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BIRRERIA MENABREA

Nel 1846 nasce la birreria Menabrea. A fondarla sono il signor Welf di Gressoney e i fratelli Antonio e Gian Battista Caraccio nativi di Broglio. Nel 1854 la fabbrica viene affittata a Jean Joseph Menabrea e Anton Zimmermann entrambi di Gressoney soci della birreria Zimmermann. Il 3 ottobre 1864 i fratelli Caraccio cedono definitivamente l’azienda a Antonio Zimmermann, Joseph Menabrea e Giuseppe Inon per 95.000 lire. Gli interessi di Anton Zimmermann si orientano sempre di più verso Aosta per cui esce dalla Società. Il 6 luglio 1872 viene costituita un’altra società, la G. Menabrea e figli (Carlo e Alberto) . Nel 1885 l’avversa sorte, che aveva portato già a morte prematura Alberto a solo 27 anni, colpisce ancora con la morte di Carlo. La vedova Eugenia Squinto, per portare avanti la conduzione della birreria, la affitta al fratello Pietro che la gestisce con oculatezza fino alla morte della sorella.

E’ il 1896 ed i due cognati (mariti delle figlie di Eugenia Squinto) Emilio Thedy e Augusto Antoniotti fondano una società che prosegue l’attività di produzione birraria con notevole successo commerciale. La politica di Thedy ed Antoniotti è lungimirante e vincente, per la produzione vengono impiegate le migliori materie prime. La seconda carta vincente della loro filosofia aziendale è la tecnologia. Le vecchie caldaie a legna e carbone vengono sostituite da modernissime caldaie in rame alimentate a vapore. Il 1905 all’Esposizione di Varallo i prodotti della Menabrea ottengono il Gran Diploma d’Onore, nel 1911 a Torino ricevono la medaglia d’oro. Durante la prima Guerra Mondiale l’azienda incontra momenti difficili anche per l’assenza di Federico Menabrea che presta servizio militare, si ripropone però subito sul mercato internazionale nell’immediato dopoguerra.

LA BIRRA PERONI

Nel 1848 nasce la quarta grande birreria italiana; la Peroni. Il capostipite Francesco Peroni inizia la sua attività a Pavia dove è originario ma ben presto trasferisce l’attività a Roma. Qui l’azienda, guidata dai figli del fondatore Giovanni e poi Cesare, incontra presto un notevole successo. Nel 1901 la Ditta Francesco Peroni si fonde con la Società romana per la fabbricazione del ghiaccio e della neve artificiale. Nel 1907 nasce la Società Anonima Birra Peroni, Ghiaccio e Magazzini Frigoriferi. Nel 1924 sono maturi i tempi per il nuovo stabilimento di Bari cui seguirà, nel 1929, quello di Napoli.

BIRRERIA FORST

Nel 1857 è la volta della birreria Forst. Per iniziativa di Johann Wellnofer e Franz Tappeiner nasce una fabbrica di birra a Foresta una frazione di Lagundo alle porte di Merano. Nel 1863 Josef Fuchs acquista la piccola fabbrica, sicuramente interessato alla nuova iniziativa imprenditoriale, ma altresì molto interessato al foraggio che derivava dalla produzione della birra. Era infatti proprietario di una importante azienda agricola con allevamento di bestiame. Ebbe comunque molto successo al punto che quando cedette la gestione a suo figlio Hans nel 1890 aveva già raggiunto la ragguardevole produzione di 6.000 ettolitri che nel 1900 diventeranno 18.500. In quell’anno fu installato un impianto di produzione del freddo da 100.000 frigorie/ora costruito dalla Linde. Serviva per il raffreddamento delle cantine e la fabbricazione del ghiaccio.

BIRRERIA MORETTI

Il 1859 vede la nascita della ‘Fabbrica di birra e ghiaccio’ di Luigi Moretti. Altro nome storico nel panorama della produzione di birra in Italia. Nato da una facoltosa famiglia udinese di mercanti, Luigi Moretti, era ben introdotto nel commercio della birra che la sua famiglia comprava dalla vicina Austria. La prima bottiglia di birra viene venduta nell’estate del 1860. Quella della famiglia Moretti è una storia caratterizzata dalla tenacia che le ha consentito di superare le pagine nere della storia. I saccheggi, le devastazioni degli anni 1917/18 non hanno impedito che la birreria, già nel 1920, riprendesse in pieno la propria attività producendo 4.703 ettolitri di birra che nel 1921/22 balzarono subito a 28736.

BIRRERIA DREHER

Nel 1865 a Trieste nasce una fabbrica di birra che in seguito verrà acquistata da Anton Dreher forte dei successi già ottenuti con le fabbriche di Vienna e Budapest. Da documenti conservati nell’archivio di stato di Trieste, si rileva che con atto costitutivo redatto il 10 luglio 1865 nasce la ‘Prima società per la fabbrica della birra di Trieste’. L’idea nasce nella mente di tale Carlo Voelckner giunto da Praga e viene concretizzata da Pasquale Rivoltella, nome di grande prestigio a Trieste. Si costituisce un Comitato Fondatore di cui fanno parte anche Francesco Ringoffer proveniente da Praga, fabbricante di macchine da birra, ed il cav. Francesco Gossleth artigiano ebanista immigrato dalla nativa Budapest. Il merito principale per la realizzazione della fabbrica va però al cav. Elio Morpurgo. Personalità politica di alto livello convince la Banca Rotschild a partecipare alla costituzione della Società per la birra di Trieste. Viene così sottoscritto un capitale di 700.000 fiorini. I lavori per la costruzione della fabbrica iniziano il 29 maggio 1865 addirittura sei settimane prima della legale costituzione della Società. In soli 230 giorni la fabbrica viene ultimata ed inaugurata il 15 gennaio 1866. Purtroppo la birra prodotta non incontra il favore dei consumatori. In un solo esercizio le perdite raggiungono i 180.000 fiorini.

E’ a questo punto che si fa avanti Anton Dreher che acquista la fabbrica per 300.000 fiorini. Rimasta chiusa per parecchi mesi la fabbrica viene riattivata nel gennaio 1870 con il nome di Dreher. Nel 1874 è la prima birreria che installa il compressore per la creazione del freddo ideato da Carl von Linde. Nonostante il prestigio del nome le vendite non decollano. Nel 1894 la fabbrica di Trieste produce solo 33.000 ettolitri a fronte dei 700.000 del Gruppo Dreher. Negli anni successivi è tutto il gruppo a risentire di una crisi e la produzione del 1905 scende a 400.0000 ettolitri. E’ giocoforza un processo di avvicinamento con altri due gruppi di birrai austriaci i Mautner ed i Melchi. Nel 1913 si concretizza il progetto di fusione agevolato dal fatto che la moglie di Dreher era una Melchi. I frutti non tardano ad arrivare e nel 1914, la nuova società, che aveva preso il nome di ‘Vereinigte Brauereien’, produce 1.250.000 ettolitri di cui 120.000 a Trieste. Era però alle porte la prima guerra mondiale e la società viene indotta a sottoscrivere prestiti di guerra per ben dodici milioni di corone. Si trova così alla fine del 1918 in una situazione finanziaria spaventosa. Nel 1921 muoiono Anton Dreher e Oscar Anton Dreher dopo che nel 1917 era morto il, figlio del vecchio presidente anch’esso di nome Anton. Si spegne così la dinastia dei Dreher. I superstiti vendono l’azienda ad un gruppo di banche finchè nel 1928 i Fratelli Lucani, fondatori della Birreria Pedavena, si fanno avanti per rilevare l’intero pacchetto azionario.

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