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Documento elaborato da Fedagri-Confcooperative su dati Symphony Iri Group
Ufficio Stampa Fedagri – Confcooperative fiordellisi.a@confcooperative.it

PREMESSA: il fenomeno delle private label (marche commerciali delle catene e gruppi della grande distribuzione) è un fenomeno largamente diffuso in tutti i Paesi europei con riguardo a tutti i mercato di prodotti alimentari confezionati. Fedagri-Confcooperative ha messo sotto esame il fenomeno delle private label con riguardo al settore vini sia sul mercato italiano che sul più generale mercato europeo.

Riferimento temporale: ottobre 2012

Databank Database  Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web

1- ITALIA: LA MARCA COMMERCIALE DEI VINI VALE L’8,3% A VALORE

Lo sviluppo della marca privata in Italia (+42% in soli 7 anni)
La marca privata ha aumentato la propria quota di mercato passando negli ultimi 7 anni dal 12,6% al 17,9% delle vendite complessive in GDO. A trainare questa crescita hanno inciso maggiormente i prodotti appartenenti alla categoria del freddo (che rappresentano il 26,4% del paniere), i prodotti freschi (22,4%) e la drogheria alimentare (15,6%). Crescono anche i prodotti della categoria bevande la cui quota di mercato è salita dal 7,8% del 2009 ad una quota del 8,7% riferita ai primi otto mesi del 2012.

Private label: trend gennaio-agosto 2012 (+6% in valore)
Nei primi 8 mesi del 2012, le marche private hanno fatto registrare incrementi nelle vendite in tutti i settori, fatta eccezione per quello dell’ortofrutta. A fronte di un incremento complessivo delle vendite nell’ordine del +1,7%, le vendite in valore dei prodotti a marca privata hanno segnato un +6%, rispetto all’incremento molto più contenuto dei prodotti a marca industriale (+0,7%). Il loro posizionamento cresce in tutte le fasce di prezzo (dal primo prezzo ai prodotti mainstream ai prodotti premium).

I vini nella GDO: 600 milioni di bottiglie vendute
Relativamente al prodotto Vino, la GDO si conferma uno dei canali privilegiati per le vendite in Italia, con un giro di affari di 1,5 miliardi di euro, pari a circa 597 milioni di bottiglie e 568 milioni di litri venduti nell’ultimo anno, ad un prezzo medio di 2,63 euro/litro, in crescita del +3,5% rispetto all’anno precedente (cfr agosto 2012/agosto 2011).

I vini a marca privata, trend 2012/2011: +6%

Dalle ultime rilevazioni disponibili (agosto 2012), i vini a marca privata hanno raggiunto una quota pari all’8,3% delle vendite di vino in valore, con una crescita del +6% rispetto al 2011 (7,8%).

Tavola: Quota di Vendita della Marca Privata nel Vino (% di vendite sul totale a valore)
 Tipologie vino private label

Le migliori performance di vendita dei vini a marca privata si registrano in particolare nei segmenti dei vini comuni (19,7%) e dei vini IGP (5%).La quota della marca privata nelle vendite del vino è in ogni caso inferiore sia alla media delle bevande (8,7%) che dei prodotti di Largo Consumo confezionato (LCC), che oggi rappresenta il 17,9% sul totale vendite a valore.

Databank grossisti Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web Cash & Carry Ingrosso Bevande Gruppi

2. EUROPA: LA PRIVATE LABEL DEL VINO VALE IL 22,6% A VALORE

La quota della private label nel largo consumo confezionato
I prodotti di Largo Consumo Confezionato (LCC) rappresentano in Europa (Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna i 5 Paesi presi in considerazione) circa 400 miliardi di euro, di cui il 32% venduti a marca commerciale contro il 68% a marca industriale.

La quota della private label nel vino è pari al 22,6% in valore
La categoria vino vale complessivamente 15 miliardi di euro di fatturato, per un totale di oltre 40 milioni di ettolitri venduti. Di questo universo, i vini a marca privata rappresentano il 21,6% in valore (con un incremento del +3,6% rispetto al 2011) e il 29% in volume (12 milioni di ettolitri).

La private label: confronto Italia / Europa
In volumi, il vino a marca commerciale rappresenta in Europa circa il 29% delle vendite del vino nel canale off trade, il doppio della quota attualmente raggiunta in Italia (14,4%, dati a consuntivo 2011). In Europa sono la Francia (31% in valore) e la Spagna (39,2% in volumi) ad avere le quote di mercato più alte (i dati sono aggiornati a giugno 2012).

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