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DOSSIER SU COMMERCIO EQUO E SOLIDALE – PRIMA PARTE


A cura di : A.A.V.V.

Fonti: CARTA DEI CRITERI – COMMERCIO EQUO SOLIDALE
Pubblicato da Associazioni Botteghe del Mondo su www.assobdm.it il 2004-06-16

COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
Articolo di Wikipedia, l’enciclopedia libera. – 05.03.2007

FAIR TRADE IN EUROPE 2005
Pubblicato da www.european-fair-trade-association.org

SOMMARIO: CARTA DEI CRITERI – COMMERCIO EQUO SOLIDALE: 1 Definizione del Commercio Equo e Solidale – 2 Obiettivi del Commercio Equo e Solidale – 3 Criteri adottati da tutte le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale – 4 Botteghe del Mondo – 5 Importatori – 6 Produttori ed Esportatori – 7 Prodotti trasformati ; COMMERCIO EQUO E SOLIDALE SU WIKIPEDIA – FAIR TRADE IN EUROPE 2005

CARTA DEI CRITERI – COMMERCIO EQUO SOLIDALE

1 Definizione del Commercio Equo e Solidale
Il Commercio Equo e Solidale e’ un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Il Commercio Equo e Solidale e’ una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: produttori, lavoratori, Botteghe del Mondo, importatori e consumatori.

2 Obiettivi del Commercio Equo e Solidale
1. Migliorare le condizioni di vita dei produttori aumentandone l’accesso al mercato, rafforzando le organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore ed assicurando continuita’ nelle relazioni commerciali.
2. Promuovere opportunita’ di sviluppo per produttori svantaggiati, specialmente gruppi di donne e popolazioni indigene e proteggere i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo.
3. Divulgare informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento, tramite la vendita di prodotti, favorendo e stimolando nei consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico dominante e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo
4. Organizzare rapporti commerciali e di lavoro senza fini di lucro e nel rispetto della dignita’ umana, aumentando la consapevolezza dei consumatori sugli effetti negativi che il commercio internazionale ha sui produttori, in maniera tale che possano esercitare il proprio potere di acquisto in maniera positiva
5. Proteggere i diritti umani promuovendo giustizia sociale, sostenibilita’ ambientale, sicurezza economica
6. Favorire la creazione di opportunita’ di lavoro a condizioni giuste tanto nei Paesi economicamente svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati.
7. Favorisce l’incontro fra consumatori critici e produttori dei Paesi economicamente meno sviluppati
8. Sostiene l’autosviluppo economico e sociale
9. Stimolare le istituzioni nazionali ed internazionali a compiere scelte economiche e commerciali a difesa dei piccoli produttori, della stabilita’ economica e della tutela ambientale, effettuando campagne di informazione e pressione affinche’ cambino le regole e la pratica del commercio internazionale convenzionale.
10. Promuove un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali

3 Criteri adottati da tutte le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale

Le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale (Botteghe del Mondo, Importatori, Produttori, Esportatori) si impegnano a condividere ed attuare, nel proprio statuto o nella mission, nel materiale informativo prodotto e nelle azioni, la definizione e gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale. In particolare si impegnano a:
1. Garantire condizioni di lavoro che rispettino i diritti dei lavoratori sanciti dalle convenzioni OIL
2. Non ricorrere al lavoro infantile e a non sfruttare il lavoro minorile, agendo nel rispetto della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia.
3. Pagare un prezzo equo che garantisca a tutte le organizzazioni (di produzione, di esportazione, di importazione e di distribuzione) un giusto guadagno; il prezzo equo per il produttore e’ il prezzo concordato con il produttore stesso sulla base del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale, della retribuzione dignitosa e regolare per ogni singolo produttore.
4. Garantire ai lavoratori una giusta retribuzione per il lavoro svolto assicurando pari opportunita’ lavorative e salariali senza distinzioni di sesso, eta’, condizione sociale, religione, convinzioni politiche
5. Rispettare l’ambiente e promuovere uno sviluppo sostenibile in tutte le fasi di produzione e commercializzazione, privilegiando e promuovendo produzioni biologiche, l’uso di materiali riciclabili, e processi produttivi e distributivi a basso impatto ambientale.
6. Adottare strutture organizzative democratiche e trasparenti in tutti gli aspetti dell’attivita’ ed in cui sia garantita una partecipazione collettiva al processo decisionale
7. Coinvolgere produttori di base, volontari e lavoratori nelle decisioni che li riguardano
8. Reinvestire gli utili nell’attivita’ produttiva e/o a beneficio sociale dei lavoratori (p.e. fondi sociali)
9. Garantire ai consumatori un prezzo trasparente, che fornisca almeno le seguenti informazioni: prezzo FOB pagato al fornitore, costo di gestione, importazione e trasporto, margine per le Botteghe. Tali informazioni possono essere indicate in percentuale od in valore assoluto, per singolo prodotto o per categoria di prodotti, o per paese di provenienza, o per gruppo di produttori.
10. Garantire un flusso di informazioni multidirezionale che consenta di conoscere le modalita’ di lavoro, le strategie politiche e commerciali ed il contesto socio-economico di ogni organizzazione 11. Promuovere azioni informative, educative e politiche sul commercio equo e solidale, sui rapporti fra i Paesi svantaggiati da un punto di vista economico e i Paesi economicamente sviluppati e sulle tematiche collegate
12. Garantire rapporti commerciali diretti e continuativi, evitando forme di intermediazione speculativa, escludendo costrizioni e/o imposizioni reciproche e consentendo una migliore conoscenza reciproca
13. Privilegiare progetti che promuovono il miglioramento della condizione delle categorie piu’ deboli
14. Valorizzare e privilegiare i prodotti artigianali espressioni delle basi culturali, sociali e religiose locali perche’ portatori di informazioni e base per uno scambio culturale
15. Cooperare, riconoscendosi reciprocamente, ad azioni comuni e a favorire momenti di scambio e di condivisione, privilegiando le finalita’ comuni rispetto agli interessi particolari. Per evitare azioni che indeboliscano il Commercio Equo si impegnano, inoltre, in caso di controversie, a fare un percorso di confronto e di dialogo, eventualmente con l’aiuto di un facilitatore.
16. Garantire relazioni commerciali libere e trasparenti, promuovendo processi di sviluppo e coordinandosi nello spirito dell’art. 3.15
17. Garantire trasparenza nella gestione economica con particolare attenzione alle retribuzioni

4 Botteghe del Mondo
Le Botteghe del Mondo sono organizzazioni di distribuzione al dettaglio dei prodotti del commercio equo che condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta. Le Botteghe del Mondo devono:
1. Commercializzare prevalentemente i prodotti del Commercio Equo e Solidale, importati sia direttamente che attraverso le Centrali di Importazione.
2. Scegliere i fornitori esterni al circuito del commercio equo e solidale fra quelli organizzati in strutture no-profit, con finalita’ sociali e con gestione trasparente e democratica e che abbiano prodotti eco-compatibili e culturali. Non intraprendere relazioni commerciali con aziende che, con certezza, violino i diritti umani e dei lavoratori.
3. Promuovere iniziative di economia solidale al meglio delle proprie possibilita’ 4.
Fornire ai consumatori tutto il materiale informativo disponibile, comprese le schede del prezzo trasparente.
5. Sostenere le campagne di sensibilizzazione e pressione, condotte a livello nazionale ed internazionale, volte a realizzare gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale.
6. Mantenersi costantemente informate sui prodotti che vengono venduti, verificando che vengano rispettati i criteri del Commercio Equo e Solidale
7. Essere senza fini di lucro
8. Inserire, appena possibile, personale stipendiato all’interno della struttura, garantendo un’adeguata formazione
9. Valorizzare e formare i volontari e garantire loro la partecipazione ai processi decisionali Le Botteghe del Mondo, inoltre, cercano, al meglio delle proprie possibilita’, di:
10. Avviare e mantenere contatti diretti con esperienze marginali di autosviluppo, sia in loco che nei Paesi economicamente svantaggiati al fine di stabilire una sorta di gemellaggio equosolidale. Il mantenimento dei contatti passa attraverso lo scambio epistolare, la commercializzazione degli eventuali prodotti, l’organizzazione di viaggi di scambio, la diffusione dell’informazione ai frequentatori della Bottega ed alle altre Botteghe, ed ogni altro mezzo idoneo per permettere la conoscenza di luoghi, persone, modalita’ di vita e di produzione che possano associarsi ai concetti con cui si definisce il Commercio Equo e Solidale.

5 Importatori
Gli Importatori sono organizzazioni che hanno quale attivita’ prevalente nello scopo sociale, e quale attivita’ prevalente effettiva, l’acquisto di prodotti del Commercio Equo e Solidale da organismi di produzione e di esportazione, e li rivendono prioritariamente alle Botteghe del Mondo. Il ricorso a fornitori esterni al circuito del Commercio Equo deve essere funzionale agli scopi sociali, e agli obiettivi del Commercio Equo stesso. Gli Importatori condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta. Essi devono:
1. Offrire ai produttori, se da essi richiesto, il pre-finanziamento della merce, e favorire altre forme di credito equo o microcredito, qualora non esistano in loco possibilita’ di accesso a crediti
2. Promuovere, anche attraverso la collaborazione reciproca, rapporti di continuita’, per mantenere un clima di autentico scambio, per favorire una maggiore stabilita’ per gli sbocchi di mercato dei produttori, e per permettere un effettivo miglioramento delle condizioni di vita sul breve/medio/lungo periodo.
3. Fornire supporto alle organizzazioni di produzione ed esportazione: formazione, consulenze, ricerche di mercato, sviluppo di prodotti, feedback sui prodotti e sul mercato
4. Assicurarsi che i principi del commercio equo e solidale siano conosciuti e condivisi dai produttori e lavorare con questi per applicarli
5. Fornire assistenza alle Botteghe del Mondo informandole sui prodotti e sui produttori attraverso schede informative che contengano il prezzo trasparente dei prodotti ed essere disponibili a fornire, su richiesta, la documentazione di supporto.
6. Rendere disponibile ai soggetti del Commercio equo, impegnandosi alla trasparenza, l’accesso alle informazioni riguardanti la propria attivita’ (commerciali e culturali) e alle proprie competenze tecniche non disponibili nelle Botteghe del Mondo.
7. Dare possibilita’ alle Botteghe del Mondo di fare viaggi di conoscenza presso i produttori (e viceversa), rispettando i criteri del Turismo responsabile espressi nel documento “Turismo responsabile: Carta d’identita’ per viaggi sostenibli”.

6 Produttori ed Esportatori
6.1 Produttori I Produttori sono organizzazioni di produzione e commercializzazione di artigianato ed alimentari che condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta. I Produttori devono:
1. Perseguire logiche di autosviluppo e di autonomia delle popolazioni locali.
2. Evitare una dipendenza economica verso l’esportazione, a scapito della produzione per il mercato locale
3. Evitare di esportare prodotti alimentari e materie prime scarseggianti o di manufatti con queste ottenuti
4. Favorire l’uso di materie prime locali
5. Garantire la qualita’ del prodotto Qualora i produttori non siano in grado di esportare direttamente possono servirsi di organizzazioni di esportazione.
6.2 Esportatori Gli Esportatori sono organizzazioni che acquistano dai produttori come specificati all’art.6.1 e vendono principalmente ad importatori come definiti in questi criteri; essi condividono gli obiettivi del Commercio Equo e Solidale e rispettano i criteri elencati nel Capitolo 3 di questa Carta. Gli esportatori devono:
1. Assicurarsi che i princi’pi del Commercio Equo e Solidale siano conosciuti dai produttori e lavorare con questi per applicarli
2. Fornire supporto alle organizzazioni di produzione: formazione, consulenza, ricerche di mercato, sviluppo dei prodotti, feedback sui prodotti e sul mercato
3. Dare ai produttori, se da questi richiesto, il pre-finanziamento della merce o altre forme di credito equo o microcredito
4. Fornire informazioni sui prodotti e sui produttori e sui prezzi pagati ai produttori
5. Garantire rapporti di continuita’ con i produttori

7 Prodotti trasformati

I prodotti trasformati sono tutti quei prodotti non riconducibili ad un’unica materia prima: biscotti, cioccolata, dolciumi, ecc.
1. I prodotto trasformati possono essere definiti in etichetta “prodotti di commercio equo e solidale” solo se almeno il 50% del costo franco trasformatore delle materie prime o il 50% del peso delle materie prime e’ di commercio equo e solidale
2. L’elaborazione dei prodotti trasformati, laddove ne esistano le condizioni, dovrebbe avvenire nei Paesi d’origine.
3. La trasformazione deve essere effettuata da soggetti dell’economia solidale o comunque da cooperative o imprese che non siano in contrasto con i principi del commercio equo e solidale.
4. I prodotti trasformati devono riportare in etichetta la dicitura: “Totale ingredienti del Commercio Equo: %”.
5. Nei prodotti trasformati, la scelta degli altri ingredienti rispetto a quelli del Commercio Equo deve ispirarsi ai criteri esposti all’art.3.5 di questa Carta.

COMMERCIO EQUO E SOLIDALE WIKIPEDIA

C.F.R. it.wikipedia.org/wiki/Commercio_equo_e_solidale

FAIR TRADE IN EUROPE 2005

Pubblicato da www.european-fair-trade-association.org

Scaricare all’indirizzo:

www.european-fair-trade-association.org/Efta/Doc/FT-E-2006.pdf

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