Iri, Information Resources s.r.l., pubblica un focus sui formaggi e latticini nella Distroibuzione Moderna con riferimento al periodo 2021-2022 che riportiamo di seguito con i relativi dati di sintesi.
Introduzione
La pandemia da Covid-19 ha rivoluzionato la vita di tutti noi, modificando i nostri stili di consumo ed il modo di fare la spesa.
Nel 2020 le misure di contenimento varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria hanno limitato la fruibilità di Bar e Ristoranti, causando il crollo dei consumi Fuori Casa ed uno speculare incremento di quelli casalinghi. In questo contesto il mondo del Largo Consumo nel canale Retail ha visto crescere il proprio fatturato di oltre il 7%, un risultato mai raggiunto prima. Il 2021 è stato un anno di assestamento e di consolidamento di alcuni fenomeni conseguenti alla pandemia, come ad esempio la forte diffusione dello Smart Working.
Con il 2022 il ritorno ad una graduale normalità sembrava ormai alle porte. Invece, il conflitto tra Russia e Ucraina, l’esplosione dei prezzi delle materie prime, l’impennata dei costi “obbligati” e la ripresa dell’inflazione anche nel settore del Largo Consumo hanno nuovamente sconvolto lo scenario socio-economico del Paese deludendo le aspettative di ripresa ora riviste al ribasso anche in virtù della riduzione del potere di acquisto delle famiglie. In questo contesto, dopo la robusta crescita del +8% ottenuta nel 2020 ed il lieve calo del -1% segnato nel 2021, il comparto Latte&Derivati mostra un peggioramento della performance nel primo trimestre del 2022, marcando una flessione del -3,1%. Questa flessione è più evidente nel mondo dei Formaggi – oggetto di questo studio – che nel primo trimestre del 2022 segnano un calo a valore del -4,9% e a volume del -7,3%.
Il mercato dei formaggi
Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli presentata all’ultimo workshop di Cibus Lab, i Formaggi oggi vengono consumati da circa l’85% degli italiani e sono acquistati principalmente nei negozi della GDO (così dichiara il 77% della popolazione; percentuale che sale all’83% se si analizza solo il Nord Italia).
Come evidenziato nel grafico a seguire, nel 2021 la performance delle vendite di Formaggi (Peso Imposto + Peso Variabile) è stata in lieve calo rispetto all’anno precedente, con un importante distinguo: i Formaggi a Peso Imposto (PI) mostrano tendenze diametralmente opposte tra il Canale Moderno “tradizionale”, in flessione del 3,9%, ed il Discount, in crescita del 7,5%.
Canali Distributivi: il successo del Discount
La robusta crescita segnata dal canale Discount nel Formaggi a Peso Imposto, che ha visto incrementare il proprio fatturato di 79 milioni di Euro, si accompagna ad un consolidamento del canale E-Commerce che nel 2021 ha raggiunto i 67 milioni di Euro di fatturato con una crescita del +10,3% rispetto al 2020.
La tendenza è invece negativa per gli altri canali, tra i quali risulta in particolare sofferenza il canale di Prossimità (Libero Servizio Piccolo), in flessione del -8,4% rispetto all’anno precedente.
La crescita del Discount e la contestuale sofferenza del canale di prossimità possono in qualche modo essere messe in relazione? I risultati del sondaggio sui consumatori condotto da RemLab a febbraio 2022 sulle ragioni di scelta del Discount sembrano suggerire di sì.
Se infatti la convenienza rimane il principale vantaggio competitivo del canale, altre ragioni di preferenza espresse dagli intervistati portano a suggerire che il Discount costituisca ormai una nuova dimensione della prossimità:
- I punti di vendita sono collocati in aree facilmente accessibili
- I prodotti sono disposti in modo ordinato e sono facili da trovare
- La spesa è più rapida data la dimensione ridotta del negozio
- L’assortimento è completo ma non eccessivo come nei Supermercati
Gli assortimenti: si allarga l’offerta a scaffale
L’assortimento a scaffale dei Formaggi a Peso Imposto cresce in tutti i canali, con un ritmo più sostenuto nel Discount, dove numericamente l’offerta è ormai molto simile a quella del canale di prossimità. Quanto al profilo dell’offerta del Discount, risulta evidente la forte assimilabilità con quello proposto dai Supermercati: gli assortimenti sono infatti in linea in relazione alle diverse tipologie (Freschi, Fusi, Stagionati e Grana), al peso dei prodotti a denominazioni di origine piuttosto che con presenza o meno di lattosio. L’unica differenza è legata all’origine del latte: nei Discount la componente di prodotti con latte di origine non italiana è superiore rispetto a quella di prodotti con latte italiano, mentre nei Supermercati vi è un maggior bilanciamento delle due proposte.
Conclusioni
Come si può evincere dalle analisi proposte nelle pagine precedenti, nel 2021 la tendenza del mercato dei Formaggi ha mostrato i primi segnali di sofferenza, segnali che si stanno rafforzando nel primo trimestre del 2022. Nel contesto attuale i fattori di discontinuità generano profonda incertezza sulle aspettative future: difficile quindi fare previsioni attendibili sulle prospettive del mercato nei prossimi mesi.
La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie rafforzerà l’orientamento della domanda verso la convenienza; allo stesso tempo l’esplosione dei prezzi delle materie prime alimenterà la ripresa dell’inflazione sul punto vendita. In questo scenario il canale Discount troverà terreno fertile per rafforzare ulteriormente la sua posizione competitiva rispetto agli altri canali.
La GDO dovrà quindi trovare strade alternative per recuperare attrattività: maggior attenzione al servizio e distintività della proposta assortimentale saranno fattori determinanti per smarcarsi dalla prospettiva di una spietata «guerra dei prezzi» in cui tutti gli attori della filiera avrebbero solo che da perdere.
IRI – Information Resources s.r.l.
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