigli l’uso in soggetti cardiopatici ed ipertesi e avverta sui rischi derivanti dall’associazione con alcool. Un’iniziativa simile – sia pure non drastica e incisiva come quella adottata in Paesi che ne hanno vietato la distribuzione – è stata presa dalla Gran Bretagna che sconsiglia l’uso di Energy Drinks in dosi elevate, tra i minorenni o in associazione a superalcolici.


BEVANDE ENERGETICHE, ALLARME USA “ATTENTI ALLA CARICA DELLE BOLLICINE” di Alessandra Retico 28 maggio 2008)
www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/bibite-pericolose/bibite-pericolose/bibite-pericolose.html

LE BEVONO perché il tempo non deve finire mai. Poi finisce che qualcuno va al pronto soccorso: nausea, tachicardia. Comportamenti al limite, estremi. Energy drink sotto accusa, come è successo più volte da quando negli anni ?80 hanno cominciato la loro ascesa commerciale. L’aria leggera dell’aranciata, ma con l’effetto ipereccitante di molti scuri caffè. Monster, Adrenaline, Burn, Tiger e molte altre, tra cui la leader del mercato mondiale, l’austriaca Red Bull, quella che in un celebre claim “ti fa mettere le ali”.

L’ultimo allarme arriva dagli Stati Uniti, dove le bevande che mettono energia sono accusate di indurre, se consumate in quantità eccessive, a comportamenti sfrenati, al sesso non protetto, all’abuso di sostanze, perfino alla violenza. Indizi riscontrati in una serie di studi citati dal New York Times. In una ricerca dell’università di Buffalo che risale a marzo scorso, pubblicata in The Journal of American College Health, si spiega che il consumo, ovviamente smodato, di questo genere di bibite tra gli adolescenti non causa certo comportamenti deviati, ma favorirebbe la predisposizione a prendere rischi per la salute e la sicurezza personale. Nessuna causa diretta, piuttosto una maggiore facilità a disinibire le paure.

Come fa l’alcol, con cui spesso vengono consumate le bevande energizzanti: in un’altra ricerca svolta tra gli studenti di 10 università nel North Carolina, i ragazzi che mischiano alcolici e energy drink si ubriacano il doppio di quelli che bevono alcol soltanto. La caffeina ritarderebbe la sensazione di aver già toccato il limite. E poi la cronaca: molti, negli Usa, i casi di giovani finiti al pronto soccorso con nausee e tachicardie. Avevano assunto (parecchia) Spike Shooter e Redline.

L’American Beverage Association, che riunisce i marchi del settore, si difende: “Il nostro è un target di adulti”. Per gente che sa che uso può fare di sé. “In 140 paesi al mondo dove siamo presenti, nessuno hai mai mostrato un collegamento tra Red Bull Energy Drink e effetti dannosi”, spiega Stefania Boleso, marketing manager della casa austriaca. “Le autorità sanitarie internazionali hanno concluso che il prodotto è sicuro da consumare. Dati clinici, test ed esami tossicologici condotti da studi indipendenti hanno evidenziato che la nostra bevanda è sicura quanto qualsiasi altra destinata agli adulti”. Intanto, però, le autorità francesi non hanno ancora deciso se autorizzare la messa in commercio della bevanda, e proprio alcuni giorni fa il ministero della Sanità ha fatto sapere che “il dossier Red Bull non è chiuso”.

Troppa caffeina? Ce ne sono 80 mg in una lattina da 250 ml del Toro Rosso, come in un buon espresso. Quanto a taurina e glucoronolattone, un aminoacido e un carboidrato dei quali si è sospettato molto, si tratta di sostanze già presenti nell’organismo e in altri alimenti come i molluschi e il vino rosso. Ma l’idea che queste bevande trasmettono è quella d’essere cocktail per invincibili. Vedi i nomi: Burn (a fuoco), Relentless (implacabile), Vault (salto, volteggio), No Fear (niente paura), Estreme, Samurai, Atomic, Dinamite. Succhi e bibite per far durare il giorno, per sfondare la notte, per andare sempre al massimo. Per i ragazzi che studiano e poi vanno a ballare, per i manager che hanno troppe riunioni, per quelli che guidano per chilometri infiniti. Elisir per prestazioni super, balsamo per l’ansia. Caffeina, taurina, guaranà, ginseng.

Qualche volta vitamine e sali minerali. zucchero, aspartame, saccarosio: svegli ma magri. Una geniale alchimia alimentare e culturale: è così che negli ultimi dieci anni gli energy drink hanno conquistato il mercato e cambiato le abitudini di consumo. Adesso valgono tre miliardi di dollari solo negli Stati Uniti. L’anno scorso sono state stappate negli Usa 3,55 miliardi di lattine di Red Bull, in Italia 90 milioni. La vita frizzante, per non sgasarla mai.


ENERGY DRINK: L’ILLUSIONE DI ESSERE “SU DI GIRI”
Di Roberto La Pira – 08 giugno 2008

www.corriere.it/salute/nutrizione/08_giugno_08/energy_drink_28a6a132-3549-11dd-901f-00144f02aabc.shtml

Anche la Francia autorizza le bibite con caffeina e taurina. Ma tra gli esperti europei è polemica L’energy drink Red Bull sarà venduto anche in Francia, dopo un divieto durato oltre 10 anni. L’etichetta, però, sconsiglierà il consumo a bambini e donne incinte. La bibita, presente in 150 Paesi, contiene caffeina (quella di un caffè) e taurina, aminoacido di trascurabile importanza se assunto in quantità adeguate. I ragazzi, però, scelgono la bevanda per “mettere le ali”, come suggerisce la pubblicità: è ormai abitudine nelle discoteche consumare cocktail di bibita e superalcolici. Secondo una recente indagine negli Usa, per esempio, il 25% dei giovani che beve alcol lo associa a energy drink: la caffeina della bibita tiene svegli e contrasta l’effetto sedativo dell’alcol, mantenendo inalterata l’euforia. Il sapore dolciastro del cocktail inoltre facilita l’assunzione di alcol e non ne fa percepire le reali quantità. Nonostante le apparenze, tuttavia, i riflessi sono rallentati e la coordinazione motoria è ridotta.

PERICOLOSA ILLUSIONE DI LUCIDITA’ – Il risultato quindi è un’illusione, tanto falsa quanto pericolosa, di lucidità. «Contrastare la cultura degli energy drink è difficile — spiega Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità — perché la diffusione è capillare. Il principio di precauzione dovrebbe valere anche per le sostanze presenti in queste bevande, ma in Italia le scritte sulla lattina non riportano purtroppo indicazioni o avvertenze. In America e in Inghilterra (l’American Dietetic Association e la UK Food Standards Agency) consigliano di non superare i 300 mg di caffeina in particolare alle donne in gravidanza e mettono in guardia rispetto a possibili problemi di aritmia e tachicardia».

CUORE E PRESSIONE – Uno studio, presentato pochi mesi fa al congresso dell’American Heart Association, ha infatti dimostrato un incremento significativo della pressione e del battito cardiaco dopo il consumo di due energy drink al giorno per una settimana. Per questi motivi Paesi come la Norvegia e la Danimarca continuano a vietarne la vendita. Le stesse autorità sanitarie francesi (Afssa), contrarie alla commercializzazione, si sono opposte alla linea governativa di rimuovere il divieto. Paola Tesori Coggi, direttore generale per la salute e protezione dei consumatori della Commissione europea un anno fa ha chiesto all’Efsa una nuova valutazione, dopo i pareri espressi già nel 1999 e nel 2003. La risposta, prevista per il maggio 2008, è però slittata di qualche mese.

L’auspicio degli addetti ai lavori è che venga resa obbligatoria la presenza sulle etichette delle avvertenze e delle modalità d’uso. “Non si tratta di una bevanda qualsiasi, — continua Scafato — il contenuto di caffeina è più del triplo rispetto ad una bibita alla cola. Le altre sostanze presenti, se vengono assunte in quantità eccessive, possono avere effetti negativi su alcune persone. Per questo è necessario indicare le dosi da non superare per uomini, donne e, soprattutto, per i giovanissimi. Sarebbe opportuno sconsigliare la bibita alle persone con rischio cardiovascolare, invitare a non eccedere e, come ha sollecitato dalla Società italiana di alcologia, a non miscelare la bevanda con superalcolici”.


LETTERA DELLA RED BULL ALLA SIF
Pubblicata da SIF in data 2 agosto 2008

www.sifweb.org/docs/sif_position_paper_energy_drinks2_ago08.php

“Faccio seguito alla pubblicazione sul vostro sito di un documento relativo agli Energy Drink, per fornirvi le seguenti precisazioni sul nostro energy drink “Red Bull”.

Soltanto nell’ultimo anno, in oltre 143 Paesi nel mondo, sono state consumate 3,5 miliardi di lattine e bottiglie dell’energy drink “Red Bull”.Nessuno ha mai dimostrato scientificamente l’esistenza di un legame tra Red Bull e pretesi effetti dannosi. Red Bull ha potuto raggiungere un tale livello di diffusione – in tutto il mondo – anche perché le autorità sanitarie – in tutto il mondo – sono giunte alla conclusione che è una bevanda che si può consumare senza problemi.
In nessun paese si ritiene o si è mai ritenuto che Red Bull possa essere pericoloso per la salute, come da voi dichiarato. Numerosi dati e test clinici e svariate stime tossicologiche, svolte da esperti indipendenti, hanno infatti dimostrato che Red Bull è una bevanda sicura come qualsiasi altra bevanda, destinata ad un pubblico adulto.

Una lattina di Red Bull contiene approssimativamente la stessa quantità di caffeina (80 mg) di una tazza di caffè. Poiché l’unico ingrediente che potrebbe creare problemi alla persona è la caffeina, iI consumo dl Red Bull Energy Drink non dovrebbe superare il consumo di caffè: se una persona beve 5 caffè al giorno, può tranquillamente bere 5 lattine di Red Bull. Gli altri ingredienti, infatti, non costituiscono un problema per l’organismo.

Per quanto riguarda le diciture sulle etichette, queste vengono concordate separatamente con ognuno dei paesi in cui Red Bull è venduto. Red Bull preferisce lo stile semplice che viene applicato nell’Unione Europea e negli Stati Uniti e in molti altri paesi, ma riconosce il diritto di ogni giurisdizione di determinare come debba essere etichettato il prodotto. Poiché, come già detto, l’unico ingrediente del nostro energy drink che può causare qualche problema è la caffeina e la sensibilità a questa varia da persona a persona, tutti gli ingredienti contenuti in Red Bull sono indicati sulla lattina. La nostra lattina riporta anche la dicitura “Tenore elevato di caffeina (32 mg/100 ml)” come previsto dall’art. 6, par.3-quarter del Decreto Legislativo n. 109 del 27 gennaio 1992. Inoltre, contrariamente a quanto da voi dichiarato e in linea con il 2002/67/EC, il nostro prodotto è venduto in Gran Bretagna con la sola avvertenza “alto contenuto di caffeina”.

Sempre contrariamente a quanto da voi dichiarato, le autorità francesi hanno recentemente autorizzato la commercializzazione di Red Bull Energy Drink, che è stato perciò lanciato in Francia a partire del 10 aprile 2008. Vi segnaliamo inoltre che Red Bull non è bandito in nessun paese. Semplicemente ci sono dei paesi in cui la vendita di Red Bull non è ancora stata autorizzata. Infatti, ci vuole molto tempo per introdurre un prodotto nuovo con ingredienti particolari e una formulazione complessa, passando attraverso tutti i canali ufficiali. Comunque nessuna autorità nel mondo ha mai dimostrato che Red Bull possa avere effetti nocivi. Red Bull sta cercando attivamente di ottenere autorizzazioni in diversi paesi, quali ad esempio la Danimarca, mentre da poco è appunto ufficialmente entrata in Francia. Questi paesi hanno infatti politiche alimentari molto restrittive in merito a prodotti arricchiti con vitamine, minerali e aminoacidi. Non solo Red Bull, ma anche altri alimenti come i cereali e i dolci hanno difficoltà ad essere introdotti in questi paesi. Ad esempio, i cereali Kellogg’s possono essere importati in Norvegia solo in una formulazione speciale. Le restrizioni che Red Bull incontra in questi paesi sono perciò legate ai regolamenti locali e non a questioni di carattere sanitario.

Infine, comprendiamo bene quanto sia seria la problematica relativa all’abuso di alcool da parte dei giovani o giovanissimi, ma non possiamo accettare di essere chiamati in causa come responsabili primari di questo fenomeno, che non è correlato al consumo del nostro prodotto più di quanto lo sia a quello di un qualsiasi altro drink analcolico. Red Bull energy drink, infatti, non è una bevanda alcolica e, nonostante alcuni consumatori amino mischiarla con differenti tipi di alcool, da parte nostra non promuoviamo questa tipologia di consumo, in quanto potrebbe annullare gli effetti positivi del nostro energy drink, la cui funzione è quella di stimolare corpo e mente, migliorando le prestazioni in caso di necessità, mentre l’alcool, al contrario, causa stanchezza. Ciò detto, non esiste comunque alcuna indicazione a proposito degli effetti (positivi o negativi) che Red Bull ha se consumato insieme all’alcool. Non vi è dunque ragione per cui Red Bull non dovrebbe, come ogni altro drink, essere miscelato con l’alcool, purché le persone non sottovalutino che l’assunzione di alcool potrebbe indebolire le loro facoltà mentali e psichiche. Red Bull non è pensato per annullare gli effetti dell’alcool. Tutti sanno che il consumo eccessivo e irresponsabile di alcool può avere effetti dannosi sulla nostra salute e sul nostro comportamento, ma dovrebbe essere chiaro che questo è dovuto alla bevanda alcolica e non al mix, che si tratti di cola, succo di arancia, tonici o qualsiasi altra cosa venga miscelata all’alcool.

Alla luce di quanto appena specificato, vi chiedo pertanto di rivedere le vostre dichiarazioni relative al nostro prodotto e di rimuovere dal vostro sito il documento in oggetto. Resto a vostra disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento necessitiate e colgo l’occasione per inviarvi distinti saluti.


COMMENTO DELLA SIF ALLA LETTERA DI RED BULL Pubblicata da SIF contestualmente al pubblicazione della lettera di Red Bull 2 agosto 2008
www.sifweb.org/docs/sif_position_paper_energy_drinks2_ago08.php

1. Il nostro documento riguardava tutti gli Energy Drinks e non solo la Red Bull, che veniva citata solo nella seguente frase “la più venduta (in virtù anche di una fortissima pressione pubblicitaria) è la Red Bull.” Questo dato è peraltro confermato proprio dalla Red Bull considerato che scrive quanto segue “soltanto nell’ultimo anno, in oltre 143 paesi nel mondo sono state consumate 3.5 miliardi di lattine e bottiglie di tale bevanda”.

2. Quanto alle affermazioni contenute nella lettera riguardo alla autorizzazione al commercio della bibita Red Bull in Francia, si osserva che l’autorizzazione alla commercializzazione in Francia della bevanda è stata ottenuta nell’aprile del 2008, mentre il nostro documento è uscito precedentemente (18 dicembre 2007).

3. Sappiamo che “nessuno ha mai dimostrato scientificamente l’esistenza di un legame tra Red Bull e effetti dannosi”. Tuttavia, non possiamo ignorare una serie di lavori scientifici che dimostrano una “correlazione fra bevande contenenti caffeina e consumo di alcool” e che mettono in guardia dai potenziali rischi che si possono correre in seguito all’assunzione di bevande contenenti caffeina.

4. Riteniamo che il compito di una società scientifica, che si occupa della Salute, consista proprio nel mettere in evidenza e portare a conoscenza del pubblico tutte le informazioni che scaturiscono da indagini scientifiche, essendo queste ultime il principale strumento da utilizzare quando si voglia argomentare correttamente di “Salute”.

5. Pertanto, portiamo a conoscenza di chi fosse interessato che al momento esistono in letteratura le seguenti evidenze che la caffeina, contenuta negli energy drinks, può essere un ulteriore stimolo a bere alcool.

Kunin D, Gaskin S, Rogan F, Smith BR, Amit Z.
Caffeine promotes ethanol drinking in rats. Examination using a limited-access free choice paradigm
Alcohol. 2000; 21:271–7.

Si tratta di studio progettato per stabilire l’effetto di un pretrattamento con caffeina sul consumo volontario di alcool. In tale lavoro sono stati condotti 3 diversi esperimenti. Nel primo è stato valutato l’effetto della caffeina sull’acquisizione dell’ingestione di alcool in un modello sperimentale denominato “scelta ad accesso limitato”, nel corso del quale acqua e alcool sono stati messi entrambi a disposizione di ratti maschi del ceppo Wistar. A questi animali veniva data ogni giorno, per 1 ora, la possibilità di scegliere tra acqua e concentrazioni crescenti di alcool (2-10 %). Ogni concentrazione di alcool era proposta per 4-6 giorni per un totale di 20 giorni di accesso all’alcool. Trenta minuti prima di ogni sessione di scelta i ratti ricevevano una iniezione intraperitoneale di caffeina (5 o 10 mg/kg) o di soluzione fisiologica. La caffeina ha prodotto un aumento dose-dipendente dell’assunzione di alcool. Nel secondo esperimento sono stati valutati gli effetti della caffeina sul mantenimento dell’assunzione della dose di etanolo raggiunta durante il primo esperimento. Dopo che gli animali si sono abituati alle concentrazioni crescenti di alcool (2-10 %) veniva loro presentato l’alcool al 10 % per altre 18 volte, suddivise in un periodo basale di 6 giorni seguito da uno di 6 giorni di trattamento durante il quale, prima della presentazione dell’alcool, veniva somministrata soluzione fisiologica o caffeina ad una delle seguenti dosi: 2.5, 5 o 10 mg/kg. Il periodo di trattamento era seguito da un periodo di post-trattamento di 6 giorni. I risultati evidenziavano un effetto della caffeina sull’assunzione di alcool a U invertita. Le dosi più basse e quelle più alte di caffeina non hanno prodotto alcun effetto, mentre la dose di 5 mg/kg ha prodotto un incremento della bevuta di alcool che è continuato per tutto il periodo di post-trattamento. In un terzo esperimento si è osservato come le dosi di caffeina utilizzate nell’esperimento non producono modificazioni dei livelli ematici di alcool e quindi le differenze osservate non possono essere ascritte a differenze nell’alcool nel sangue.

O’Brien MC, McCoy TP, Rhodes SD, Wagoner A, Wolfson M.
Caffeinated cocktails: Energy Drinks consumption, high-risk drinking, and alcohol-related consequences among college students
Acad Emerg Med. 2008; 15:453-60.

Scopo di questo studio condotto dal Dipartimento di Medicina delle Emergenze e delle Scienze Sociali e Pediatriche dell’Università Wake Forest di Winston-Salem, North Carolina, negli Stati Uniti è stato quello di esaminare, in una popolazione di 4271 studenti universitari, la relazione tra Energy Drinks, drinking behaviour ad alto rischio e conseguenze correlate all’alcool. L’indagine, condotta mediante interviste sul web, rivela che il 25 % degli studenti aveva utilizzato il mix ED + alcool nei 30 giorni precedenti l’intervista. I consumatori più frequenti erano maschi e di razza bianca, frequentavano palestre ed avevano una età media inferiore rispetto alla media degli intervistati. Gli autori della ricerca ritengono che tali studenti siano esposti ad un aumento dei rischi correlati all’alcool, inclusa la dipendenza, e auspicavano interventi delle autorità regolatorie per ridurre tali rischi.

Oteri A, Salvo F, Caputi AP, Calapai G.
Intake of Energy Drinks in association with alcoholic beverages in a cohort of students of the School of Medicine of the University of Messina
Alcohol Clin Exp Res. 2007; 31: 1677-80.

Lo studio è stato condotto mediante la somministrazione di un questionario contenente domande sull’uso di Energy Drinks da soli o in associazione con alcool. Il questionario è stato somministrato a 500 studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina. Il numero totale di studenti che hanno compilato il questionario è stato di 450. Il 56,9% degli studenti che ha compilato il questionario ha dichiarato di assumere Energy Drinks ed una gran parte di essi lo associa all’alcool. In particolare il 35,8 % di quest’ultimo gruppo aveva associato Energy Drinks ed alcool più di 3 volte nell’ultimo mese. La divisione in due gruppi di utilizzatori, uno che usa in associazione Energy Drinks ed alcool e un altro che usa sia Energy Drinks da solo che in associazione con alcool ha permesso di osservare, attraverso un esame analitico delle risposte fornite al questionario, un uso più frequente dell’associazione nel secondo gruppo. I dati indicano che l’associazione Energy Drinks ed alcool è molto popolare tra gli studenti.

Malinauskas BM, Aeby VG, Overton RF, Carpenter-Aeby T, Barber-Heidal K.
A survey of Energy Drinks consumption patterns among college students
Nutr J. 2007; 6: 35.

Scopo dello studio è stato quello di determinare la prevalenza e la frequenza d’uso di Energy Drinks tra gli studenti universitari degli Stati Uniti con sei diverse motivazioni: per deficit di sonno, per incrementare l’energia, per aiutarsi nello studio, per poter guidare per periodi più lunghi, per poter bere alcool alle feste, per trattare l’hangover. Sono stati anche studiati gli effetti conseguenti all’uso di Energy Drinks. Gli studenti interpellati sono stati 496, di questi il 51% (253) ha riportato di avere consumato più di una lattina al mese negli ultimi sei mesi (definito come utilizzatore di energy drink). La maggioranza degli utilizzatori aveva consumato Energy Drinks per deficit di sonno (67%), per incrementare l’energia (65%), per bere più alcool alle feste (54%). La maggior parte degli utilizzatori consuma una lattina di Energy Drink per trattare le varie situazioni, ma alle feste l’alcool viene comunemente miscelato utilizzando 3 o più lattine (49%). Il 29 % degli utilizzatori era Weekly jolt e coinvolto in incidenti stradali, il 22% riportava episodi di cefalea e il 19% palpitazioni cardiache. Era evidente un effetto dose-dipendente jolt ed episodi di incidenti stradali. Gli autori della ricerca concludono auspicando ulteriori ricerche atte a determinare se gli studenti riconoscano o meno la quantità di caffeina presente e consumata nei vari prodotti che la contengono e gli effetti collaterali associati al suo uso.

Miller KE.
Wired: Energy Drinks, jock identity, masculine norms, and risk taking
J Am Coll Health. 2008; 56:481-9.

Scopo dello studio è stato quello di investigare, attraverso una indagine condotta su 769 studenti universitari, la correlazione tra il consumo di Energy Drinks e la frequenza di alcune caratteristiche sociodemografiche. Il 39% degli intervistati ha dichiarato di avere consumato Energy Drinks nell’ultimo mese. I maschi risultavano essere maggiori consumatori (2.49 d/mese) rispetto alle donne (1,22 d/mese). Gli autori dello studio indicano come il consumo di Energy Drinks si correli positivamente con alcune caratteristiche della personalità che possono rappresentare un segnale di rischio elevato per comportamenti che mettono a repentaglio la salute. Dato che gli studenti universitari consumano frequentemente Energy Drinks gli autori suggeriscono una maggiore attenzione al consumo di tali bevande poichè esso potrebbe rappresentare un comportamento predittivo di disturbi della personalità.

Nagajothi N, Khraisat A, Velazquez-Cecena JL, Arora R, Raghunathan K, Patel R, Parajuli R. Energy Drinks-related supraventricular tachycardia
Am J Med. 2008; 121: e3-4.

La Divisione di Cardiologia del Dipartimento di Medicina Interna del Mount Sinai Hospital di Chicago illustra il caso di una giovane donna che ha manifestato una crisi di tachicardia sopraventricolare in seguito alla ingestione di una bevanda chiamata GNC Speed Shot. A questo proposito è importante segnalare che la ditta produttrice di tale bevanda avverte i consumatori del pericolo che si corre associandola ad altri prodotti contenenti caffeina e suggerisce, nel caso sia la prima volta che la si beve, di consumarne la metà anziché l’intero contenuto della bottiglia. E’ possibile verificare questa informazione al seguente sito: GNC Speed Shot product information. Available at: www.gnc.com . Ultimo accesso 10 giugno 2008.

Anderson C, Horne JA.
A high sugar content, low caffeine drink does not alleviate sleepiness but may worsen it
Hum Psychopharmacol. 2006; 21:299-303.

In questo studio è stato messo a confronto un ben noto Energy Drink (42 g di zuccheri, 30 mg di caffeina) nella quantità di 250 ml con un’altra bevanda dal gusto simile ma non contenente zucchero né caffeina. Le bevande sono state somministrate a distanza di una settimana in doppio cieco prima della notte a 10 soggetti ai quali è stato ristretto il periodo di sonno a 5 ore. Sono stati valutati la capacità di contrastare la sonnolenza e i tempi di reazione. Dai risultati, valutati 80 minuti dopo l’assunzione, è emerso che l’Energy Drink utilizzato non contrasta la sonnolenza e rallenta i tempi di reazione.

Conclusioni
Nell’ultimo decennio le vendite degli Energy Drinks sono enormemente cresciute anche in virtù di campagne pubblicitarie che hanno puntato strategicamente e decisamente sul mondo giovanile. Negli USA, ed anche in Italia, i nomi scelti per queste bevande sono ispirati a volte ai fumetti (Daredevil), altre al mondo dello spettacolo (“Rockstar”), altre ancora richiamano il mondo del wrestling (“Tiger Shot”). Sono state anche chiamate con nomi che in maniera neanche velata rimandano alle sostanze d’abuso (“Cocaine”).
Gli Energy Drinks contengono caffeina e rappresentano un nuovo modo di consumarla, sostituendo alla “vecchia” tazzina una forma di bevanda più appetibile, che fornisce la stessa energia, ma che non produce quella che per molti giovani è una fastidiosa alitosi e che per i meno giovani è il buon gusto del caffè. Questa nuova veste della caffeina ha il pregio (per chi la vende) o il difetto (per chi scrive) di scavalcare tutto che quello che concettualmente si associa alla tossicità della caffeina: in particolare gli effetti sull’apparato cardiovascolare e la potenziale induzione di dipendenza.
Alla luce di quanto è stato detto sopra sarebbe opportuno, allo scopo di proteggere i consumatori, che sui contenitori degli Energy Drinks venisse specificato, oltre alla quantità di caffeina, a quante tazzine di caffè ne corrisponde il contenuto, nonché la controindicazione ad assumerle in associazione ad alcol. Sarebbe inoltre utile proibirne l’uso sotto i 12 anni e in particolari categorie (gravidanze a rischio, allattamento). Tutto ciò andrebbe riportato sulle confezioni e non solo nei siti internet ufficiali delle bevande.


ETICHETTE SICURE PER GLI ENERGY DRINK DAL MINISTERO DEL WELFARE
Comunicato del Ministero del Welfare sull’etichettatura degli energy drinks
4 Agosto 2008
(www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_1762_testo.rtf )

E’ atteso a breve il parere della Commissione Unica Dietetica e Nutrizione.

Un’etichetta ‘di sicurezza’ per gli energy drink. La sta studiando il Ministero della Salute, in conseguenza degli allarmi legati al consumo eccessivo di queste bevande. Recentemente, spiega una nota del ministero, “è emersa la problematica dell’uso eccessivo di queste bevande- comunemente presenti sul mercato comunitario, e caratterizzate da un elevato livello di caffeina – e soprattutto della loro associazione con alcool, purtroppo frequente tra i giovani”. Dopo una circolare emanata nel 1998, e sempre nell’ambito delle norme comunitarie, il ministero del Welfare “ha sottoposto recentemente all’attenzione della Commissione unica per la dietetica e la nutrizione la problematica legata al consumo di tali drink, soprattutto negli ambienti giovanili, in associazione con bevande alcoliche o super alcoliche”. Dal parere della Commissione, “nei limiti consentiti dalla legislazione comunitaria in vigore si stanno valutando specifiche disposizioni di etichettatura per favorire un uso corretto e sicuro dei prodotti in questione”. Nel frattempo, aggiunge il ministero, “sono in corso i contatti con le associazioni di categoria per disciplinare, anche su base volontaria, una corretta informazione sul consumo di detti prodotti e sulla pubblicità al fine di permettere scelte consapevoli legate al loro eccessivo consumo o all’assunzione in contemporanea di alcool”.


PRECISAZIONI SULLA CAFFEINA NEGLI ENERGY DRINK
Comunicato stampa di ASSOBIBE Roma 25.09.08

Con riferimento alle notizie apparse in questi giorni sui livelli di caffeina negli energy drink a seguito di uno Studio della Johns Hopkins University of’ Baltimora sul tema, ASSOBIBE, l’Associazione che rappresenta l’industria italiana delle bevande analcoliche, ritiene utile chiarire quanto segue.

… i livelli di caffeina impiegati in Italia negli energy drink sono molto inferiori a quelli citati nello studio americano (ad esempio 500 mg).

…..In genere, una lattina di energy drink da 250 ml contiene 80 mg di caffeina (l’equivalente di una tazzina di caffè).
la caffeina è un ingrediente considerato sicuro. L’impiego di caffeina negli energy drink fino a 320 mg/l è stato oggetto di studi specifici da parte dei più autorevoli enti ufficiali italiani ed europei che, unanimemente, hanno escluso motivi di preoccupazione per la salute pubblica.

…..le rassicurazioni sono contenute nei pareri scientifici del Consiglio Superiore di Sanità (di cui alla Circolare del Ministero della Salute n.5 del 1998) e del Comitato Scientifico per l’Alimentazione Umana dell’Unione Europea (1999 e 2003).

…..a differenza degli USA, nei Paesi dell’Unione Europea l’impiego di caffeina oltre i 150 mg/l prevede l’obbligo dell’avvertenza “Tenore elevato di caffeina” in etichetta, nonché la dichiarazione del contenuto di caffeina in mg per cento ml.

…..le aziende associate sono costantemente impegnate nel garantire prodotti sicuri, in conformità con la legislazione vigente, nonché i migliori standard qualitativi a tutela del consumatore.


IL PUNTO SUGLI ENERGY DRINK
Autore: Lorenzo Maria Donini
Data: settembre 2008

www.consumatori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=724&Itemid=59

In questi ultimi tempi si sente molto parlare degli “Energy drink”, bevande analcoliche comunemente presenti sul mercato il cui uso è notevolmente aumentato negli ultimi anni tanto da affermarsi, soprattutto fra i giovani, come una vera e propria moda.In grado di fornire una quantità di energia maggiore rispetto alle tradizionali bevande analcoliche, gli Energy drink sono oggi al centro di un’intensa diatriba tra esperti di sicurezza alimentare e aziende produttrici: se i primi sono infatti preoccupati per l’elevato “tenore di caffeina” presente in queste bevande e per la loro frequente associazione con l’alcool (le cui conseguenze possono essere estremamente dannose per la salute dell’individuo), le case produttrici fanno sapere che una lattina di Energy drink contiene l’equivalente di una tazzina di caffè.
Cerchiamo dunque di conoscere meglio queste bevande con l’aiuto del Professor Lorenzo Maria Donini, esperto di Scienze dell’Alimentazione:

“Con il termine Energy Drink (ED) si indica una categoria di bevande analcoliche, generalmente carbonate, in grado di fornire una maggior quantità di energia rispetto alle bevande analcoliche tradizionali. Tra gli ingredienti di queste bevande si trovano le xantine (compresa la caffeina in genere in quantità lievemente superiore o equivalente agli 80-85 mg di una tazzina di caffè), ingredienti a base di erbe officinali, guaranina, taurina, ginseng, açaí, zenzero (ginger), tè verde, eccetera.

Consumo attuale
Sono presenti in 150 Paesi; altre nazioni, come la Francia, dopo anni di divieti ne stanno per autorizzare la vendita. Negli ultimi anni sono diventate sempre più popolari tra i giovani di età inferiore ai 30 anni, che tendono a consumarne almeno 3-4 lattine la settimana e spesso le mescolano ad alcolici e superalcolici. Il consumo è giustificato, a detta degli intervistati, oltre che per miscelarli all’alcool, per ridurre gli effetti dello scarso sonno e per “avere più energia” (Malinauskas BM et al: Nutr J. 2007).
Un’efficace strategia ha consentito agli ED di diventare un fenomeno di moda e culturale: hanno conquistato il mercato e cambiato le abitudini di consumo. Adesso valgono tre miliardi di dollari solo negli USA e l’intero settore è in costante crescita anche in Italia, dove, nel 2008, secondo il Consorzio Distributori Automatici, si è registrato un incremento delle vendite del 15%.

Effetti
Chi ne consuma, lo fa per “mettere le ali”, come suggerisce la pubblicità: l´idea che trasmettono è quella di essere bevande per invincibili (Burn (a fuoco), Relentless (implacabile), Vault (salto, volteggio), No Fear (niente paura), Estreme, Samurai, Atomic. In effetti la caffeina della bibita tiene svegli e contrasta l’effetto sedativo dell’alcol, mantenendo inalterata l’euforia. Inoltre, il sapore dolciastro facilita l’assunzione di alcol e non ne fa percepire le reali quantità. Nonostante le apparenze, tuttavia, i riflessi sono rallentati e la coordinazione motoria è ridotta. Gli studi dimostrano infatti che l’assunzione di Energy Drink in aggiunta a bevande alcoliche (1g di alcol/Kg di peso corporeo) riduce la percezione dei sintomi legati all’intossicazione alcolica (cefalea, astenia, secchezza delle fauci) senza migliorare i tempi di reazione visivi e la coordinazione dei movimenti (Ferreira SE, et al: Alcohol Clin Exp Res. 2006).
L’uso degli ED è diventato di moda tra gli studenti anche perché sembra possa migliorare le performance scolastiche. In realtà caffeina e taurina, da sole o combinate, non hanno effetti significativi sulla memoria a breve termine. (Bichler A et al: Amino Acids 2006)Il quantitativo delle altre sostanze presenti negli ED (guarana, ginseng, …) è invece di solito innocuo, al di sotto del dosaggio necessario per ottenere effetti faramcologici o effetti collaterali significativi (Clauson KA et al: J Am Pharm Assoc 2008). Chiaramente ciò fa riferimento a consumi non eccessivi: in caso di consumi smodati, anche queste sostanze “minori” possono divenire potenzialmente dannose.

Rischi
Il consumo di Energy drink, soprattutto se associato ad alcol, è un’illusione, tanto falsa quanto pericolosa, di lucidità. In particolare, c’è il rischio che soggetti che non hanno una sufficiente percezione del loro stato di ebbrezza possano essere responsabili di incidenti. Inoltre la mancata percezione degli effetti sgradevoli dell’alcol può indurne l’assunzione di quantità eccessive e aumentare, così, le probabilità di dipendenza.Il consumo di due ED al giorno per una settimana, o una dose relativamente alta di caffeina (300-400 mg, equivalenti a quattro lattine di ED], comporta inoltre un incremento significativo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.Queste bevande sono accusate anche di indurre, se consumate in quantità eccessive, a comportamenti sfrenati, al sesso non protetto, all´abuso di sostanze, perfino alla violenza (Miller KE: J Am Coll Health. 2008; O’Brien MC et al: Acad Emerg Med. 2008). Il consumo, ovviamente smodato, di questo genere di bibite tra gli adolescenti non causa certo comportamenti deviati, ma può favorire, disinibendo le paure, la predisposizione a prendere rischi per la salute e la sicurezza personale. Infine, si possono avere anche danni significativi allo smalto dei denti.

Cautele
Il principio di precauzione dovrebbe valere anche per le sostanze presenti in queste bevande, ma in Italia le etichette non riportano purtroppo indicazioni o avvertenze.In America e in Inghilterra, l’American Dietetic Association e la UK Food Standards Agency consigliano di non superare i 300 mg di caffeina pro die e mettono in guardia rispetto a possibili problemi di aritmia e tachicardia. Alcuni Paesi come la Norvegia e la Danimarca continuano a vietarne la vendita, mentre le autorità sanitarie francesi (AFSSA), contrarie alla commercializzazione, si sono opposte alla linea governativa di rimuovere il divieto. Nella seconda metà del 2008 è atteso un parere dell’EFSA (European Food Safety Authority). L’auspicio è che venga resa obbligatoria la presenza sulle etichette delle avvertenze e delle modalità d’uso. Il contenuto di caffeina superiore di almeno tre volte rispetto a quello di una bibita alla cola e la presenza di altre sostanze potenzialmente dannose se assunte in quantità eccessive dovrebbero imporre ai produttori di indicare le dosi da non superare per uomini, donne e, soprattutto, per i giovanissimi. Sarebbe inoltre opportuno sconsigliare la bibita alle persone con rischio cardiovascolare, invitare a non eccedere e, come sollecitato da alcune Società Scientifiche, a non miscelare la bevanda con superalcolici.


L’EFSA ADOTTA UN PARERE SU DUE INGREDIENTI COMUNEMENTE USATI IN ALCUNE “BEVANDE ENERGETICHE”
Taurina e D-glucurono-gamma-lattone
Comunicato stampa EFSA del 12 febbraio 2009

www.efsa.europa.eu/EFSA/efsa_locale-1178620753820_1211902328128.htm

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha adottato un parere scientifico relativo a due ingredienti comunemente usati nelle cosiddette “bevande energetiche”. Su richiesta della Commissione europea, il gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunte agli alimenti (ANS) dell’EFSA ha concluso che l’esposizione alle sostanze taurina e d-glucuronolattone attraverso un consumo abituale di bevande energetiche non desta preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza.

Il parere è il risultato di una valutazione dei rischi inerenti a queste due sostanze, effettuata dal precedente Comitato scientifico per l’alimentazione (SCF) dell’Unione europea, nel 2003. Il gruppo di esperti ANS ha ritenuto che le informazioni rese disponibili di recente fossero atte ad allontanare i residui timori sollevati dal Comitato nel precedente parere circa i possibili effetti dannosi della taurina a livello cerebrale e del d-glucuronolattone a livello renale. Poiché l’esposizione si basava su dati riferiti dal Comitato nel 2003, il gruppo è anche pervenuto alla conclusione che è forse necessario raccogliere dati aggiornati sull’esposizione, relativi al consumo di bevande energetiche, in particolare di adolescenti e giovani adulti.

John Christian Larsen, presidente del gruppo ANS, ha dichiarato: “Nel parere si è esaminata la sicurezza di queste due sostanze in quanto componenti di bevande energetiche e non delle bevande stesse, che contengono diverse combinazioni di un certo numero di sostanze diverse. Considerando le cifre disponibili sul consumo e tenendo conto dei nuovi dati tossicologici, il gruppo ha ritenuto che le specifiche perplessità relative alla sicurezza di tali ingredienti, sollevate a suo tempo dal precedente comitato scientifico per l’alimentazione dell’Unione europea, siano oggi superate”.

La taurina e il d-glucuronolattone sono sostanze naturalmente presenti negli alimenti nonché normali metaboliti nell’organismo umano. Tuttavia, entrambe le sostanze vengono utilizzate in concentrazioni nettamente più elevate nelle bevande energetiche. I nuovi dati confermano, per tutte e due le sostanze, un livello senza effetti avversi osservabili (NOAEL) pari a 1 000 mg per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

Il gruppo di esperti ha concluso che esiste un sufficiente margine di sicurezza per i consumatori abituali di bevande energetiche a livelli sia alti che moderati, che consumino, in media, rispettivamente 125 ml (0,5 lattine) e 350 ml (1,4 lattine) a persona al giorno; perciò l’esposizione alla taurina e al d-glucuronolattone a questi livelli non desta preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza.

Nel parere il gruppo di esperti scientifici ha tenuto conto delle segnalazioni inerenti a problemi per la salute di tipo acuto, compresi i decessi, in giovani consumatori di bevande energetiche, dovuti a un forte consumo (ad esempio un caso riferito di consumo di 1 420 ml) in associazione con attività fisica o, più spesso, in combinazione con alcol.
Il gruppo di esperti scientifici ha inoltre considerato la conclusione dell’SCF secondo cui il consumo concomitante di alcol e/o droghe riferito nella maggior parte di questi casi rende particolarmente difficile l’interpretazione dei casi riferiti. Per quanto riguarda alcune recenti segnalazioni, il gruppo di esperti scientifici ritiene possibile che i problemi di salute in esse menzionati siano dovuti ai ben noti effetti collaterali di un’elevata assunzione di caffeina, mentre l’ipotesi di un nesso causale con l’assunzione di taurina sarebbe priva di fondamento scientifico.

Sulla base di nuove informazioni provenienti da studi sull’uomo, il gruppo di esperti scientifici è del parere che interazioni cumulative tra taurina e caffeina in relazione agli effetti diuretici (ossia perdita di acqua e sodio dall’organismo) siano improbabili. Il gruppo di esperti scientifici concorda inoltre con la conclusione dell’SCF secondo cui è improbabile che il d-glucuronolattone interagisca con la caffeina, la taurina, l’alcol o con gli effetti dell’attività fisica.


GLI ENERGY DRINK IN ITALIA
(principali marche commercializzate in Italia)

ATOMIC DRINKS Atomic Drinks Italia – importato
BODY UP – Lockwoods – prodotto in Italia
BRAVA ITALIA – Brava Italia – prodotto in Italia
BURN – Coca-Cola Italia – prodotto in Italia
DRINKOFF – Must Italia – prodotto in Italia
EFFECT – Biscladi import – importato
PLANET ENERGY – Planet Energy – Importato
LATIN LOVER – Must Italia – prodotto in Italia
POWER DRINK – General Drink – importato
RED BULL – Red Bull Italia – importato
RED DEVIL – Ceres – importato
SHARK ENERGY DRINK – Get Smart – importato
TIGER – Tiger Italia – importato

Per saperne di più su mercato, prodotti, produttori, distributori -> Annuario BEVITALIA 2008-09

Annuario Bevitalia Acque Minerali, Bibite e Succhi Beverfood 2008/09

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