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documento pubblicato da
International Coffee Organization

www.ico.org
dev.ico.org/documents/cmr-0310-e.pdf

SOMMARIO: I movimenti del mercato e i prezzi del caffè continuano ad essere ancora dominati dalla riduzione della produzione in diversi paesi esportatori e dalla graduale erosione delle scorte. In marzo la media mensile del prezzo indicativo composto ICO è cresciuto del 1,6%, da 123,37 cents EU la libbra a 125,30 cents in febbraio. Solo i prezzi dei tipi Robusta sono diminuiti, ampliando il divario con gli altri Dolci Arabica, e si è ora portato a 97,25 cents EU la libbra contro 89,98 cents a febbraio. La stima della produzione globale per il 2009/10 è stato rivista al ribasso a 120-122 milioni di sacchi. La produzione colombiana dei primi cinque mesi della campagna 2009/10 rimane di gran lunga inferiore a quella registrata nello stesso periodo nel 2008/09. CLe esportazioni di tutti i paesi esportatori in febbraio sono stati 7,1 milioni di sacchi contro 8,7 milioni nel febbraio 2009. Le esportazioni totali per i primi cinque mesi della campagna 2009/10 sono stati pari a 35,6 milioni di sacchi contro 40 milioni nello stesso periodo nel 2008/09, con un calo di quasi il 11%. I MOVIMENTI DEI PREZZI
I FONDAMENTALI DEL MERCATO (PRODUZIONI, ESPORTAZIONI, SCORTE, CONSUMI)
CONCLUSIONI

periodo di riferimento: aprile 2010

MOVIMENTI PREZZI
La media mensile del prezzo composto ICO è aumentato. Il prezzo medio mensile è salito dell’1,6%, da 123,37 cents EU per libbra in febbraio a 125,30 cents in marzo. I tipi Arabica registrano aumenti di prezzo, mentre quelli di Robusta diminuiscono. Di conseguenza, la differenza tra i gruppi di Arabica e Robusta, è ulteriormente aumentata. Va osservato che il prezzo crescente degli altri Dolci Arabica è stato molto più pronunciato (4,2%) rispetto agli altri; ciò ha ridotto del 12% il divario con i Dolci Colombia che passa da 46, 85 cents EU per libbra in febbraio a 41,21 cents a marzo. Il divario tra i colombiani Dolci Arabica e i tipi Arabica il Brasile e gli altri naturali si è leggermente ridotta.

I FONDAMENTALI DEL MERCATO

PRODUZIONE:
La nostra stima della produzione totale della stagione 2009/10 è stato rivisto tra 120 e 122 milioni di sacchi, con una diminuzione del 4,8% rispetto alla stagione 2008/09. Recenti revisioni della produzione nei paesi del Centro America, in particolare Costa Rica, Guatemala e Nicaragua, hanno pesato in questa revisione sostanziale. Anche il Viet Nam conosce delle difficoltà climatiche a causa della siccità provocata dal fenomeno El Niño. Vi è poi l’invecchiamento della gran parte delle piantagioni del caffè. Le autorità hanno comunicato che la produzione del Vietnam potrebbe essere ridotta a circa 17 milioni ddi sacchi durante l’anno di caffè in corso. Per quanto riguarda la Colombia, nonostante i risultati positivi attesi dal suo programma di rigenerazione delle piante di caffè, la raccolta dei primi cinque mesi della campagna, non consentono un aumento sostanziale della produzione totale. viceversa l’Indonesia, con una produzione stimata in 10,7 milioni sacchi è diventato ora il terzo produttore mondiale dopo Brasile e Vietnam. Per la campagna di commercializzazione 2010/11, le autorità brasiliane prevedono un aumento della produzione di Arabica secondo il ciclo biennale. Secondo recenti stime fornite nel gennaio 2010 da parte delle autorità brasiliane, la produzione sarà tra i 45,9 e 48,7 milioni sacchi. Le stime più recenti provenienti da fonti private indicano che la produzione sarà molto più alta.

ESPORTAZIONI:
Le esportazioni nel mese di febbraio sono stati 7,1 milioni di sacchi, portando il volume totale delle esportazioni dei primi cinque mesi del caffè 2009/10 a 35,6 milioni di sacchi contro i 40 milioni dello stesso periodo del 2008/09, con un decremento di quasi il 11% . Durante i primi cinque mesi della campagna 2009/10 le esportazioni di tutti i quattro tipi di caffè sono diminuite rispetto allo stesso periodo nel 2008/09. In particolare, le esportazioni dei Dolci Arabica Colombia sono scesi del 30% e quelli degli altri Dolci del 2,5%. I tipi Arabica Brasile e altri naturali e i tipi di Robusta e altri indigeni sono diminuite del 9,7% e 9,8% rispettivamente.

SCORTE:
Le scorte nei paesi importatori, sono stati stimati in 22,6 milioni sacchi a fine dicembre 2009 contro i 25,6 milioni di sacchi a fine settembre 2009. Secondo le informazioni disponibili, gli stock certificati dei mercati a termine di Londra e New York sono in diminuizione f

CONSUMI:
I consumo globale durante l’anno solare 2009 è stimato a 132 milioni di sacchi contro i 130 milioni di sacchi nel 2008. Pertanto su questa base, i più grandi i paesi consumatori sono: Stati Uniti (16,2% del consumo mondiale), Brasile (pari al 13%) Germania (con una quota del 6,7%) e giappone (5,6%)

IN CONCLUSIONE:
È possibile indicare che le dinamiche del consumo globale e il basso livello di produzione nei principali paesi produttori hanno contribuito al forte sostegno mercato, in particolare nel caso dei Tipi Arabica. Le rimanenze sono a livelli bassi sia nei paesi esportatori che in quelli l’importatori a causa del loro utilizo per compensare la riduzione dell’offerta. Data la prospettiva della produzione, sembra che la domanda continuerà a oltrepassare l’offerta nel corso dei prossimi mesi.

Il documento integrale, con tabelle e grafici, è disponibile per il download gratuito su www.ico.org dev.ico.org/documents/cmr-0310-e.pdf

INFOFLASH SU ICO – INTERNATIONAL COFFEE ORGANISATION
L’Organizzaione Internazionale del Caffè (ICO) è la principale organizzazione intergovernativa che tratta delle problemtiche del caffè. Essa riunisce dei paesi produttori e dei paesi consumatori al fine di regolare, sulla base della cooperazione internazionale, i problemi su cui si confronta il settore mondiale del caffè.
Essa contribuisce concretamente all’incontro mondiale del caffè e a migliorere il livello di vita nei èpaesi in sviluppo. L’ICO è stata creta a Londra nel 1963 soto gli auspici dell’ONU in ragione della grande importanza economica del caffè+info: International Coffee Organization 22 Berners Street, London, W1T 3DD, England – Tel: +44 (0)20 7612 0600 Fax: +44 (0)20 7612 0630 info@ico.orgwww.ico.org

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