Documento elaborato sulla base di informazioni e comunicati stampa dell’azienda
casa.vinicola@caldirola.it – www.caldirola.it
Riferimento temporale: marzo 2012-04-09
§_PROFILO DELL’AZIENDA
Il gruppo Caldirola si compone di quattro stabilimento vinicoli, di cui uno di pigiatura uve e produzione vini situato in Emilia (ENOFOOD Italia) e tre d’imbottigliamento situati in Piemonte (Casa Vinicola Bellavita), in Lombardia (Casa Vinicola Caldirola) e in Emilia (Giacobazzi Grandi Vini). Tutti e quattro gli stabilimento sono di grandi dimensioni e dotati di moderni impianti di produzione e imbottigliamento vini, in grado di produrre e imbottigliare circa 100 milioni di litri all’anno tra vini da tavola, I.G.T. e D.O.C. nei vari formati che vanno dal più piccolo di 0,25 litri, agli intermedi di 0,750 e 1,50 litri, fino al formato DAMA da 3 e 5 litri. Il gruppo è specializzato nell’offerta di vini destinati ai canali distributivi della Grande Distribuzione e Grande Distribuzione Organizzata oltre nei quali in ITALIA è leader con una quota del 7%, oltre ai canali CASH & CARRY e della Distribuzione Organizzata. All’estero il Gruppo esporta in tutto il mondo in oltre quaranta nazioni. Recentemente l’offerta si è ampliata con una nuova linea di vini in brik da 1 litro con il marchio la VIGNETTA, la quale si và ad affiancare ai marchi storici La Cacciatora, Giacobazzi, Caldirola, Bellavita e Conte Lorenzo Sormani, marchi con i quali vengono imbottigliati rispettivamente i vini BARBERA d’Asti D.O.C. – Lambrusco di Modena I.G.T. e Lambrusco di Sorbara D.O.C. – Montepulciano d’Abruzzo D.O.C. e Chianti D.O.C.G. – Brachetto Piemonte D.O.C.G. e Asti Spumante D.O.C.G. – Barolo D.O.C.G e Bonarda Oltrepò Pavese D.O.C. Complessivamente escono annualmente dai tre stabilimenti d’imbottigliamento circa 50 milioni di pezzi di cui circa il 50% dedicati ai più importanti e prestigiosi vini D.O.C. italiani.
§_ESCURSUS STORICO
Dal 1897 al secondo dopoguerra
Nel 1897 era solo una mescita di vino, un’osteria brianzola a Contra, la frazione di Missaglia dove ha ancora sede l’attuale Casa vinicola Caldirola. Fu proprio questo il luogo in cui Ferdinando Caldirola inizia la storia che legherà per tre generazioni la sua famiglia alla tavola degli italiani. Dagli anni quaranta con il figlio Gaetano, il locale di ritrovo si trasforma in un punto vendita più articolato, una salumeria che coinvolge tutto il gruppo familiare. All’inizio è solo una piccola realtà commerciale ma il vino inizierà a riappropriarsi di un destino iniziato cinquant’anni prima e animerà obiettivi molto coinvolgenti.
Gli anni sessanta
Il vino è un prodotto amato, crea buon umore, scalda la tavola. Negli anni sessanta Gaetano Caldirola esplora il meglio delle cantine del Piemonte: barbera, nebbiolo, moscato per cominciare. Sono sette i collaboratori che iniziano a imbottigliare con lui. Le apparecchiature sono manuali, il camion ancora uno solo per trasportare il vino dalla stazione ferroviaria a Missaglia. La piccola impresa funziona, le osterie della zona apprezzano i fusti, le damigiane ma anche le bottiglie. Niente etichetta ancora, ma capsule colorate per distinguere i vitigni e sul vetro in rilievo “Vini Caldirola”. I formati ridotti, i quartini, conquistano un nuovo tipo di clientela e si apre il business delle mense aziendali. Nel decennio successivo i nomi si faranno importanti: Innocenti, Alfa, Bianchi, Falk, Pirelli, Vismara…
Gli anni settanta
Con gli anni settanta arrivano impianti d’imbottigliamento sempre più tecnologici fino all’automazione completa. La cantina di Gattinara in provincia di Vercelli entra a far parte dello staff produttivo e viene destinata alla fermentazione naturale. La Lombardia è una regione che si presta alla commercializzazione del vino: offre possibilità di nuovi mercati ma anche disponibilità dei servizi che servono nell’immediato circondario. I nuovi luoghi d’acquisto si diffondono celermente e sono disponibili a essere conquistati. La Grande Distribuzione è la nuova meta e Nando Caldirola è pronto a raggiungerla. L’etichetta “La Cacciatora” diventa protagonista di quelle iniziative promozionali che d’ora in avanti diventeranno scelte abituali delle insegne più importanti. La qualità si accompagna a un buon prezzo e l’assortimento si allarga: dal Piemonte alla Toscana, alla Sicilia, all’Abruzzo. La GD diventa terreno ideale per un cambio di rotta nei processi produttivi. L’azienda introduce il “vuoto a perdere” e avvia i consumatori al riciclo del vetro. Inizia così il percorso “green” che nel tempo non si esaurir
Gli anni ottanta e novanta
Consolidato il mercato in Italia, si guarda oltre frontiera. La Germania per cominciare, Olanda, Belgio, Lussemburgo e poi si va a Mosca. In questo periodo nasce la “dama” e la bottiglia da cinque litri con anello sul collo ideata da Nando Caldirola, entra nella storia dei contenitori per il vino. È un formato accolto in Italia con successo ma che all’estero diventerà l’emblema dell’azienda. L’ex Unione Sovietica diventa una meta frequente di viaggi commerciali e Gorbaciov in Italia brinda con il prosecco Caldirola quando già l’azienda si è sposata allo sport. La bottiglia dei mondiali ’90 entra in tutte le case italiane e le maglie dei campioni di ciclismo fanno percorrere al logo dell’Italia dei vini le strade d’Europ
Caldirola nel 2000
Nel nuovo secolo l’espansione imprenditoriale raggiunge il successo meritato: la leadership italiana nel canale moderno della grande distribuzione per il settore vetro. Ma il primo quinquennio si rivela un periodo di grande transizione per la conduzione dell’impresa di famiglia: Nando cede la Casa vinicola diretta da tre generazioni. Ora in Caldirola è iniziato un nuovo percorso imprenditoriale condotto da Michele Radaelli e Gigi Maggioni. Amministratore delegato il primo, responsabile commerciale Italia il secondo, con la loro permanenza ventennale in azienda, dirigono il nuovo management assicurando nuovi obiettivi sulla stessa strada di successo: trend di crescita nel mercato nazionale, potenziamento dell’export, lancio di nuovi prodotti in tendenza con le richieste di mercato, ottimo rapporto qualità prezzo, mix di servizi su misura per le insegne della distribuzione organizzata. Numerose ormai le partnership con le cantine italiane e i consorzi per l’acquisto di vino di qualità. La selezione attenta dei vitigni regionali ha portato all’ampliamento del brand La Cacciatora. Proseguono le scelte di green marketing a favore della sostenibilità ambientale. Alcune bottiglie sono più leggere e si investe a favore delle associazioni ambientaliste. Il connubio sport – vini Caldirola non si è mai interrotto e il calcio è tuttora l’ambito più affine all’azienda. Il futuro che avanza è l’apertura di nuovi scenari commerciali che vedano l’export protagonista d’impresa. Se in Europa l’obiettivo è stato raggiunto con la conquista delle grandi insegne, sono l’America e l’Asia a rivelarsi i mercati più interessanti da esplorare. Per essere sempre di più e in tutto il mondo la Casa vinicola dell’Italia dei vini.
§_LE AZIENDE DEL GRUPPO
Capogruppo:
• C.O.P. VINI FINANZIARIA S.P.A. (SCANDIANO – RE)
Aziende di Produzione:
• AZIENDE AGRICOLE E VINICOLE BRIANVINI S.P.A. (MISSAGLIA – LC)
• ENOFOOD ITALIA S.R.L. (SAN DONNINO – RE)
Aziende Di Imbottigliamento:
• CASA VINICOLA CALDIROLA S.P.A. (MISSAGLIA – LC)
• CASA VINICOLA BELLAVITA S.R.L. (GATTINARA – VC)
• GIACOBAZZI GRANDI VINI S.R.L. (NONANTOLA – MO)
Direzione Commerciale
VIA S. BARTOLOMEO, 8
23873 MISSAGLIA (LC)
tel.: ++39 039 593121 (30linee)
fax ++39 039 9201193
casa.vinicola@caldirola.it
www.caldirola.it
§_I NUMERI DI CALDIROLA
fatturato 2011: 65 milioni euro (+25% sul 2010)
export: 30% del giro d’affari totale
Italia GD + DO = 42% + 16% = 58% del giro d’affari totale
I vini più venduti:
…..Montepulciano d’Abruzzo Doc (con il 37% di quota 2011)
…Barbera d’Asti Docg (19%)
…Chianti (9,8%).
FATTURATO: Il balzo compiuto dal fatturato – passato dai 52 milioni dello scorso anno ai 65 milioni di fine 2011, senza intervenire sulla struttura aziendale – è la dimostrazione più evidente di un exploit che si fonda su due ragioni strettamente legate. Innanzitutto, la crescita del business premia la strategia che Caldirola ha implementato sin dal 2008, con l’avvento della nuova compagine proprietaria: una politica commerciale molto dinamica e aggressiva, ma sempre all’insegna della vera partnership nei confronti del retailer, confermata dal costante rafforzamento del portafoglio clienti; un assortimento completo sotto il profilo dei prodotti (una selezione delle migliori Doc e Docg regionali), dei marchi (con La Cacciatora in prima fila, sempre più “marca del vino” in Italia) e dei formati, con un’offerta completa nel segmento vetro (da 0,25lt, 0,75 lt, 1,5 lt, 2 lt, 5 lt – e brik a marchio La Vignetta), brik e bag-in-box; massima flessibilità nel venire incontro alle esigenze del retail, anche in veste di co-packer; costanti investimenti in comunicazione. Ed è proprio grazie a questo approccio al mercato e alla consolidata fiducia della distribuzione moderna nei confronti dell’azienda di Missaglia, che Caldirola ha saputo cogliere l’opportunità dell’uscita dal mercato di un player storico, subentrando in buona parte del business lasciato “scoperto”.Analizzando in dettaglio la crescita 2011, va rilevato che i 65 milioni di euro del 2011 sono frutto di un +22,50% del mercato italiano e un + 33,58% dell’export, che rappresenta quasi il 30% del giro d’affari della casa vinicola lombarda. In Italia, la gd continua a rappresentare il canale d’elezione di Caldirola (42%), ma anche la distribuzione organizzata, che garantisce capillarità alla distribuzione dell’azienda di Missaglia, vede confermato un ruolo non secondario, con il 16%.
EXPORT: Quanto alle esportazioni, il 2011 ha seguito il trend degli ultimi anni: Germania, Spagna, Russia e Paesi dell’Est si confermano gli sbocchi più importanti.In particolare, la Spagna è andata acquisendo il peso di un paese di riferimento. Caldirola la presidia sempre con prodotti a proprio marchio: nel 2011 vi sono state vendute circa 3 milioni di bottiglie, con un +24% del fatturato sul 2010. Tra i prodotti di maggiore successo spicca il Lambrusco (80% delle vendite), accanto al Moscato e al Vermouth. Sulla scia di questa crescente affermazione, Caldirola ha deciso di partecipare ad Alimentaria (26-29 marzo), un appuntamento internazionale di prestigio, che le consente di consolidare la propria posizione nel mercato iberico. Trend di crescita a doppia cifra li ha fatti registrare anche la Russia (+16% vs. 2010). A ciò va aggiunto che la presenza di Caldirola si va consolidando anche in mercati decisamente prestigiosi e potenziali: Gran Bretagna, Stati Uniti e non solo. In Giappone, dove ha partecipato con successo al recente Foodex, l’azienda registra l’ottimo andamento di Barolo, Barbaresco e Lambrusco e un forte interesse per gli spumanti. Sempre in chiave di sviluppo, Caldirola sta puntando anche sulla Cina: qui le preferenze vanno soprattutto ai vini rossi e, in generale, a quelli con un pack molto curato. Per questo, Caldirola ha creato Danzà, il nuovo brand di fascia premium pensato proprio per questo mercato ma che verrà poi commercializzato anche in altri Paesi. La linea si compone di tre referenze – Montepulciano d’Abruzzo Doc, Primitivo Igt e Nero d’Avola Igt – caratterizzate da una bottiglia originale, Bordolese conica, che comunica prestigio e autorevolezza.
TIPOLOGIA PRODOTTI E FORMATI: Sempre in tema di assortimento, con i suoi brand Caldirola propone alcuni grandi classici della tradizione regionale italiana. A fare la parte del leone si confermano il Montepulciano d’Abruzzo Doc (con il 37% di quota 2011), il Barbera d’Asti Docg (19%) e il Chianti (9,8%). Il brand di spicco si conferma La Cacciatora, che Caldirola ha curato con grande attenzione, facendone il proprio fiore all’occhiello. Un altro plus dell’offerta della casa vinicola è la ricchezza dei formati in vetro, dove l’azienda è leader assoluta con 61,1 milioni di bottiglie nel 2011. Tra le novità 2012, va segnalato l’allargamento della gamma Nuà, in bottiglia alleggerita nell’ottica di eco-ottimizzazione. Le nuove referenze Nuà, che si affiancano al Prosecco, allo Spumante Metodo Classico e allo Spumante Rosé Metodo Classico, saranno Moscato, Lambrusco Emilia Igt Rosso e Rosato, Spumante Brut e Spumante Rosè. Gamma completa significa non solo bottiglia da 0,75 lt, ma forte presidio di segmenti quali la dama da 5 litri (35% del mercato) e Magnum da 1,5 litri (5%). Anche il brik, infine, sta facendo la sua parte: con il brand La Vignetta e Maestri Cantinieri, Caldirola è cresciuta del 70% a volume, piazzandosi da par suo accanto ai due player storici del segmento. Dulcis in fundo, a conferma del fatto che gli ottimi risultati 2011 non sono stati un fuoco di paglia, i primi dati relativi al 2012 indicano un bimestre molto positivo, con un +31,85% a fine gennaio (+35,5% in Italia e +18,6% all’estero) e addirittura un +47,91% a fine febbraio (con un +51,8% in Italia e un +13,2% all’estero). “È vero che il 2012 – ha affermato il direttore commerciale Luigi Maggioni – complice il forte aumento dei costi della materia prima (30-40% in media, con punte anche superiori per alcuni vitigni), vedrà l’inevitabile ritocco al rialzo dei prezzi di alcune referenze. Ciò nonostante, siamo sicuri che, proseguendo sulla strada della qualità e completezza della nostra offerta e della puntuale e dinamica collaborazione con i partner dei retail, potremo continuare a percorrere la strada dello sviluppo”.
per maggiori informazioni: www.caldirola.it
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