A cura di ETTORE FORTUNA
Presidente Mineracqua – www.mineracqua it
Articolo pubblicato su Annuario Acque minerali Beverfood 2006-07
SOMMARIO: Editoriale di Ettore Fortuna – Sintesi risultati ricerca GFK- Mineracqua
Riferimento temporale ottobre 2006
Editoriale di Ettore Fortuna
Il mercato dell’acqua minerale naturale è negli ultimi anni in costante crescita. Se si prende quale riferimento il decennio 1995-2005 notiamo che la produzione è passata da circa 8 miliardi di litri a circa 12 miliardi di litri, con un incremento, quindi, superiore al 30%. I fattori della crescita si riscontrano innanzitutto nell’alta qualità e nella sicurezza dell’acqua minerale italiana, nella crescita dei consumi delle famiglie, nell’aumento della domanda estera.
Se andiamo ad analizzare il consumo della famiglia notiamo che percentualmente il consumo di acqua minerale naturale del centro sud d’Italia cresce più di quello del nord, a testimonianza che l’acqua minerale naturale è sempre più un bene primario che prescinde dalla capacità di reddito. Questo fattore evidenzia altresì che nel corso di questi anni si è registrato di fatto un processo di “destagionalizzazione”.
Su questi fattori, certificati anche da enti o istituti di rilievo nazionale, quali l’ISTAT, Mineracqua ha voluto compiere una verifica commissionando una ricerca quali-quantitativa (su un campione 5000 abitanti dislocati su tutto il territorio nazionale) alla GFK-Growth from knowledge*. Ne è risultato che, nonostante la congiuntura economica, l’acqua minerale naturale rimane la bevanda più diffusa in Italia: il 97% delle famiglie italiane la acquista più o meno regolarmente riconoscendo al prodotto valori significativi dal punto di vista sensoriale (gusto, limpidezza, assenza di cloro), garantista (purezza, non inquinamento) e funzionale (diversità di composizione, possibilità di scelta, proprietà favorevoli alla salute).
E’ emerso, altresì, che nel settore Food & Beverage i consumatori preferiscono risparmiare sui prodotti più voluttuari e più costosi, a differenza di quelli che, come l’acqua minerale naturale, toccano la sfera della salute. Questa autorevole conferma ci ha portato e ci porta a proseguire con immutato impegno ed ottimismo nel nostro lavoro: sono 200 le fonti attive e le relative aziende ben distribuite in tutto il territorio nazionale con una occupazione diretta di 7.500 dipendenti e oltre 30.000 occupati nell’indotto. Va ricordato che tutte le fonti sono ubicate in aree non urbane con beneficio per queste zone che vengono solitamente poste ai margini dell’economia.
Il settore fa riferimento a varie tipologie dimensionali di imprese produttrici. Secondo le puntuali analisi della BEVERFOOD, ci sono le grandi aziende con giri d’affari di oltre 100 milioni di Euro (sono 8), ma ci sono anche oltre 40 aziende con fatturato superiore ai 6 milioni di euro l’anno, distribuite su tutto il territorio nazionale. Nel settore del beverage, una così ricca articolazione di imprese la si trova solo nel comparto vinicolo.
Come MINERACQUA ci piace ricordare anche come la gran parte delle nostre imprese continui ad investire non solo per aumentare la capacità produttiva, ma soprattutto sul piano qualitativo. Le procedure di controllo qualità, al di là dei parametri minimi fissati dalla legge, diventano sempre più rigorosi e puntuali nelle aziende di imbottigliamento.
I nostri stabilimenti effettuano centinaia e centinaia di controlli qualità giornalieri. Come ben documenta l’annuario Beverfood, la maggior parte delle aziende ha già un sistema di qualità certificato o è in via di certificazione; molte hanno anche ottenuto la più complessa certificazione ambientale.
Diverse aziende, infine, sono impegnate, in accordo con le autorità pubbliche locali, in specifici programmi di salvaguardia e valorizzazione ambientale e qualitativa dei territorio adiacente alle fonti, al fine di sempre meglio preservare la fonte da ogni possibile rischio di contaminazione.
E’ ora a questo punto che le imprese italiane delle acque minerali si pongano una nuova sfida: conquistare la leadership nell’esportazione (attualmente spetta alla Francia con il 20% della produzione esportata). E’ stato fatto molto ma si può e si deve fare molto di più non solo sui mercati europei (molto ricettivi) ma in tutti i paesi non europei del bacino mediterraneo (nord Africa e Medio oriente) notoriamente ben disposti al bere analcolico (anche per via delle tradizioni religiose) e che non sembra dispongano in loco di un grande parco di fonti sorgive naturali.
(*) Ricerca Gfk-Mineracqua sulle Acque Minerali Italiane
(INFORMAZIONI DI SINTESI)
La ricerca, commissionata da Mineracqua, è stata articolata in una fase qualitativa (condotta da GfK Eurisko attraverso la tecnica del focus group) ed una quantitativa (condotta da GfK Panel Services su un campione di responsabili acquisto). Di seguito sono sintetizzati i principali punti emersi dalla ricerca.
§ La diffusione dell’acqua minerale in Italia
L’indagine conferma ancora una volta che l’acqua minerale è la bevanda più diffusa e acquistata dalle famiglie italiane, rafforzando addirittura l’indice di penetrazione che è cresciuto ancora di un punto raggiungendo, così il 98%. Nessun altra bevanda in Italia ha una penetrazione così capillare.
§ I valori dell’acqua minerale tra gusto e salute
Le aree su cui si basa il sistema valoriale dell’acqua minerale sono le aree gustativa e salutista che emergono soprattutto nel confronto con l’acqua del rubinetto. Sul piano del gusto l’acqua minerale è più gradevole dell’acqua del rubinetto che risulta più pesante e con un gusto sgradevole di cloro. Sul piano salutistico l’acqua minerale è migliore di quella del rubinetto perché ha un gusto migliore, contribuisce maggiormente al benessere fisico, è sicura e controllata. Ma è l’aspetto salutistico ad assumere una maggiore rilevanza rispetto al passato riconducibile a tre elementi:
o La crescente consapevolezza della composizione e quindi della diversità di bisogni che possono essere soddisfatti attraverso l’acqua minerale,
o La maggiore sensibilizzazione da parte dei mezzi di comunicazione dei benefici dell’acqua minerale,
o La comunicazione pubblicitaria che lega l’acqua ad aspetti salutistici.
Il 23% degli intervistati ritiene che l’acqua minerale sia il prodotto più indispensabile per la salute; ad essi si associa un ulteriore 32% che pone comunque l’acqua minerale fra gli elementi più indispensabili per la salute.
§ Elementi di percezione dell’acqua minerale
In relazione alla composizione dell’acqua minerale il consumatore italiano percepisce con una certa chiarezza alcuni elementi, come il “residuo fisso” e alcuni tipi di sali minerali. Il residuo fisso è percepito in termini di quantità di sali contenuti nell’acqua e/o come indicatore di purezza e leggerezza. I sali minerali percepiti con maggiore evidenza sono il calcio (vissuto come elemento positivo in quanto fa bene alle ossa, agli anziani e ai bambini) ed il sodio (la cui presenza è vissuta in chiave negativa per chi ha problemi di dieta e ipertensione). Dal target più evoluto vengono citati come positivi altri sali minerali come il magnesio, il potassio, il ferro, ecc. Non è chiaro invece il significato di “oligominerale”; per alcuni è un’acqua più preziosa, per altri è un’acqua con minore calcio o più in generale con meno sali. Molto più univoca è la percezione delle diverse tipologie: lisce, effervescenti naturali, leggermente gassate e gassate, con una valutazione salutistica leggermente più negativa per queste ultime.
§ L’acqua minerale e le altre bevande
Al confronto con il mercato delle bevande l’acqua minerale presenta il beneficio distintivo della totale innocuità e dell’immagine indiscussa di prodotto salutare. L’acqua minerale presenta caratteristiche “uniche” e distintive non riconducibili a nessun altra bevanda: il gusto: “semplice” (non artefatto), la composizione (è naturale, non presenta coloranti né conservanti), la salute (è la bevanda più salutare, adatta a tutti, senza alcuna controindicazione). In questo contesto sembrano non emergere dei veri e propri processi di sostituzione, proprio perché sussistono differenziate motivazioni di consumo: l’acqua si beve frequentemente, soprattutto perché disseta (è il dissetante per natura) e perché fa stare bene; le altre bevande si consumano più occasionalmente, per “piacere” e gratificazione
INFOFLASH/MINERACQUA
Costituita nel 1990 MINERACQUA è l’organizzazione imprenditoriale che riunisce, rappresenta e tutela le industrie italiane che confezionano acque minerali naturali, acque di sorgente e bevande analcooliche.
La nostra Federazione è l’unico interlocutore delle imprese produttrici in Italia ed è riconosciuta dalle Amministrazioni statali e regionali e dalle Organizzazioni nazionali ed internazionali: l’Unione Europea (UE), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Mineracqua aderisce a:
CONFINDUSTRIA – Confederazione Generale dell’Industria Italiana
FEDERALIMENTARE – Federazione Italiana dell’Industria Alimentare
CIAA – Confederazione Europea delle Industrie Agro-Alimentari
CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi
COREPLA – Consorzio Nazionale per il Recupero degli Imballaggi in Plastica
EFBW– European Federation of Bottled Water
UNESDA- CISDA – Associazione Internazionale ed Europea delle Industrie delle Bevande Analcooliche
Water Editorial by Ettore Fortuna
The market of natural, mineral water has been growing steadily over the last few years. By analyzing the decennium spanning from 1995 to 2005, we will see how production sprang from about 8 to 12 milliard l., which points to a growth rate higher than 30%. The factors accountable for this growth are mainly Italian mineral water’s high degree of quality and safety, the increase of domestic consumption, and growing foreign demand.
When analyzing domestic consumption of natural, mineral water we will see it growing comparatively more in the central and southern regions than in northern Italy; this testifies how mineral water is by now seen as one of the “necessaries”, notwithstanding income. This fact also demonstrates that, over the last few years, it has gone through a process that stripped it of its “seasonal” connotation.
All these factors – pointed out by national associations and institutes as well, such as ISTAT – led Mineracqua to verify them by commissioning GFK-Growth From Knowledge* a research, both quality and quantity-oriented, on a statistical sample of 5000 individuals, scattered on the national territory. The result confirmed natural, mineral water as Italy’s most widespread beverage, despite the slump in economy: 97% of the Italian families buy it more or less routinely because of its acknowledged qualities, tracing back to the sense-related area (taste, clearness, lack of chlorine), to the security-related area (purity, lack of pollutants) and to the functional area (different composition, broad choice, health-preserving properties).
It was also pointed out how consumers dealing with Food & Beverage are more likely to economize on luxury products than on healthy ones like water. This authoritative evidence is what drives us to pursue our work with unfaltering zeal and optimism: there are 200 active springs (and as many correlated companies) scattered through the national territory, directly employing 7.500 people (and 30.000 more when counting non-professional figures as well). It is worth reminding that springs are located in unurbanized areas; thus they are beneficial to places that are economically emarginated.
The sector relies upon producing companies of different magnitude. According to BEVERFOOD‘s precise analysis, there are huge companies with a turnover of more than 100 mil. Euro (8 of them), yet there are over 40, sprinkled all over the national territory, scoring 6 mil. Euro yearly. Within the beverage sector, such an articulated structure is only found in the wine compartment.
As MINERACQUA, we are proud of our companies’ investment, which are meant to increase production, but above all quality. Quality control procedures adopted by bottling companies are growing more and more strict and precise, even surpassing the minimum parameters dictated by law.
Our plants perform daily quality controls by hundreds. As clearly shown by Beverfood’s yearbook, most companies are already equipped with a certified quality control system (or are going to have it certified anyway); many of them even got the strictest, environment-related certification.
Besides, many companies committed themselves – together with the local authorities – to protect and valorize the natural enviroment in which the spring lies, so as to make sure to keep it from being contaminated by any form of pollution. Italian mineral water companies are now challenging themselves to conquer the export leadership (currently held by France, exporting 20% of its production). Some serious steps have been taken in this direction, yet there is much more to be done, not only as far as the European markets are concerned (as receptive as they may be), but also targeting non-European countries of the Mediterranean basin (North Africa and the Middle East), which have proven their eagerness for alcohol-free drinks (also because of their religion’s prescriptions) and possess so very few natural springs of their own.