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Con oltre 800 milioni di fatturato netto nel 2014, di cui il 47% all’esportazione, e buone prospettive di crescita anche per il 2015,  la Sanpellegrino, appartenente al gruppo Nestlé, rappresenta l’azienda leader nel settore delle acque minerali in Italia e uno dei più importanti e innovativi competitor nel settore delle bibite analcoliche. Stefano Marini, Business Unit Director del Gruppo Sanpellegrino, illustra in questa intervista i principali risultati, le novità e le linee strategiche di sviluppo dell’azienda.sanpellegrino-slider-expo-_SD-Diamo innanzitutto un’occhiata ai mercati delle bevande analcoliche. Il grande caldo dell’ultima estate dovrebbe aver favorito la ripresa dei consumi delle acque minerali e di tutte le bibite analcoliche gassate e lisce in Italia. Quali sono le vostre valutazioni sui vari mercati in cui operate per l’esercizio in corso?

In effetti il mercato delle acque minerali procede molto positivamente e il grande caldo dell’ultima estate ha senz’altro contribuito. Basti pensare che, secondo i dati IRI, nel periodo giugno/settembre 2015 il risultato è stato di +15,2% in litri, rispetto allo stesso periodo del 2014, per un miglioramento complessivo del +9% ad oggi.  Anche il restante beverage analcolico ha avuto un anno in ripresa con una crescita del +4%, ma conferma un andamento più lento rispetto all’acqua minerale.

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D-In questo contesto quali sono i principali risultati conseguiti dalla vostra azienda?

I marchi di acqua minerale del Gruppo Sanpellegrino non sono stati da meno e hanno infatti migliorato la propria quota di mercato e confermato la leadership a volume e valore. Tra i nostri brand ha sicuramente primeggiato Levissima nel periodo giugno/settembre e nel formato da 1,5l che nel canale Gdo risulta essere la prima referenza del mercato in termini di volumi e per rotazione settimanale. Inoltre abbiamo recentemente lanciato la nuova imponente campagna di comunicazione di Levissima dove, sullo sfondo dell’iconica montagna pura ed incontaminata, i protagonisti diventano gli “Everyday climbers”, cioè tutti coloro che vogliono superare i loro ostacoli quotidiani spinti dalla loro sete di vita.

D-Le acque minerali, in particolare, sembrano avere tenuto nei periodi di crisi economica e, con la ripresa di quest’anno, fanno un ulteriore passo in avanti nei consumi degli italiani, nonostante il fenomeno, molto pubblicizzato, delle fontanelle pubbliche e le aggressive campagne a favore dell’acqua di rubinetto. Come spiega questo inossidabile attaccamento degli italiani alle acque minerali?

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Sappiamo che gli italiani amano il mangiar bene e il bere bene e sono sempre attenti al gusto e alla qualità di ciò che consumano. È un trend sempre più diffuso, inoltre, leggere l’etichetta per informarsi circa le proprietà e le caratteristiche peculiari di ciascun prodotto. Le acque minerali, per loro definizione provenienti da un giacimento profondo, protetto ed incontaminato, sono imbottigliate pure batteriologicamente all’origine e devono mantenere costante il contenuto dei sali in esse disciolti, cosa che costituisce l’identità di ciascuna acqua minerale e la sua unicità.

Le acque minerali, dunque, non sono tutte uguali e, inoltre, hanno un valore aggiunto che si lega all’importanza della tradizione, molto sentita dagli italiani, cioè l’essere effettivamente Made in Italy, legate al loro territorio di origine e con una fonte assolutamente non esportabile, diversamente da quanto si potrebbe fare con altri prodotti universalmente conosciuti come orgoglio Made in Italy. Da non sottovalutare, inoltre, l’importanza che le fonti termali, da cui provengono alcune acque minerali italiane, hanno per la storia, le tradizioni e l’economia del territorio in cui sono presenti. Questa cultura dell’acqua ci è stata tramandata proprio dai Romani, che per primi hanno compreso e promosso le proprietà termali e salutari.

D_ In Italia c’è stata molta innovazione sulle acque minerali, fondamentalmente sul piano del packaging, sia per promuovere i vari segmenti di consumo, sia per sviluppare soluzioni di packaging più eco-sostenibili. Su questo fronte quali sono i vostri programmi futuri di innovazione, in connessione anche con altri interventi volti a migliorare l’economia e la qualità dei processi d’imbottigliamento e a salvaguardare la qualità ambientale delle sorgenti? La Green Economy può diventare davvero un grande un fattore di traino per lo sviluppo dell’industria dell’imbottigliamento?

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Da sempre Sanpellegrino è impegnato nello studio di imballaggi, processi e tecnologie innovative che rispettino sempre più l’ambiente e il consumatore. Con l’obiettivo di utilizzare un packaging che sia sostenibile, che rispetti l’ambiente ma che garantisca al consumatore gli stessi standard qualitativi, il Gruppo Sanpellegrino porta avanti una serie di progetti che si focalizzano sulla riduzione dei materiali e sul riciclo. Lo scopo è infatti quello di coniugare la sostenibilità con la qualità con la sicurezza del prodotto preservando il ruolo fondamentale della bottiglia: proteggere l’acqua minerale contenuta al suo interno, mantenendo costanti e inalterate caratteristiche importanti come la stabilità, la resistenza, l’impermeabilità.

Da una parte, dunque, puntiamo a ridurre la quantità di plastica utilizzata attraverso la “Lightweighting”, cioè la riduzione del peso di tutte le bottiglie e gli imballaggi. D’altra parte il Centro Ricerca e Sviluppo Nestlé Waters continua a portare avanti studi per produrre una plastica dall’origine più “sostenibile”, proveniente da fonti vegetali. Pensiamo ad esempio al PET con il 30% derivato dalla canna da zucchero che il nostro brand Levissima ha lanciato per primo sul mercato, o ancora all’R-Pet, ovvero la produzione di nuove bottiglie contenenti PET riciclato. Tutto ciò, accompagnato da numerosi progetti che i nostri brand portano avanti in collaborazione con Istituzioni e associazioni per sensibilizzare il consumatore, adulto e bambino, sulle buone pratiche di raccolta differenziata finalizzate al corretto riciclo.

D- La vostra azienda è leader, tra l’altro, nell’esportazione di acque minerali all’estero. Quali sono le vostre cifre del business estero e quali programmi avete per migliorare ulteriormente la vostra presenza sui mercati esteri?

Il Gruppo Sanpellegrino ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 811 milioni di euro, in rialzo del 6,3% rispetto al 2013. A trainare la crescita sono ancora le ottime performance dell’export con un incremento di circa il 14% a volume. Prosegue infatti l’espansione mondiale del Gruppo che, nell’ultimo anno, ha conquistato nuovi mercati, raggiungendo così la quota di 145 paesi sparsi in tutti i continenti. L’export rappresenta il 47% del giro d’affari complessivo.

D- Il mercato delle bibite gassate mostra segni di sofferenza in Italia e nei vari mercati maturi, soprattutto a causa delle critiche che, in modo crescente, vengono fatte a questi prodotti in quanto apportatori di eccesso calorico per l’elevata presenza di zuccheri. Ci vuole chiarire quale è, al riguardo, a posizione del vostro gruppo e in che modo intendete muovervi per venire incontro alle esigenze di un consumo più rassicurante?

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Su questo fronte abbiamo appena presentato una nuova formula per le nostre Bibite Sanpellegrino che sono tornate sul mercato con un nuovo posizionamento, pensato proprio per quei consumatori adulti che sono guidati, nelle scelte d’acquisto, da valori come il gusto, l’origine della materia prima,  lo stare in forma, la qualità e l’estetica del prodotto. La nuova ricetta delle Aranciate Sanpellegrino diventa dunque più ricca passando dal 15,6% al 20% di succo e, nel contempo, diminuisce lo zucchero del 10%.

Su binari paralleli, una nuova formula nel segno del wellness ha interessato anche Beltè. La linea di tè freddo del Gruppo Sanpellegrino può infatti vantare il 50% in meno di zucchero e calorie rispetto alla media delle bevande di tè con solo zucchero più vendute. Il giusto bilanciamento tra gusto e riduzione delle calorie si è ottenuto grazie all’introduzione della stevia, un dolcificante di origine naturale valorizzato delle più recenti ricerche scientifiche.

D- La vostra azienda si è di recente distinta nell’innovazione gustativa sia delle bibite gassate classiche alla frutta, sia nel campo degli aperitivi analcolici. Quali sono i primi risultati di questo sforzo innovativo e quali sono i programmi di ulteriore sviluppo in questa direzione?

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Come anticipavo, le Bibite Sanpellegrino sono dal 1932 simbolo di tradizione Made in Italy e ingredienti di qualità. Basti pensare all’ultima novità della gamma lanciata negli scorsi anni: un mix super premium che valorizzava l’origine delle materie prime con i suoi quattro gusti capaci di combinare le specificità e le eccellenze delle diverse regioni italiane: Limoni di Sicilia e Infuso di Menta Piperita del Piemonte, Arance e Fichi d’India di Sicilia, Pompelmi del Mediterraneo e Fiori di Sambuco Italiani e Acqua Tonica con infuso di Scorze di Limone Costa d’Amalfi I.G.P. e zucchero grezzo di canna.

Oggi, le Bibite Sanpellegrino presentano un nuovo posizionamento, con una ricetta più ricca che mette al centro il gusto. La rivoluzione è proprio il passaggio, per le Aranciate, da un contenuto di succo del 15,6% al 20%. Anche la nuova campagna Adv   “MERAVIGLIA ITALIANA “ sottolinea il legame con il territorio d’origine, quello straordinario Mediterraneo, i cui colori, sapori e profumi vengono catturati da sempre nella clavetta delle Bibite Sanpellegrino, trasformandosi in un’aranciata dal gusto inimitabile.

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Nell’ambito degli aperitivi analcolici, il brand Sanbittèr è stato sicuramente un grande innovatore. Pur continuando ad essere conosciuto per il suo emblematico Sanbittèr Rosso da 10 cl, la creatività non si è mai fermata ed è nata la gamma Emozioni che ha avuto un grande successo. Il classico Rosso è stato infatti mixato alle spezie, dando vita alla gamma Sanbittèr Emozioni di Spezie, e ai succhi di frutta, tra cui l’ultimo arrivato è Sanbittèr Emozioni di Frutta al Ribes Nero. Veri e propri cocktail Ready to drink, ideali per gustare anche a casa, così come al bar, un cocktail da aperitivo senza bisogno di aggiungere altri ingredienti, senza però escludere la possibilità di utilizzarli nella mixology come base per altri drink firmati da alcuni dei maggiori barman italiani e facili da replicare anche per i consumatori.

Anche Gingerino, il nostro brand di aperitivi legato fortemente al territorio del Triveneto tanto da essere considerato uno dei simboli dei momenti conviviali di ritrovo della popolazione locale prima di pranzo o di cena, ha voluto quest’anno rinnovarsi in questa direzione con Gingerino Mix, un cocktail ready to drink che unisce all’inconfondibile gingerino il gusto dell’arancia e l’aroma vivace del ginseng.

D-A livello del vostro gruppo di appartenenza (Nestlè Waters) il business delle bibite appare del tutto marginale, con l’eccezione appunto dell’Italia. Ci sono programmi per una forte espansione delle vostre bibite italiane in altri Paesi del mondo?

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In realtà le Bibite Sanpellegrino sono già molto apprezzate all’estero. Dal 2000 in poi le Bibite Sanpellegrino sono state esportate anche Oltralpe, con una crescita esponenziale dal 2007 in poi, focalizzata soprattutto in Paesi come Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania e Australia.Nel 2014, oltre al successo dell’acqua minerale S.Pellegrino, uno dei simboli più apprezzati nel mondo del fine dining italiano, e della sua compagna Acqua Panna, l’export ha segnato un importante risultato anche per le bibite Sanpellegrino, con un incremento superiore al 15%.

E’ inoltre proseguita l’espansione globale del Gruppo, i cui prodotti nel 2014 hanno conquistato 6 nuovi mercati (Algeria, Dominica, Kyrgyzstan, Mayotte, Venezuela e Virgin Islands) raggiungendo così la quota di 145 Paesi. Nel complesso le esportazioni delle acque minerali S.Pellegrino e Acqua Panna e delle bibite a marchio Sanpellegrino hanno raggiunto il miliardo e 300 milioni di pezzi e rappresentano oggi il 47% del giro d’affari complessivo del Gruppo.

D-. Quali sono le vostre intenzioni nel settore dei succhi di frutta dopo la recente acquisizione della distribuzione in Italia dei succhi Pago del gruppo Granini?

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Continueremo nell’allargamento distributivo dei succhi premium Pago, coerentemente con la nostra missione: lavorare con responsabilità e passione per il benessere di milioni di persone di oggi e di domani, offrendo prodotti di qualità, nel rispetto dell’ambiente e creando valore per la società.

INFOFLASH/SANPELLEGRINO

Sanpellegrino Nestlé Waters Italia è la più grande e significativa realtà nel campo del beverage analcolico in Italia, leader nel mercato italiano delle acque minerali e seconda nel mercato delle bibite. Nel settore delle acque minerali la Sanpellegrino opera innanzitutto con i marchi internazionali S. Pellegrino e Acqua Panna che sono diventati uno dei simboli del Made in Italy, rappresentanti del saper vivere tutto italiano. Il gruppo opera anche i marchi nazionali Lievissima e Nestlè Vera e le acque minerali regionali Recoaro e Nestlè Vera S. Rosalia. La produzione delle acque fa capo a 6 diversi siti produttivi. Sul mercato delle bibite, Sanpellegrino Spa è operativa con i marchi Sanpellegrino (aranciate, limonate e altre bibite gassate), Chinò (chinotti), Sanbitter (aperitivi analcolici), Beltè (tè freddo), Recoaro e Vera. Sanpellegrino Nestlè Waters, in qualità di principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Nel 2014 Sanpellegrino ha fatturato circa 811 milioni di Euro. I suoi prodotti, sono presenti in ca. 130 paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti. +INFO: www.sanpellegrino-corporate.it

 

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