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Capita spesso, quando decidiamo di acquistare una sedia, una poltrona o anche un’automobile (in questo caso riferibile agli interni), di imbatterci nella definizione “seduta ergonomica”. Significa che quel determinato prodotto è stato progettato tenendo conto delle esigenze del corpo a mantenere una corretta postura.

white-paper-ergonomia-2Nel senso che oltre a stare comodamente, quando la seduta si deve protrarre nel tempo – è il caso del viaggio in automobile – il corpo non si stanchi oltre una giusta misura. Se è importante in una seduta, figuriamoci quanto l’aspetto ergonomico possa essere rilevante in un attrezzo da lavoro e quindi anche in una macchina professionale per caffè espresso.

Cosa s’intende per “ergonomia”? E quali caratteristiche deve avere un prodotto per essere definito “ergonomico”?
L’ergonomia è una disciplina scientifica relativamente “giovane”. La si studia dalla metà del XIX secolo, ma in modo sistematico essa è presente nell’industria moderna dalla metà del Novecento. Essa si occupa dei problemi relativi al lavoro umano e che, assommando, elaborando e integrando le ricerche e le soluzioni offerte da varie discipline (medicina generale, medicina del lavoro, fisiologia, psicologia, sociologia, fisica, tecnologia), tende a realizzare un adattamento ottimale del sistema uomo-macchina-ambiente di lavoro alle capacità e ai limiti psico-fisiologici dell’uomo. L’aspetto ergonomico ha assunto del tempo sempre una maggiore rilevanza di pari passo con lo sviluppo delle tecnologie, in tutti i campi delle attività umane. Ciò poiché se le tecnologie tendono a migliorare le prestazioni degli oggetti (macchine, utensili, ecc.), la soddisfazione per gli utenti che si avvalgono di tali prodotti sarà maggiore in tutti i casi in cui il loro utilizzo risulterà semplice, ma anche agevole dal punto di vista dello sforzo, manuale, motorio o visivo. La qualità del rapporto tra l’utente e il mezzo utilizzato è determinata, pertanto, dal livello di ergonomia. Il requisito più importante per determinare questo livello è la sicurezza, seguito dall’adattabilità, l’usabilità, il comfort, la gradevolezza, la comprensibilità, e così via. Per valutare la qualità del rapporto tra una persona e la tecnologia utilizzata, gli ergonomi considerano il lavoro (attività) da svolgere e le richieste dell’utente, le attrezzature utilizzate (dimensioni, forma, disposizione), e le informazioni per il loro utilizzo. Un oggetto non facilmente usabile oppure non sicuro sarà un oggetto di utilizzo ostico, che implica grande stress psico-fisico: esso sarà quindi poco o per nulla ergonomico.

Qual è lo scopo dell’ergonomia?
Farci stare bene. Iniziando con la soluzione di quei problemi legati alla sicurezza, alla salute, al comfort e all’efficienza. Dall’analisi di questi problemi lo studio ergonomico si propone di eliminare la causa principale sia una scarsa o inadeguata qualità di relazione tra gli utenti, gli oggetti o i compiti che sono chiamati a svolgere. L’ergonomia quindi è una disciplina per nulla scontata, anzi, risulta svolgere un ruolo particolarmente importante nella fase progettuale di un nuovo prodotto.

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Quando un prodotto può essere considerato ergonomico?
Un prodotto ergonomico deve essere centrato sull’utente, amichevole nell’interazione, sicuro, facile e soddisfacente nell’utilizzo. La qualità ergonomica, infatti, è una caratteristica che si riferisce all’uso dell’oggetto in un determinato ambiente. La certificazione, come nel caso della macchina per caffè espresso Aurelia, attesta la sicurezza e l’usabilità del prodotto.

L’ergonomia nella macchina per caffè.
Nella progettazione di una macchina per caffè, sia sotto l’aspetto tecnologico che del design, l’obiettivo dello studio ergonomico è quello di far lavorare il barista in sicurezza e nel totale benessere.

Campo visivo.
Nell’opera quotidiana del barista l’aspetto visivo è continuamente sollecitato al pari delle mani. La posizione fisiologica dello sguardo è inclinata di 20° verso il basso rispetto al piano orizzontale. Pertanto il rapporto tra il campo visivo della macchina è ottimale quando tutte le parti in movimento, i pulsanti e i display si trovano in una posizione che si adatta al campo visivo del barista.

La pulsantiera intelligente.
Lo studio cromatico della pulsantiera è ergonomicamente corretto quando riesce a coniugare design e funzioni tecniche. La presenza di tasti illuminati con regolazione d’intensità, ad esempio, consente al barista di lavorare anche in ambienti con luce soffusa e lo guida alla corretta selezione della funzione da svolgere.

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Portafiltro
Il continuo utilizzo del portafiltro è una delle azioni che più di altre stancano il barista. Per questo una macchina ergonomica dovrà avere un portafiltro a serraggio morbido. Questo comporta che agganciare o togliere il portafiltro dal gruppo erogazione non richieda alcuno sforzo. Il portafiltro deve avere anche una corretta inclinazione per rendere più naturale la posizione della mano durante l’impugnatura. Inoltre, la distanza tra un gruppo erogatore e l’altro deve essere tale che possa consentire lo spazio necessario per lavorare meglio e di più. Dagli studi ergonomici Nuova Simonelli fatti in collaborazione con l’Istituto Europeo di Psicologia e di Ergonomia Poliarte di Ancona, risulta che la distanza minima tra i gruppi è di 23 centimetri.

Valvole vapore
Le valvole vapore sono collocate sempre nella parte superiore della macchina e il barista deve sollevare il braccio rispetto alla posizione ottimale. Ciò comporta un carico lavorativo che si può affievolire con la sostituzione delle classiche manopole rotati con valvole a leva, in particolare quelle a doppio movimento in grado di offrire migliori prestazioni da un punto vista ergonomico poiché spingendo laleva verso l’alto (PUSH) si può regolare la quantità di vapore in proporzione alla forza del gesto, abbassandola (PULL), invece, si ottiene la massima potenza di vapore. Tra l’apertura e la chiusura della valvola, il braccio è in posizione di riposo.

Lance vapore
Le lance vapore sono rilevanti sotto il profilo ergonomico per gli aspetti di temperatura, mobilità e pulizia. Una soluzione particolarmente ergonomica è la lancia cool touch, cioè una lancia vapore isolata termicamente (come quella che è stata introdotta per primo da Nuova Simonelli) che elimina il rischio di possibili scottature. Inoltre esiste una particolare forma della lancia (un 4 rovesciato) in cui il sistema di fissaggio offre possibilità di snodo a 360 gradi e la lunghezza della parte retta finale della lancia consente di usare bricchi di grandi dimensioni. Più aumenta la mobilità della lancia, più l’uso della macchina risulterà agevole.

+info: ufficiostampa@nuovasimonelli.it

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