Al secondo posto della classifica si pone il Regno Unito con una quota a valore del 42%, subito seguito dalla Spagna con una quota a volume del 49% e una quota a valore del 39%. Anche per la Spagna il merito è soprattutto di una catena del moderno retail, Mercadona, che ha sviluppato a proprio marchio un’articolata e approfondita gamma di prodotti in tutti i settori merceologici. Al quarto posto si colloca la Germania (dove dominano le catene Aldi e Lidl) con una quota a valore del 32%. L’Italia si colloca all’11.mo posto con una quota a valore del 17%*. La penetrazione è più bassa in mercati quali Turchia e Russia, dove il commercio al dettaglio è più frammentato.
Il leader di mercato al di fuori dell’Europa occidentale è il Canada, dove ogni 4 dollari spesi, uno è speso per le private label. La quota a valore degli Stati Uniti è salita al 18% dal 17,5% dell’anno precedente e dal 15% nel 2005. Qui, inoltre, la quota a volume è più alta con circa il 22%. La quota media mondiale 2011 è pari a 15% per le vendite. I mercati emergenti sono ancora indietro, ma con quote di crescita relativamente rapida, anche a causa del fatto che i player internazionali del retail sono in espansione in questi mercati e i prezzi dei prodotti alimentari tendono ad aumentare. Le catene del moderno retail fanno sempre più concorrenza ai brand industriali e il consumatore è disposto ad allentare il suo legame con il marchio industriale per scegliere i prodoti che in termini di qualità, servizio e prezzo meglio rispondono alle proprie esiegenze, indipentemente dal marchio che portano.
*Secondo i dati diffusi in occasione dell’ultima manifestazione MARCA di Bologna, la quota a valore delle private label in Italia ha ora raggiunto quota 18% Cfr: www.beverfood.com/private-label-italia-cresciute-58-2012-raggiungendo-18
Fonte: www1.planetretail.net