Documento tratto dal
Dossier sui Mercati Bevande
Pubblicato da Simei 2011
www.simei.it
SOMMARIO: Nel 2009 la crescita del mercato mondiale della birra si era arrestata, risentendo negativamente della crisi finanziaria ed economica generale. I volumi produttivi e di consumo si erano mantenuti sostanzialmente allo stesso livello dell’anno precedente. Per il 2010 i dati riportati dall’ultimo Barth Report indicano una leggera ripresa della produzione mondiale di birra che si è ora portata a 1.846 milioni di ettolitri, contro i 1.818 milioni del 2009, segnando quindi un leggero incremento intorno all’1.5%. I consumi medi pro-capite si mantengono intorno ai 27 litri/anno. Tuttavia i dati globali mascherano grandi differenze a livello regionale, in termini di consumi e di tendenze.
Riferimento Temporale: novembre 2011
La birra è la bevanda alcolica a maggior diffusione globale grazie alla sua gradazione contenuta ma anche grazie all’enorme sforzo di marketing e promozione svolto dalle grandi multinazionali del settore che occupano ormai posizioni di leadership in quasi tutti i paesi del mondo. La birra gode inoltre di una immagine moderna e giovanile, anche se essa è una bevanda di origini antiche come il vino. Sono queste le caratteristiche di base che hanno consentito al settore una crescita stabile, con una buona tenuta dei volumi anche negli ultimi anni di crisi economica generale.
PRODUZIONE E CONSUMI MONDIALI
Nel 2009 la crescita del mercato mondiale della birra si era arrestata, risentendo negativamente della crisi finanziaria ed economica generale. I volumi produttivi e di consumo si erano mantenuti sostanzialmente allo stesso livello dell’anno precedente. Per il 2010 i dati riportati dall’ultimo Barth Report indicano una leggera ripresa della produzione mondiale di birra che si è ora portata a 1.846 milioni di ettolitri, contro i 1.818 milioni del 2009, segnando quindi un leggero incremento intorno all’1.5%. I consumi medi pro-capite si mantengono intorno ai 27 litri/anno. Secondo l’ultimo rapporto Global Beer Trends della Canadean il mercato mondiale della birra crescerà fino al 2015 ad una tasso medio annuo intorno al 2,8%. Tuttavia i dati globali mascherano grandi differenze a livello regionale. In Asia il consumo di birra è cresciuto in maniera più accelerata rispetto agli altri continenti ed ora l’Asia ha già conquistato la leadership mondiale con ca. 630 milioni di hl prodotti, anche se il pro-capite resta ancora compresso a livello di 15 litri/anno. Si tenga conto che l’elemento frenante fondamentale dei consumi in questo continente deriva dalla numerosa popolazione a religione musulmana, poco orientata a consumare bevande alcoliche. Secondo le previsioni della Canadean, il mercato asiatico è destinato a crescere ancora del 5% medio annuo tra il 2009 e il 2015. Anche il mercato africano della birra, che attualmente vale 107 milioni di hl con appena 11 litri pro-capite, è destinato a crescere del 5% medio annuo nel prossimo quinquennio.
L’Europa (nel suo complesso) ha ormai perso il primato storico nella produzione e consumi di birre , e dovrebbe aver accusato un calo del consumo anche nel corso del 2010, secondo le indicazioni dell’ultimo Barth Report. In termini produttivi il vecchio continente si è ora portato a 541 milioni di ettolitri con una perdita del 2,4% rispetto al 2009. Appena 5 anni fa l’Europa era il primo continente al mondo in termini di produzione birraria. Ora è arretrato al terzo posto, superato sia dall’Asia che dall’America. In compenso l’Europa mantiene ancora il primato dei consumi pro-capite. In termini prospettici Canadean indica un leggero calo dei consumi per i mercati più maturi dell’Europa Occidentale, mentre i paesi dell’Est Europa potrebbero godere ancora di una crescita intorno al +1,5% medio annuo. Anche nel continente americano la realtà è bifacciale. Mercato maturo, in crisi di crescita, nella parte settentrionale e crescita, invece, nei paesi dell’America Latina, dove i consumi globali hanno ormai superato quelli dell’America del Nord. L’Oceania, infine, mostra valori pro-capite elevati come l’Europa, ma conta poco in termini di volumi totali, in considerazione della scarsa popolazione.
I MERCATI NAZIONALI
I primi 10 paesi produttori di birra, pur rappresentando ca. un terzo della popolazione mondiale, assorbono i due terzi della produzione globale di birra. Al comando di questa classifica si riconferma la Cina con ben 448 milioni di birra prodotta nel 2010 . La Cina, pur disponendo di un pro-capite di solo 33 litri annui, ha ormai superato, grazie all’enorme popolazione e ad un tasso di sviluppo più vivace, il primato storico del mercato statunitense. Canadean prevede che nel 2015 il mercato cinese da solo rappresenterà oltre un quarto di tutti i consumi di birra nel mondo. In particolare il mercato cinese della birra dovrebbe raggiungere i 573 milioni di hl entro il 2015. Negli ultimi 10 anni la Cina ha più che raddoppiato produzione e consumi di birra. Al secondo posto nella classifica delle potenze mondiali della birra si colloca il mercato statunitense con 228 milioni di hl di produzione nel 2010. Fino agli inizi del nuovo secolo gli USA detenevano il primato produttivo tra i vari mercati nazionali, perso, poi, a favore della Cina in considerazione del più alto tasso di sviluppo del mercato asiatico. Nel 2010 le vendite totali di birra negli Stati Uniti sono ulteriormente calate dell’1% a volume Tuttavia il mercato statunitense continua a mostrare un trend in crescita per il segmento delle birre artigianali (facenti capo a oltre 1.500 tra microbirrifici e brew pub) che hanno ormai conquistato una quota del 4,9% in volume e del 7,6% in valore. Il mercato statunitense è anche il più importane mercato nazionale di importazione di birre estere: il volume complessivo delle birre importate negli USA è stimato intorno al 10% del totale consumi birrai nazionali, oltre 20 milioni di hl in valore assoluto.
Allo scenario riflessivo in Nord America fa da contro altare uno scenario positivo nei principali paesi dell’America Latina dove il mercato più importante, quello brasiliano, con i suoi 114 milioni di ettolitri prodotti nel 2010, si è ormai portato al terzo posto nella classifica mondiale. Il pro-capite si è portato a 58 litri/anno. L’America Latina riesce a piazzare nei primi 10 paesi produttori anche il Messico che, con 80 milioni di ettolitri prodotti all’anno, si colloca al sesto posto nella classifica mondiale. Secondo le valutazioni di Canadean i paesi dell’America Latina (in primis Brasile e Mexico) dovrebbero crescere nel prossimo quinquennio ad un tasso medio annuo di poco superiore al 3%.
In Europa il primato storico della produzione e dei consumi è appartenuto ininterrottamente fino al 2007 alla Germania, che però di recente è stata superata dalla Russia, che oggi, con 103 milioni di ettolitri di birra prodotti, rappresenta la quarta più grande potenza birraria nel mondo. In soli 8 anni il mercato russo ha quasi raddoppiato i propri volumi produttivi, pervenendo a dei consumi pro-capite che superano quelli di altri paesi europei di consolidata tradizione birraia. Ma a partire dal 2009 il mercato della birra russo è stato colpito duramente dalla crisi economica; il calo della fiducia dei consumatori a causa della crisi economica globale si è ulteriormente aggravato in conseguenza della triplicazione delle accise sulla birra.. Canadean prevede che il mercato russo della birra tornerà a crescere, ma non ai livelli pre-crisi. Per il periodo dal 2011 al 2015, assumendo che non ci siano ulteriori aumenti delle accise o altre restrizioni legislative nelle vendite di birra, Canadean prevede un tasso medio annuo di crescita di poco meno del 4%.
La Germania, dopo una sequenza di cali di volume negli ultimi anni, è ora al secondo posto nella graduatoria europea dei paesi produttori birrai, con una produzione annua ormai sotto i 100 milioni di hl A livello internazionale la Germania è stata superata sia dalla Russia che dal Brasile e, quindi, oggi occupa solo la 5° posizione al mondo. Secondo le prime stime della federazione tedesca dei birrai i volumi produttivi di birra in Germania sono scesi intorno al 2% anche nel 2010 e così anche i consumi. Il consumo pro-capite si è ora portato intorno ai 107 litri/anno. Era di 128 litri nel 2000 e , quindi, nell’arco di un decennio si sono persi oltre 20 litri di pro-capite. Secondo la federazione tedesca dei birrai il calo dei consumi di birra in Germania è generato sul lungo termine dal declino socio-demografico (riduzione del target giovanile), ma anche da una tendenza ad una maggiore moderazione dei consumi alcolici. Tra i mercati in sofferenza sul fronte europeo va citato anche il Regno Unito: ottavo posto nella classifica mondiale con 45 milioni di hl prodotti nel 2010 e terzo posto nella classifica europea. Al quarto e quinto posto nella classifica europea si collocano la Polonia (con 34 milioni di hl prodotti nel 2010) e la Spagna (con 33 milioni di hl prodotti nel 2010). Entrambi i mercati, che in epoche recenti si erano contraddistinti con crescite interessanti, hanno però accusato di recente dei cali di produzione e consumi, risentendo chiaramente della situazione economica negativa. Subito dopo si collocano, nella classifica europea, l’emergente Ucraina (produzione di oltre 30 milioni di hl nel 2010), l’Olanda (25 milioni di hl) e il Belgio (18 milioni di hl) ed, infine, la Repubblica Ceca (17 milioni di hl prodotti). Quest’ultima mantiene sempre il primato mondiale dei consumi pro-capite (oltre 140 litri/anno), anche se nel 2010 i consumi hanno registrato un forte calo. Francia e Italia, i Paesi a più forte connotazione vinicola, si distinguono per bassi consumi pro-capite di birra.
Per maggiori informazioni si rimanda all’Annuario Infobirra della Beverfood:
www.beverfood.com/quantic/negozio/product/annuari-beverfood-cartacei/birritalia-beverfood-annuario/
Per una panoramica sui grandi gruppi birrari si rimanda a:
www.beverfood.com/?post_type=documenti&p=19462?itemid=294&k=panoramica-principali-gruppi-birrari-mondiali-nel-2011