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Nel 2012 si sono consumati nel mondo poco più di 238 miliardi di litri di bibite analcoliche pre-confezionate (dati Global Drinks) con un incremento dell’1,7% rispetto al 2011. Le bibite, rispetto alle acque confezionate, soddisfano un bisogno più edonistico di bere analcolico, grazie alla presenza di zuccheri (o edulcoranti) e altre sostanze in grado di dare alla bevanda specifiche connotazioni gustative. Il consumo pro-capite complessivo delle bibite analcoliche si è ora portato a 34 litri/anno, naturalmente con valori molto diversi tra i vari Paesi sia in relazione alla diversa situazione economica, ma anche in funzione di diverse abitudini di consumo.

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TIPOLOGIE PRODOTTI

Da sempre la categoria di prodotti di maggior peso è quella delle bibite gassate o carbonate, di più antica tradizione (le prime bibite gassate risalgono alla fine dell’800). Oggi questa categoria di prodotti rappresenta i quattro quinti del totale bibite, con un consumo pro-capite mondiale di 27.5 litri/anno. Hanno avuto un grande sviluppo per tutto il ‘900, ma negli ultimi anni la dinamica dei consumi sui mercati più evoluti (Nord America ed Europa Occidentale ) si è fortemente rallentata e in alcuni Paesi (ad es. USA) si registra addirittura una tendenza, seppur lieve, alla decrescita. Tuttavia nei paesi emergenti i consumi continuano a crescere e questo fatto riesce ad assicurare ancora un tasso positivo di crescita a livello mondiale. La frenata dei consumi riguarda in particolare il segmento tradizionale delle bibite gassate zuccherate che da tempo sono diventate bersaglio di critiche da parte di diverse autorità sanitarie in molti Paesi. In particolare l’alto consumo di bibite gassate zuccherate viene sempre più indicato dai dietologi come una delle cause dell’obesità infantile. Ed è proprio in considerazione di questo fatto che i principali produttori hanno rapidamente sviluppato delle versioni senza zucchero a bassissimo apporto calorico la cui crescita va di fatto a cannibalizzare i consumi delle bibite zuccherate.

A partire dagli anni ’70 hanno cominciato a diffondersi le nuove tipologie di bibite analcoliche lisce (non gassate). Il consumo globale di bibite lisce è fortemente cresciuto negli ultimi anni ed ora si è portato a 27 miliardi di litri con un procapite medio mondiale di quasi 4 litri/anno. Il tè freddo RTD (ready to drink) è la tipologia di prodotto dominante con oltre 21 miliardi di litri, corrispondenti ad un pro-capite medio mondiale di 3 litri. Il caffè freddo RTD, invece, ha avuto uno sviluppo più stentato e limitato a pochi Paesi (Giappone, USA,..). A livello mondiale il consumo complessivo è stimato in meno di 4 miliardi di litri con un pro-capite di poco più di mezzo litro/anno.

Notevole è stato anche l’affermazione delle bibite arricchite con ingredienti funzionali il cui consumo globale è stimato nel 2012 in ca. 19 miliardi di litri con un corrispondente consumo pro capite medio mondiale di 2,7 litri/anno. La prima tipologia di prodotto ad affermarsi in questo settore è stata quella dei c.d. Sport Drink, speciali bibite lisce studiate appositamente per gli sportivi al fine di reintegrare rapidamente le perdite di liquidi, sali minerali e carboidrati nello svolgimento dell’attività sportiva. Il consumo mondiale degli sport drink viene stimato ora in ca. 12 miliardi di litri in tutto il mondo, con picchi di consumo nel mercato Usa che da solo assorbe oltre il 40% dei consumi mondiali. Più recente è stato lo sviluppo degli Energy Drink che, partito dal alcuni Paesi del Sud Est asiatico, si è progressivamente esteso in tutta l’Asia del Pacifico, in Nord America ed in Europa. Nel 2012 questa tipologia di prodotti ha espresso un consumo globale di ca. 5 miliardi di litri. L’interesse per i Functional Drinks è motivato non solo dal fatto che essi registrano buoni tassi di crescita ma soprattutto dal fatto che con queste tipologie di prodotti si riescono a lucrare prezzi unitari notevolmente superiori alle bibite normali.

 

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GEOGRAFIA DEI CONSUMI

 Le aree continentali a maggior consumo pro capite sono le Americhe e l’Europa Occidentale, cioè le aree storicamente interessate per prima dallo sviluppo delle grandi multinazionali del beverage. Il Nord America, in particolare, mostra il più alto livello di consumi pro capite di bibite (complessivamente oltre 190 litri/anno). Anche i Paesi dell’Europa Occidentale si caratterizzano per elevati consumi procapite (mediamente 90 litri/anno), anche se a livelli più moderati rispetto al Nord America. In Asia invece si registrano consumi procapite più bassi (con l’eccezione del Giappone), ma con tassi di crescita più prorompenti, soprattutto nei Paesi emergenti: Cina, India e altri Paesi del Sud Est asiatico. I primi 5 mercati nazionali di bibite analcoliche assorbono il 60% del totale consumi mondiali, mentre i primi 10 Paesi concentrano oltre il 72% del totale consumo mondiale.

Gli Stati Uniti d’America si collocano al vertice di questa classifica con ca. 63 miliardi di bibite consumate nel 2012 (oltre un quarto dell’intero consumo planetario). I cittadini USA sono i più formidabili bevitori di bibite al mondo: ne bevono oltre 200 litri a testa ogni anno, di cui 163 litri di bibite gassate. E’ un primato storico e imbattibile almeno per le bibite carbonate; in realtà le prime bibite gassate scure (le bibite alla cola) furono proprio inventate negli USA sul finire dell’800 da due aziende (Coca-Cola e Pepsico) che sono poi diventate le prime due multinazionali del bere analcolico nel mondo. Negli USA le bibite gassate zuccherate sono continuamente messe in stato d’accusa in quanto favorirebbero l’obesità infantile, un problema molto diffuso in questo Paese. I produttori leader hanno da tempo inserito le bibite light/zero (cioè senza zuccheri, con dolcificanti a bassissimo apporto calorico) che si sono prepotentemente affermate e, in certi casi, hanno addirittura superato nelle vendite le corrispondenti versioni zuccherate. Sul continente americano spicca anche il mercato messicano che con quasi 21 miliardi di litri si colloca al terzo posto nella classifica mondiale dei mercati nazionali di bibite. Il Messico subisce chiaramente l’influenza delle abitudini di consumo dei confinanti USA ed, infatti, ha un procapite elevatissimo: 180 litri/anno, di cui ben 172 di bibite gassate, il più alto procapite al mondo in questo comparto. Va infine segnalato il mercato brasiliano che, con oltre 16 miliardi di litri consumati, si pone ora al 4° posto nella classifica dei mercati nazionali.

 

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Il secondo più grande mercato di bibite analcoliche al mondo è la Cina che ha ormai raggiunto un consumo di quasi 40 miliardi di litri, ma con un procapite (23 litri/anno) ancora al di sotto della media mondiale. Grazie ad un tasso di crescita più impetuoso, l’area cinese è destinata quanto prima a raggiungere e superare il mercato USA. La Cina è intanto diventato il secondo più grande mercato di bibite lisce: se ne consumano ben 6,8 miliardi di litri (soprattutto tè freddo), con un consumo procapite superiore alla media mondiale. Al quinto posto si colloca il mercato giapponese che presenta un mix di consumi anomalo rispetto agli altri paesi: prevalgono le bibite lisce (tè freddo e caffè freddo) con oltre 8 miliardi di litri (un terzo del totale mondiale) ed un pro-capite di ben 63 litri/anno, i valori più alti al mondo. Va segnalato tra l’altro che il Giappone da solo consuma i ¾ del totale consumo mondiale di caffè freddo. Il consumo delle bibite gassate è contenuto, invece, in soli 2,8 miliardi di litri con un pro capite di appena 22 litri/anno. Spicca infine il consumo delle bibite funzionali con 1,7 miliardi di litri per un consumo pro-capite di 14 litri/anno. Il mercato indiano, con 3,9 miliardi di litri di consumo complessivo, si colloca al momento solo all’11.mo posto nella classifica mondiale dei mercati, ma grazie ai suoi tassi di crescita elevati è destinato a scalare quanto prima la classifica dei mercati nazionali.

Con riguardo ai mercati europei, i dati Canadean/Unesda evidenziano una dinamica complessiva dei consumi di bibite un pò frenata nei Paesi UE. Le bibite low calorie mostrano un tasso più elevato di crescita ed ora rappresentano oltre il 17% dei consumi totali di bibite nella UE, mentre le bibite gassate zuccherate registrano un tasso medio di crescita medio anno inferiore all’1%. Spicca la leadership territoriale della Germania che, con ca. 10 miliardi di bibite analcoliche consumate nel 2012, si colloca ora al 6° posto nella classifica mondiale dei mercati. La Germania è l’unico paese europeo che riesce a primeggiare contemporaneamente nelle acque confezionate, nelle bibite analcoliche, nelle bevande frutta e nelle birre. Segue il mercato britannico con 6,6 miliardi di litri ed un pro capite di 102 litri/anno e, più distanziato, si pone il mercato spagnolo con valori superiori a Francia e Italia che hanno sempre registrato in questo settore dei pro-capite inferiori alla media dei Paesi UE.

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A cura di Marco Emanuele Muraca
Per una più ampia panoramica sui mercati delle bevande analcoliche si rimanda all’Annuario BEVITALIA

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