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DOSSIER SIMEI: IL MERCATO MONDIALE DELLE BIBITE ANALCOLICHE 2010


Documento tratto dal
Dossier sui Mercati Bevande
Pubblicato da Simei 2011
www.simei.it

SOMMARIO: Nel 2010 si sono consumati nel modo ca. 229 miliardi di litri di bibite analcoliche pre-confezionate con un incremento del 2% rispetto al 2009. Il consumo pro-capite corrispondente si è ora portato a 33-34 litri/anno. La categoria di prodotti di maggior peso è quella delle bibite gassate (oltre 81% del totale bibite). Questa è la categoria di prodotti di più antica tradizione (le prime bibite gassate risalgono alla fine dell’800); le bibite gassate hanno avuto un grande sviluppo per tutto il ‘900, ma negli ultimi anni i consumi sui mercati più evoluti (Nord America ed Europa Occidentale) sono entrati in fase di maturità mentre nei paesi emergenti i consumi continuano a crescere. L’alto consumo di bibite gassate zuccherate viene sempre più indicato dai dietologi come una delle cause dell’obesità infantile. Ed è proprio in considerazione di questo fatto che i principali produttori hanno rapidamente sviluppato delle versioni senza zucchero a bassissimo apporto calorico. Crescono inoltre le bibite funzionali, tra cui gli Energy & sport drink. Riferimento temporale: novembre 2010


Il mercato delle bibite analcoliche fa riferimento alle bevande analcoliche dolci (zuccherate o edulcorate), con aggiunta di aromi/essenze/estratti/succhi che vanno a caratterizzare la bevanda in termini gustativi. Vengono abitualmente distinte le seguenti tipologie:
bibite gassate o sode (carbonate/frizzanti/gassate), cioè addizionate di anidride carbonica); in quest’ambito rientrano gli aperitivi analcolici sodati, le bibite gassate scure (cole, chinotti, spume scure, bibite frizzanti al caffè, ..), le bibite gasate a succo (aranciate, limonate, bibite pompelmo, …) e le bibite gasate con aromi/estratti (gassose, spume chiare, toniche, …).
bibite naturali/lisce (senza anidride carbonica); tra queste i thè ed i caffè freddi RTD (= ready to drink) e altre bibite lisce con altri aromi/gusti.
bibite funzionali (lisce o gassate), arricchite di ingredienti funzionali (sali minerali, vitamine, zuccheri speciali, estratti di piante officinali, ecc…); tra queste gli sport drink (bibite speciali con integrazione di sali minerali) e gli energy drink (bibite speciali con integrazioni di sostanze energetiche).
Come categoria a parte vengono, infine, considerate le bibite analcoliche ottenute dalla diluizione in acqua di sciroppi, polveri e altri semilavorati (diluitables) nel momento del consumo.

PRODUZIONI E CONSUMI NEL MONDO

Nel 2010 si sono consumati nel modo ca. 229 miliardi di litri di bibite analcoliche pre-confezionate con un incremento contenuto del 2% rispetto al 2009. Il consumo pro-capite corrispondente si è ora portato a 33-34 litri/anno. La categoria di prodotti di maggior peso è quella delle bibite gassate (oltre 81% del totale bibite). Questa è la categoria di prodotti di più antica tradizione (le prime bibite gassate risalgono alla fine dell’800); le bibite gassate hanno avuto un grande sviluppo per tutto il ‘900, ma negli ultimi anni i consumi sui mercati più evoluti (Nord America ed Europa Occidentale) sono entrati in fase di maturità mentre nei paesi emergenti i consumi continuano a crescere. L’alto consumo di bibite gassate zuccherate viene sempre più indicato dai dietologi come una delle cause dell’obesità infantile. Ed è proprio in considerazione di questo fatto che i principali produttori hanno rapidamente sviluppato delle versioni senza zucchero a bassissimo apporto calorico. A partire dagli anni ’70 hanno cominciato a diffondersi le nuove tipologie di bibite analcoliche lisce (non gassate) e le c.d. bibite funzionali, principalmente gli sport drinks e gli energy drink. Il consumo globale di bibite lisce vale oggi oltre 25 miliardi di litri. La tipologia di prodotto trainante in questo settore delle è stata il tè freddo che si è sviluppato rapidamente in Nord America, nell’Est Asiatico e in Europa. Oggi il thè freddo pre-confezionato esprime un consumo globale di ca. 21 miliardi di litri, corrispondente ad un pro-capite medio di 3 litri/anno. Il caffè freddo, invece, si è affermato solo in pochi paesi, mentre i consumi restano ancora marginali nella gran parte degli altri Paesi. Il consumo globale di caffè freddo tende ora ad avvicinarsi ai 4 miliardi di litri in tutto il mondo. Notevole è stato anche l’affermazione delle bibite arricchite con ingredienti funzionali il cui consumo globale è oggi stimato in 17 miliardi di litri (era 12 miliardi nel 2006). La prima tipologia di prodotto ad affermarsi in questo settore è stata quella dei cd. Sport Drink, speciali bibite lisce studiate appositamente per gli sportivi al fine di reintegrare rapidamente le perdite di liquidi, sali minerali e carboidrati nello svolgimento dell’attività sportiva. Il consumo degli sport drink vale oggi 11mliardi di litri Più recente è stato lo sviluppo degli energy drink che partito dal alcuni Paesi del sud Est asiatico si è progressivamente esteso in tutta l’Asia del Pacifico, in nord america ed in europa. Oggi questa tipologia di consumi esprime un consumo globale di oltre 4 miliardi di litri.

I PRINCIPALI MERCATI NEL MONDO E IN EUROPA

I primi 5 mercati nazionali di bibite analcoliche assorbono il 60% del totale consumi mondiali, mentre i primi 10 Paesi concentrano ca. i tre quarti del totale consumo. Gli Stai Uniti d’America si collocano al vertice di questa classifica con oltre 62 miliardi di bibite consumate nel 2010 (oltre il 27% dell’intero consumo planetario). I cittadini USA sono i più formidabili bevitori di bibite al mondo: ne bevono quasi 200 litri a testa ogni anno. E’ un primato storico e imbattibile almeno per le bibite gasate; in realtà le prime bibite gasate scure (le bibite alla cola) furono proprio inventate negli USA sul finire dell’800 da due aziende (Coca-Cola e Pepsico) che sono poi diventate le prime due multinazionali del beverage analcolico nel mondo. Negli USA le bibite gassate zuccherate sono continuamente messe in stato d’accusa in quanto favorirebbero l’obesità infantile, un proble molto diffuso in questo Paese. I produttori leader hanno da tempo inserito le bibite light/zero (cioè senza zuccheri, con dolcificanti a bassissimo apporto calorico) che si sono prepotentemente affermate e, in certi casi, hanno addirittura superato nelle vendite le corrispondenti versioni zuccherate. Al secondo posto nella classifica top ten dei mercati nazionali si la Cina, dove il consumo pro-capite annuo è solo di 20 litri, ma, in considerazione della enorme popolazione, il consumo globale si è orami portato a 27,5 miliardi di litri, tra l’altro con valori di assoluto rilievo per le bibite lisce (soprattutto tè freddo) e le bibite funzionali (particolarmente gli sport drink). Al terzo e quarto posto si collocano i due più grandi mercati dell’America Latina: nell’ordine il Messico (con circa 20 miliardi di litri e un pro-capite di 176 litri/anno) e il Brasile (con oltre 15 miliardi di litro ed un pro-capite di 79 litri/anno. Il Messico, in particolare risente delle abitudini di consumo dei confinanti USA, con elevatissimi pro-capite di bibite gassate. Al quinto posto si colloca il mercato giapponese che presenta un mix di consumi anomalo rispetto agli altri paesi: prevalgono le bibite lisce (tè freddo e caffè freddo) con oltre 8 miliardi di litri ed un pro-capite di ben 63 litri/anno, i valori più alti al mondo. Il consumo delle bibite gassate è contenuto in soli 2,7 miliardi di litri con un pro capite di appena 21 litri/anno, Spicca infine il consumo delle bibite funzionali con 1,8 miliardi di litri per un consumo pro-capite di 14 litri/anno. Venendo ai mercati europei, i dati Canadean/Unesda evidenziano una dinamica complessiva dei consumi di bibite un pò frenata nei Paesi UE. Le bibite gassate hanno ormai raggiunto elevati livelli di pro-capite e sono ora in una fase riflessiva. Uno po’ più vivace appare l’andamento delle bibite lisce e degli sport & energy drink. Spicca la leadership territoriale della Germania con oltre 11 milioni di bibite analcoliche, pari ad un pro-capite di 138 litri/anno. Segue il mercato britannico con 6,7 miliardi di litri ed un pro capite di 108 litri/anno e , più distanziato si pone il mercato spagnolo con valori superiori a Francia e Italia che hanno sempre registrato dei valori pro-capite inferiori alla media dei Paesi UE. I migliori consumi pro-capite, oltre che in Germania, si registrano anche nella Repubblica Ceca (139 litri), Belgio e Austria (entrambi a 126 litri/anno).

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