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BIRRERIA PORETTI

Nel 1877 Angelo Poretti rimpatria dopo una lunga attività di imprenditore edile in Austria ed in Boemia dove ha avuto modo di conoscere il prodotto birra. Deciso a fondare una fabbrica di birra porta con sé il Braumeister Anger. Nativo di Vedano Olona individua il posto ideale per la sua fabbrica a Induno Olona dove acquista, dal Marchese Medici, un mulino posto all’inizio della Valganna in prossimità della gola detta ‘Fontana degli ammalati’. La fontana, nota per le sue doti benefiche, avrebbe fornito ottima acqua, mentre i vicini laghetti di Ganna e di Ghirla avrebbero procurato il ghiaccio indispensabile per la stagione estiva ed infine il fiume Olona sarebbe servito per azionare la ruota con cui muovere gli impianti. Angelo Poretti sapeva il fatto suo; in pochi mesi realizza la fabbrica che ha subito notevole successo divenendo in breve la rinomata Fabbrica ‘A.Poretti e C.’. Alla sua morte, sopravvenuta nel 1902, gli succedono i nipoti Angelo Magnani e Edoardo Chiesa. A Chiesa si deve la notevole architettura della fabbrica realizzata nel primo decennio del ‘900.

BIRRERIA WUNSTER

Nel 1879 nasce la birreria Wunster. Heinrich von Wunster trasforma una fabbrica di tessuti del padre, esistente a Seriate in provincia di Bergamo, in birreria. Nonostante nelle vicinanze esistano già altre birrerie ottiene un discreto successo. La prima denominazione della birreria è ‘Premiata fabbrica di birra a vapore’. La birra prodotta viene venduta in fusti e bottiglie con tappo di sughero con il marchio ‘Birra Seriat’. Nel 1915 i tre figli del fondatore, che avevano optato per la cittadinanza italiana, vengono chiamati alle armi. La fabbrica intestata al padre, cittadino straniero, viene chiusa. Alla fine della guerra con il ritorno dei fratelli von Wunster dal fronte l’attività viene ripresa.

BIRRA ITALA PILSEN

Il 1890 a Padova nasce la Birra Cappellari rilevata nel 1916 dal Rag. Arrigo Olivieri. Nel 1919, dopo la fusione della birra Cappellari con la birra Maura, seconda fabbrica padovana, e l’ingresso del socio Giovanni Battista Frigo, la ragione sociale viene modificata in Birra Itala Pilsen e con tale nome giungerà fino ai giorni nostri entrando così a pieno merito fra le birrerie storiche d’Italia.

BIRRERIA PEDAVENA

Il 1895 infine nasce l’ultima delle birrerie storiche d’Italia. La Birra Pedavena dei Fratelli Luciani. Tutto comincia in un piccolo paese dell’Agordino noto a quei tempi come Forno di Canale e poi cambiato in Canale d’Agordo. E’ qui che vedono la luce i tre fratelli che daranno vita ad una delle maggiori industrie italiane della birra. Il più giovane, Giovanni, è anche il più intraprendente. Prende in affitto un vecchio edificio che in passato aveva ospitato la fabbrica artigianale di birra Zanini e in società con il fratello Sante inizia la produzione. Si rende però subito conto che il mercato dell’Agordino non offre grosse possibilità di sviluppo ed individua a Pedavena (BL) la zona ideale per impiantare la nuova fabbrica. Le ragioni di questa scelta sono: la ricchezza di acque sorgive, la facilità di approviggionarsi di ghiaccio, il vicino scalo ferroviario di Feltre. L’otto marzo 1896 iniziano i lavori di costruzione. Il 17 febbraio 1897 inizia l’attività produttiva con circa 1000 ettolitri annui. L’ottima qualità della birra incontra il gusto dei consumatori così che dopo una decina di anni si arriva a produrre 10.000 ettolitri. Viene rivolta molta attenzione agli aspetti tecnologici.

Nel 1905 lo stabilimento viene dotato di un impianto frigorifero in grado di sviluppare 70.000 frigorie e capace di produrre 5 quintali di ghiaccio in 12 ore. Nel 1910 vengono ristrutturati tutti gli impianti per portare la produzione a 30.000 ettolitri annui. L’attività produttiva progredisce fino allo scoppio della guerra poi la fortuna sembra volgere le spalle ai Lucani. Nel 1916 muore Sante. Il 24 ottobre 1917 l’esercito italiano è costretto a ritirarsi. La provincia di Belluno viene occupata dalle truppe austroungariche che provvedono a requisire tutti i metalli utili all’industria bellica. La fabbrica viene occupata e saccheggiata,un’ala dello stabilimento viene addirittura data alle fiamme. I Luciani lasciano Pedavena per rifugiarsi a Gragnano in provincia di Lucca. Al loro ritorno alla fine del 1918 li aspetta uno spettacolo desolante. La fabbrica è ridotta ad un cumolo di macerie. Inizia subito l’opera di ricostruzione cui partecipano anche i figli ed i nipoti Felice, Ettore e Arturo. La produzione riprende già nella primavera del 1920. A fine anno saranno prodotti 20.000 ettolitri.

Oltre a queste birrerie, che hanno fatto la storia della birra in Italia in quanto sopravvivono tutt’oggi, nascono, fra il 1880 e la fine del secolo, moltissime altre birrerie. Nel 1894 (anno di massima diffusione) se ne contano ben 151! A questa fase di grande crescita segue, nei primi anni del 900, una naturale fase di assestamento caratterizzata dallo sviluppo delle fabbriche più forti e più attrezzate che assorbono o costringono alla chiusura numerose piccole fabbriche.

Occorre considerare che la produzione della birra richiede l’impiego di materiale complesso il cui costo è considerevole. Tale costo non è direttamente proporzionale alla quantità prodotta ma decresce progressivamente solo col crescere della produzione cosicché, ad esempio, per produrre 10.000 ettolitri di birra il costo del macchinario poteva allora aggirarsi sulle lire 30 per ettolitro, per una produzione di 30.00 ettolitri il costo si riduceva a circa 20 lire a ettolitro. Si aggiunga che falliti i tentativi di poter conservare la birra in cantine sotterranee, motivo per cui si impiantavano le fabbriche in zone montane, si dovette pensare a refrigerare la birra con moderni e costosi impianti frigoriferi. Nel 1900 il numero scende a 95 e nel 1910 a 86. Infine nel 1920 ne sopravvivono solo 59.

Nel frattempo, la produzione aumenta notevolmente. Nel 1900 163.000 hl, nel 1910 598.000 hl, nel 1920 1.157.000 hl. fino a giungere nel 1924 ad una punta di circa un milione e mezzo di ettolitri. Ciò a conferma del fatto che la grande fabbrica riesce a produrre meglio ed a costi inferiori potendo meglio seguire il progresso tecnologico grazie ai mezzi finanziari di cui dispone.

I decenni successivi agli anni venti vedranno una rivoluzione nel mondo della birra in Italia. Le birrerie Wuhrer, Zimmermann (poi Aosta), Menabrea, Peroni, Forst, Moretti, Dreher, Poretti, Wunster, Itala Pilsen (ex Cappellari e Maura), Pedavena (ex Fratelli Lucani) prendono il sopravvento e tutte le altre vengono assorbite o sono costrette a chiudere. Si è ritenuto perciò opportuno concentrare l’attenzione su queste 11 birrerie che io amo definire ‘storiche’ in quanto vantano oltre cento anni di ininterrotta attività.

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