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Abstrat dalla prima parte della indagine sul settore vinicolo
dell’Ufficio Studi Mediobanca
pubblicata nel primo semestre 2012 da
www.mbres.itufficio.studi@mediobanca.it

PREMESSA: L’indagine sul settore vinicolo condotta dall’Ufficio Studi di Mediobanca si articola in due sezioni. La prima riguarda le principali società vinicole italiane e la seconda è dedicata alle principali società vinicole internazionali quotate. Nel seguito viene riportato un abstrat della prima parte i cui dati fanno riferimento alle prime 107 società italiane operanti nel settore vinicolo, cioè alle società del settore che nel 2010 hanno fatturato più di 25 milioni di euro. L’aggregato di queste società mette in evidenza nel 2010 un capitale investito di 5,2 miliardi di euro ed un volume di vendite di 4,5 miliardi; il tasso stimato di rappresentatività è pari al 53,9% sia in termini di produzione (valutata nel 2010 in circa 8,3 miliardi di euro) che di export (pari a 3,9 miliardi di euro).


riferimento temporale: primo semestre 2012

Databank Database  Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web

§….fatturato/giro d’affari

_Il fatturato complessivo delle società vinicole italiane analizzate 2010 pari al 4,3% sul 2009, con recupero dei livelli segnati nel 2008;
_incremento importante sui mercati esteri (+8,2%): le vendite oltre frontiera hanno ripiegato solo nel 2009, ma già nel 2010 hanno toccato il massimo del periodo;
_incremento modesto sul mercato domestico (+1,0%); le vendite nazionali restano su livelli poco superiori a quelli del 2006 (+3%), dopo avere ristagnato tra 2007 e 2008 e ceduto nel 2009;
_i preconsuntivi del 2011 indicano un incremento del fatturato (+9,2%), soprattutto grazie alla componente export (+11,5%), con recupero più moderato sul mercato domestico (+7,1%);
_ il 2011 segna una caduta degli investimenti, in flessione del 9,1% rispetto al 2010, essenzialmente per la contrazione delle cooperative (-31,6%) rispetto alle non cooperative (-5,7%);

§…..mercati esteri
_l’Unione Europea (UE) resta di gran lunga l’area più importanteassorbendo il 55,2% delle esportazioni del 2011, con una variazioni a valore del +13,8%.
_La seconda area di destinazione è costituita dal Nord America, ove è collocato il 33,4% dell’export, con una crescita
a valori del 6,3%; nei restanti mercati,
_si distingue l’insieme Asia/Australia, in aumento del 19,9%rispetto al 2010, anche se su valori che rimangono relativamente limitati (il 4,1% dell’exportcomplessivo);
_marginale il contributo dell’America Latina (1,3%), mentre il resto del mondo si attesta al
6%.

§…..principali società

_la crescita segnata dalle vendite del 2011 lascia inalterata la graduatoria le posizioni di vertice dei
maggiori produttori, capeggiate dal gruppo Cantine Riunite e Giv che nell’assieme toccano i 500 milioni di fatturato
(+11,4% sul 2010), seguito a buona distanza dalla Caviro a 247 milioni (+0,3% sul 2010);
_i due maggiori produttori, entrambi cooperative, hanno propensione all’export assai differenziata: 60,7%
Cantine Riunite-Giv, 20,8% Caviro;
_il primo gruppo non cooperativo è costituito dalla divisione vini della Campari che, con un giro d’affari di 185 milioni (+5,8% sul 2010), precede la Antinori a 153 milioni;
_i primi 10 produttori la maggiore crescita sul 2010 è segnata da Enoitalia (+21,1%), entre la maggiore presenza sui mercati esteri è della Fratelli Martini che vi realizza il 93% del proprio atturato (pari nel 2011 a 150 milioni di euro);

§….indicazioni economiche e finanziarie
_recupero della redditività operativa tornata nel 2010 ai livelli del 2007 (dopo quattro anni di riduzione),
ma ancora inferiore al massimo del 2006:
_Mon su fatturato al 5,6% nel 2010 dal 4,8% del 2009 , 4,9% del 2008, 5,7% del 2007 e 6,7% del 2006;
_in ripresa nel 2010 anche il risultato corrente che si è portato sopra i livelli del 2007 grazie all’ulteriore riduzione degli oneri finanziari netti (-21,4% sul 2009) a seguito della caduta dei tassi d’interesse in presenza di un ammontare di debiti finanziari sostanzialmente invariato (+0,6%);
_nuova ripresa del rendimento del capitale complessivamente impiegato (roi), dopo una prolungata flessione: 5,4% nel 2010, 4,6% nel 2009, 5,2% nel 2008, 6,1% nel 2007, 6,8% nel 2006;
_incremento degli utili netti che toccano a 138 milioni il massimo del periodo dopo i 124 milioni del 2006, influenzati tuttavia da proventi per operazioni straordinarie pari a 43 milioni;
_il roe si attesta nel 2010 al 5,9% (4,7% escludendo le citate operazioni straordinarie), in crescita dal 3% del
2009.
_struttura patrimoniale solida, con un rapporto tra debiti finanziari e capitale netto inferiore all’unità (82,5%), in miglioramento sul 2009 (85,6%), dopo che nel 2008 aveva toccato il proprio livello
massimo (96,6%);
_lieve incremento dei livelli occupazionali dal 2006 (+1,7%), anche se l’ultimo anno accusa una lieve flessione (-0,5%);
_crescita degli investimenti nel 2010 (21,8%), ma su livelli di oltre il 20% inferiori rispetto al massimo toccato anche per questa grandezza nel 2006; atteso un nuovo calo nel 2011, pari al 19,1%;
_perdita progressiva di competitività dal 2006, con il valore aggiunto pro-capite aumentato del 3,9% ed il
costo del lavoro per dipendente del 16%;
_produttori di spumanti che nel 2010 confermano risultati migliori rispetto alle altre vitivinicole, sia in
termini di rendimento del capitale (roi: 6,3% contro 5,2% nel 2010) che di struttura patrimoniale (debiti
finanziari al 39,1% del capitale investito contro il 46,2% degli altri produttori);

§….controllo del capitale
_L’aggregato del 2010 comprende 107 società, delle quali 28 hanno la forma giuridica di cooperativa (quattro di queste sono società per azioni controllate interamente da una o più cooperative), 75 quella di S.p.A. ed s.r.l. a controllo italiano e quattro sono a controllo estero.
_Le cooperative rappresentano una quota importante dell’aggregato, ma il loro peso risulta decrescente nel quinquennio: il fatturato è caduto dal 39,9% del 2006 al 37,9% del 2010; solo l’occupazione rappresenta una porzione crescente dell’aggregato, dal 34,6% al 35,1%.
_con riferimento agli assetti di controllo, il valore di libro, sulla base del patrimonio netto a fine 2010, delle partecipazioni detenute da persone fisiche è pari a circa 2,2 miliardi di euro;
_circa 600 milioni sono riferibili alle coop ed i restanti 1,6 miliardi fanno capo al controllo familiare ;
_il portafoglio dei soci esteri è valutabile in circa 260 milioni di euro;
_quello dei soci finanziari (assicurazioni e fondi) è valutabile in 410 milioni di euro.
_Il rapporto con i mercati finanziari è trascurabile; solo 4 delle società considerate sono interessate alla Borsa, ma in modo indiretto, attraverso la quotazione della società controllante, che in un solo caso assume lo status di socio industriale (Davide Campari) e nei restanti quello di investitore finanziario (gruppi assicurativi Allianz, Generali e Fondiaria-Sai).

§….etichette

_tra il 1996 e il 2012 vi è stato un aumento di quasi 2.300 etichette (+73,6%) ed il numero medio di etichette per azienda è pari a poco più di 100;
_meno del 10% dello stock di etichette riguarda vini comuni (erano il 13,9% del totale nel 1996), mentre la ricomposizione più importante ha toccato la fascia alta della produzione (grandi vini, Docg e Doc) la cui incidenza è passata dal 44,5% del 1996 al 52,4% del 2012.
_Tali variazioni confermano la tendenza a privilegiare la crescita qualitativa in presenza di un mercato fortemente influenzato dalla grande distribuzione.

§….distribuzione

_nel 2011 il 42,8% delle vendite nazionali delle principali società vinicole è transitato per la grande distribuzione; si tratta della media tra il 55,9% delle cooperative e il 37,9% delle restanti società.
_Limitatamente ad un campione omogeneo, l’incidenza della grande distribuzione è cresciuta dal 35% del 2002 al 46% del 2011.
_Il secondo canale per importanza (19,6%) è il cosiddetto aggregato Ho.Re.Ca. (Hotel-Restaurant-Catering), anch’esso con incidenze differenti per cooperative (8,5%) ed altre società (24,3%);
_enoteche e wine bar coprono il 9,2% (con le cooperative al 4%)
_la vendita diretta incide per l’8% circa, quota pressoché invariata rispetto all’anno precedente;
_nell’ambito dei grandi vini, l’incidenza più elevata è invece quella del canale Ho.Re.Ca. (44%), cui seguono enoteche e wine bar al 25,6%; la vendita diretta sale qui al 10,9% con la grande distribuzione a
quota 6,6%.
_Relativamente alle esportazioni, prevalgono le vendite tramite intermediari importatori (oltre otto decimi del totale), mentre il controllo della rete di proprietà è ancora limitato al 6,4%


§…..attese per il 2012:

_il 93% degli intervistati prevede di non subire un calo delle vendite; il 59% è ottimista, con aspettative di crescita superiori al 3%, mentre il restante 34% esprime attese stabili (variazione delle vendite compresa tra zero e +3%);
_il 3% ha aspettative leggermente ribassiste e solo il 4% prevede riduzioni delle vendite superiori al 3%;
_positive anche le attese per l’export: oltre il 94% degli intervistati lo prevede in crescita nel 2012, con il 55,7% che attende tassi di sviluppo superiori al 3%.


IL REPORT COMPLETO DEL SETTORE VINICOLO PUO’ ESSERE SCARICATO DAL SITO www.mbres.it

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