Documento tratto dal Dossier sui
Mercati Bevande Pubblicato da
Simei 2011
www.simei.it
SOMMARIO: Secondo le indicazioni estimative di Global Drinks, la produzione ed il consumo mondiale di succhi, nettari e altre bevande naturali a succo sono valutabili complessivamente per il 2010 in ca. 58,4 miliardi di litri, con un incremento di poco più del 2% rispetto al 2009. Il consumo pro-capite medio a livello mondiale si è ora portato a 8,6 litri/anno. I succhi al 100% di tenore di frutta rapPresentano ancora la categoria più consumata (39,4% del totale volumi), ma subito dopo si collocano i Juice Drinks, cioè le bevande con un tenore di frutta medio-basso (dal 12 al 40%), tra le quali spiccano le nuove nbevande funzionali.
Riferimento Temporale: novembre 2011
Il mercato delle bevande fruttuose naturali, cioè con un contenuto di frutta significativo e senza anidride carbonica, fa riferimento a diverse tipologie di prodotti contenenti succhi, puree e polpe di frutta. Una prima distinzione di base viene fatta in base alla quantità di frutta contenuta: …Succhi (interi), con un contenuto in frutta pari al 100%, senza aggiunta di zuccheri; possono assumere una struttura più limpida o avere una struttura più corposa e vellutata (in tal caso si parla più propriamente di Frullati o Smoothies) …Nettari, con un contenuto in frutta pari ad almeno il 40%, con aggiunta di zuccheri e acqua; anche in tal caso possono presentarsi limpidi oppure con una struttura più densa, contenente purea di frutta (in tal caso si parla più specificamente du Succhi e Polpa). …Bibite-bevande naturali a succo, con un contenuto in frutta inferiore al 40%, con aggiunta di zuccheri e acqua, in genere con una struttura limpida e una funzione più beverina. Queste ultime (“fruit drinks nella terminologia internazionale”) a volte vengono considerate come facenti parte della categoria delle bibite lisce, ma poiché il consumatore tende sempre più a percepirle come bevande frutta equivalenti ai nettari, è più naturale considerale come una tipologia della più ampia categoria delle bevande fruttuose.
§-I CONSUMI MONDIALI All’interno del settore bevande frutta, i succhi interi rappresentano la tipologia di maggior peso con oltre il 39,4% del totale (3,4 litri/anno di pro-capite), ma con un trend di consumo più statico. I gusti più consumati sono arancia e mela, cui si aggiungono pompelmo ananas e i più recenti mix di più gusti. Nel comparto succhi 100% si sono sviluppati negli anni recenti i “succhi freschi”, ottenuti dalla spremitura immediata dei frutti ovvero da succhi congelati, senza far uso di concentrati. A parte vengono poi considerati i succhi e nettari biologici, a base di frutta e zuccheri provenienti da coltivazioni biologiche, che al momento rappresentano, però, solo una nicchia di mercato, per quanto in crescita. Nell’ambito delle bevande al 100% di frutta si collocano anche i c.d “smoothies” (“frullati”), ottenute da frutta centrifugata con una caratteristica consistenza e morbidezza, grazie alla elevata presenza di purea e pasta di frutta. Queste bevande rappresentano ormai quote significative del settore bevande alla frutta nei mercati nord-americani e hanno avuto un buon successo anche su diversi mercati nazionali europei. Il comparto nettari è minoritario con un peso del 12,5% sul totale volumi, ma sembra mostrare una dinamica di crescita pìù favorevole rispetto alle altre tipologie di bevande frutta. A partire dagli anni ’70 sono state sviluppate altre bevande fruttuose naturali con un contenuto inferiore al 40% di frutta (i cd. juice drink – bibite naturali a succo). Queste bevande naturali a base frutta esprimono un consumo mondiale intorno ai 22,9 miliardi di litri, pari ad un pro-capite di oltre 3 litri/anno e, indubbiamente, hanno rubato spazio ai tradizionali succhi e nettari aventi un più alto contenuto di frutta. Tutte le tipologie di base delle bevande fruttuose possono a loro volta comprendere delle specialità funzionali (cioè arricchite con vitamine, sali, fibre, ecc), che stanno registrando una buona affermazione di consumo in tutti i principali mercati regionali.
§-I PRINCIPALI MERCATI NAZIONALI
La ripartizione geografica dei consumi evidenzia un netto distacco di consumi tra le aree più ricche e quelle più povere, con un’evidente correlazione tra reddito disponibile e consumi. Le aree geografiche opulente (Nord America ed Europa Occidentale), pur rappresentando solo l’11% del totale popolazione, assorbono oltre la metà dei consumi mondiali di bevande fruttuose, con valori pro capite notevolmente più alti rispetto alle aree del terzo mondo, che, tuttavia, sono quelle con potenziali di crescita maggiori. La differenziazione dei consumi pro-capite non dipende solo dai diversi livelli di reddito disponibile ma anche da specifiche abitudini di consumo, da verificare in correlazione con il consumo di frutta fresca. In fondo assumere succhi e nettari è un modo diverso di consumare frutta. A livello planetario emergono cinque grandi mercati nazionali (nell’ordine USA, Cina, Gernania, Russia e Messico) che concentrano il 56% del totale consumi mondiali, mentre i primi 10 mercati nazionali assorbono oltre il 72% del totali consumi mondiali. Il mercato statunitense vale 13 miliardi di litri di succhi e altre bevande naturali base frutta, con un pro-capite di oltre 40 litri/anno. Segue la Cina con 11 miliardi di litri; essa è destinata a conquistare ben presto la leadership mondiale grazie ad un tasso di sviluppo più marcato rispetto agli USA. La Cina è già oggi il più grande mercato al mondo nella categoria Fruit Drinks. Al terzo posto nel mondo si colloca la Germania, il più grande mercato europeo con 3,5 miliardi di litri. L’industria tedesca delle bevande di frutta fa riferimento ad un apparto di ben 400 aziende produttrici, con 7.500 addetti e un giro d’affari complessivo di 4 miliardi di euro.
§-I CONSUMI SUI MERCATI EUROPEI
A livello di consumi pro-capite la Germania detiene il primato mondiale con ca. 43 litri/anno, seguita dagli Usa (41 litri/anno) e dal Canada (38 litri/anno). Nel continente europeo spicca anche il mercato russo che – con 2,8 miliardi di litri – occupa la quarta posizione nella top ten dei mercati nazionali ed esprime un consumo pro-capite (20 litri/anno) in linea con la media dei paesi dell’Europa occidentale. Nell’Europa dell’Est le vendite di succhi di frutta e nettari mostrano un trend più positivo rispetto a quello dei paesi europei occidentali. Tra l’altro la Germania, che storicamente ha trainato i consumi dell’Europa Occidentale comincia ora a mostrare un trend leggermente decrescente, proprio in considerazione della crescita dei nuovi juice drink a più basso tenore di frutta, tra cui le innovative soluzioni arricchite con ingredienti funzionali. Viene segnalata una buona affermazione delle spremute fresche e dei succhi non da concentrato, particolarmente in alcuni mercati dell’Europa Occidentale (Gran Bretagna, Francia, Paesi Scandinavi, ,…) mentre su altri mercati questa nuova categoria di prodotti non ha ancora trovato uno spazio adeguato. … Il succo d’arancia ha mantenuto la pole position come il gusto più consumato. I cartoni in poliaccoppiato (brik) dominano il mercato con ca. due terzi del volume, ma le bottiglie in PET crescono rapidamente.
Per maggiori informazioni si rimanda all’Annuario Bevitalia della Beverfood: www.beverfood.com/quantic/negozio/product/annuari-beverfood-cartacei/bevitalia/