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di: Michele Airoldi
Autore del libro Birrerie Storiche d’Italia

Copyrigth: Michele Airoldi ( micairo@tin.itwww.collezionandobirra.com )
Diritti riservati

Articolo già pubblicato da MEWINE:
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SOMMARIO: Dagli Inizi Fino Al 1920 – Il Periodo Fascista – Evoluzione Nel Corso Del ‘900

Rif. Temporale novembre 2007

A – DAGLI INIZI FINO AL 1920

BIRRA KETTER

Documenti ufficiali indicano in tale Baldassarre Ketter il primo a produrre birra in Italia. Il 22 maggio 1789 gli fu concesso, dagli Stati sardi, il privilegio per la fabbricazione della birra nella città di Nizza Monferrato. Keller dopo solo due anni cede la sua attività a Giovanni Debernardi che ottiene di poter commercializzare la sua birra in tutto il Piemonte. Di questi due produttori si conoscono praticamente solo gli atti con cui veniva loro concesso di produrre e commercializzare birra.

BIRRA WUHRER

Personalmente ritengo che il primo e vero grande birraio apparso in Italia sia Franz Wuhrer che nel 1829 fonda una fabbrica a Brescia. La famiglia Wuhrer produceva birra in Austria addirittura dal 1600. Mi piace considerare Wuhrer il primo birraio italiano perché dopo solo otto anni che era arrivato in italia, per riconoscenza alla nazione che lo aveva ospitato, da Franz diventa Francesco e due suoi figli Giuseppe e Pietro saranno seguaci di Garibaldi.Wuhrer ha subito un grande successo e nel 1851 acquista uno stabile in via Calchera dove può ampliare la sua fabbrica. Gli subentrerà il figlio Pietro nato nel 1847 poi suo figlio, anch’esso Pietro, nato nel 1879, senza dubbio il più innovatore.Nel 1889 i Wuhrer coronano il loro sucesso con la nascita della nuova grande fabbrica della Bornata (dal nome della via in cui si trovava) notevole esempio di architettura industriale. Gli anni che seguono sono però poco favorevoli a causa anche di un decreto governativo volto a tassare fortemente questa bevanda per favorire il mercato vinicolo. Si decide allora di chiudere la nuova fabbrica e si torna a produrre nella vecchia. Nel 1898 la produzione tocca un minimo di 1.500. ettolitri!

E’ a questo punto che la direzione generale passa nelle mani di Pietro Junior. Ricco di cognizioni ed esperienze maturate all’estero a Worms e Monaco di Baviera questo intraprendente vent’enne trasforma completamente la fabbrica ed in pochi anni la porta la successo. Parlano le cifre relative alla produzione: 1899/900 hl. 3.122, 1905/1906 hl. 7.000, 1909/1910 hl. 13.904, 1912/13 hl. 23.689.La vecchia sede di Via Calchera viene trasformata in ristorante e caffè chantant. Nel 1915 ristorante e teatrino vengono spostati in Via Magenta in uno spazioso chalet liberty. L’arrivo della guerra non favorisce certo lo sviluppo dell’attività. La produzione del 1918 è di 25.000 ettolitri. Pietro Wuhrer non è certo tipo di arrendersi. Crea una nuova malteria, installa nuove macchine in locali più spaziosi così da produrre fino a 150 quintali di malto e 1.000 ettolitri di birra al giorno e la produzione torna a crescere: 1919 hl. 44.819, 1920 hl. 56.407, 1921/22 hl.62.747.

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