Secondo quanto emerge da uno studio promosso dal “Polli Cooking Lab”, sta tornando di moda la storica “schiscetta” per la pausa pranzo sui luoghi di lavoro. Dall’operaio all’imprenditore, sempre più italiani scelgono la pausa pranzo “fai da te”. Leggera grazie a prodotti di qualità e gustosi, alla moda attraverso “lunch box” multifunzioni dall’anima tecnologica, oggi la “SchiChic” è protagonista sulle scrivanie in ufficio per il 73% degli italiani. Per non commettere errori, masterchef italiani e nutrizionisti indicano le regole base per preparare la “SchiChic”.
Basta con panini ipercalorici e classici tramezzini. Oltre 7 italiani su 10 (73%) decidono di prepararsi il pranzo la sera prima per poi consumarlo l’indomani sul luogo di lavoro. Un abitudine non solo per operai (38%), ma una vera e propria moda che ha contagiato anche impiegati (29%) e imprenditori (22%). Oggi durante la pausa pranzo degli italiani trionfa la “SchiChic”. Complici il portafoglio (45%) e la voglia di mangiare cibi sani (38%) e di sicura provenienza (34%). Per non commettere errori e passi falsi, ecco che masterchef italiani e nutrizionisti indicano le regole base per preparare la “SchiChic”. Nella scelta degli ingredienti, le parole d’ordine sono varietà (45%), qualità (34%) e leggerezza (26%). Insalate di riso (54%), pasta fredda (49%) e cous-cous (37%) sorpassano panini (38%) e pizzette (31%). E’ quanto emerge da uno studio promosso dal “Polli Cooking Lab”, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, realizzato mediante la metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio on line sui principali social network – Facebook, Twitter, YouTube – blog e community interattive, coinvolgendo circa 1300 utenti tra i 25 e i 55 anni, e attraverso 110 interviste a illustri nutrizionisti e chef nazionali per raccogliere i giusti consigli su come organizzare un’impeccabile “SchiChic”.
Di chiara origine milanese, il termine “schiscetta” nasce nel dopoguerra e deriva dal verbo schisciare, cioè schiacciare, in quanto per chiudere il portavivande si deve premere il suo contenuto. Se a tornare è la passione per la schiscetta, è altrettanto vero che non si ripropone l’immagine del passato, quando nel dopoguerra si ricorreva a un grezzo contenitore d’alluminio per conservare le pietanze preparate da mamma o nonna. Oggi negli uffici e sulle scrivanie di mezz’Italia, oltre alle classiche ciotole di plastica, irrompono i “lunch box” portavivande multifunzioni dall’anima tecnologica, dal design curato e dal contenuto ricercato. Disponibili sia in legno sia in metallo, il loro prezzo oscilla dai 10 ai 50 euro. Ecco quindi che la tradizionale schichetta lascia il posto alla “schichic”, il pasto sano e genuino consumato in appositi contenitori glamour e corredato da eleganti accessori.
Alcuni recenti studi e dati giustificano la voglia di risparmio e di conseguenza il “ritorno di fiamma” degli italiani per la storica “schiscetta”, vero cult nel dopoguerra. Secondo le ultime rilevazioni di Adusbef, i costi della pausa pranzo sono aumentati drasticamente negli ultimi anni: il prezzo di una bottiglia d’acqua da mezzo litro negli ultimi dieci anni è cresciuto del 217%, e quello della classica “pizzetta” del 199%, dai 77 centesimi del 2001 ai 2,30 euro del 2011. Il risultato finale è che un veloce pasto può ammontare in media tra i 5 e i 12 euro, pari a oltre 150 euro al mese. Il fatto che sempre più italiani optino per la “pausa pranzo fai da te” è testimoniato anche dal recente rapporto Coldiretti/Censis “Crisi: vivere insieme, vivere meglio”, secondo il quale 7,7 milioni di italiani si portano al lavoro il cibo preparato in casa, e di questi sono oltre 3,7 quelli che dichiarano di farlo regolarmente.
Mense, bar, pizzerie e fast food sono ormai un lontano ricordo per impiegati e professionisti. Un tempo consuetudine esclusiva per gli operai, oggi la schiscetta è un’abitudine che non riguarda soltanto la classe operaia (38%): tra le categorie conquistate dal “pranzo fai da te” troviamo anche impiegati (29%) e persino i manager (22%). Quali altre caratteristiche hanno gli amanti della schichic? Essi sono prevalentemente donne (61%), e la maggioranza ha un’età compresa tra i 25 e i 40 anni (44%).
Ma perché gli italiani hanno deciso di rispolverare la sana abitudine della schiscetta? In tempo di crisi, il bisogno di risparmiare (45%) è in cima alle preferenze degli italiani. Segue poi l’aspetto salutista, ovvero la voglia di mangiare cibi sani (38%) e di sicura provenienza (34%). Da non sottovalutare, inoltre, il bisogno di ottimizzare il tempo in pausa pranzo (28%), evitando in questo modo tempi d’attesa e lunghe code presso bar e ristoranti.
Quali sono, invece, le difficoltà che incontrano gli italiani nella preparazione della “SchiChic”? La maggioranza rinuncia a preparare il pranzo la sera prima per mancanza di tempo (34%) o perché si torna a casa molto stanchi (28%). Una percentuale consistente rinuncia alla schichic perché non sicuro di cosa poter preparare (30%). Il Polli Cooking Lab ha chiesto a diversi nutrizionisti e chef stellati quali sono le regole principali per preparare una schichic gustosa e di qualità. “E’ fondamentale realizzare un piatto gratificante e capace di saziarti per l’intero arco della giornata – afferma Pietro Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione – E’ possibile utilizzare cibi e pietanze avanzate la sera prima. Personalmente consiglio di utilizzare formaggi light, tonno in scatola, pomodori, frutta, insalata”.
Secondo gli chef stellati, per la preparazione della “SchiChic” occorre seguire delle parole d’ordine: prime tra tutte varietà (45%), qualità (34%) e leggerezza (26%). Preparando la schiscetta a casa bisognerebbe fare molta attenzione a preparare piatti a base di verdure, cereali e legumi – afferma Rosanna Marziale, chef del ristorante “Le Colonne” di Caserta – I vantaggi consistono nel non appesantirsi con cibi dalle preparazioni complesse”.Ma quali sono gli ingredienti segreti per una “SchiChic” sana e gustosa? Secondo gli chef basta scegliere tra verdure (54%), pesce (47%), yogurt (36%), carne (43%), formaggi (41%) e frutta fresca (34%). I piatti più gettonati? Insalate di riso (54%) pasta fredda (49%) e cous-cous (37%), di gran lunga preferiti a panini (38%) e pizzette (31%). “Per una schichic di qualità è possibile rispolverare i classici piatti della nonna – sostiene Arcangelo Dandini, del Ristorante L’Arcangelo di Roma – come una gustosissima pasta fredda con cacio e pepe. Con le verdure, puoi fare i passati con cicoria e qualche pezzettino di guanciale. Per la facilità nella preparazione, consiglio inoltre insalate di riso preparate con asparagi e maionese, utilizzando sottoli e sottaceti, oppure con alici, ceci e pinoli”.
LE REGOLE DEI MASTERCHEF PER UNA PERFETTA SCHICHIC
LA QUALITA’ IN UFFICIO: Se la “SchiChic” corrisponde a un pranzo vero e proprio, deve avere le stesse caratteristiche di un classico pasto: quindi occorre utilizzare prodotti di qualità e di sicura provenienza.
UNA SCHICHIC, MILLE VARIANTI: Non basarti solamente sui tuoi gusti personali. La preparazione della “SchiChic” permette di sperimentare nuovi gusti e sapori, grazie ai diversi prodotti che è possibile utilizzare, dalla verdura alla frutta.
UN SCHICHIC “DURA” 8 ORE: Se la “SchiChic” rappresenta l’unico momento dedicato al “mangiare sano” per chi lavora in ufficio, è di conseguenza fondamentale realizzare un piatto che sappia sazianti per tutto l’arco della giornata, fino al fatidico “timbro del cartellino”.
LA LEGGEREZZA DELLA SCHICHIC: Sostanza, ma anche leggerezza. Se è vero che la “SchiChic” consiste in un pasto capace di saziarti fino a sera, è anche vero che per non compromettere le proprie prestazioni lavorative occorre optare per piatti gustosi ma leggeri, nutrienti però facili da digerire.
RIUTILIZZA OGGI QUELLO CHE PUOI MANGIARE DOMANI: La preparazione di una “SchiChic” può sembrare più facile di quel che pare. Spesso basta riutilizzare con un po’ di fantasia e gusto ciò che è avanzato a cena e riproporlo in chiave “SchiChic”.
L’IMPORTANZA DELLA VERDURA: Rigorosamente di stagione e nelle sue diverse varianti, la verdura è una delle protagoniste della “SchiChic”, per le sue caratteristche “light” e per la facilità con la quale è possibile preparare con la verdura piatti sfiziosi e variegati.
LA SCHICHIC AL FRESCO: Per mantenere la propria “SchiChic” fresca come appena preparata, occorre conservarla in un posto fresco. Se non si dispone di un frigo in ufficio, si può utilizzare anche una comune borsa frigorifero.
UN OCCHIO ALLA TRADIZIONE…: Semplicità fa rima con tradizione. Per una schichic di qualità basta rispolverare “le ricette della nonna”, a base di piatti semplici realizzati con ingredienti “poveri” ma che combinati nel giusto modo permettono di ottenere pietanze gustose e genuine.
…UN ALTRO ALLA MODA: Anche l’occhio vuole la sua parte. Oltre a ricorrere al contenitore d’alluminio o a classiche ciotole di plastica, per dare un tocco in più alla propria “SchiChic” e fare un figurone in ufficio è possibile utilizzare “lunch box” d’avanguardia, portavivande multifunzioni dall’anima tecnologica, dal design curato e dal contenuto ricercato.
SPAZIO A FANTASIA ED IMMAGINAZIONE! Il bello della “SchiChic” è il fatto di rappresentare un pasto “fuori dagli schemi”. Quindi spazio a creatività ed immaginazione, pur restando fedeli ai consigli di masterchef ed esperti.
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