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VINEXPO/IWSR: le tendenze del mercato vinicolo mondiale fino al 2016


Per l’11 ° anno consecutivo, Vinexpo, ha affidato all’agenzia IWSR (The International Wine and Spirit Research) che uno studio dettagliato sul consumo globale, la produzione ed il commercio internazionale di vini e liquori, e l’elaborazione creazione di previsioni per 5 anni (cioè fino al 2016. Questo studio copre 28 paesi produttori e 114 mercati di consumo. Fondata nel 1971, la IWSR rappresenta la più grande fonte di dati sul mercato globale delle bevande alcoliche. In 11 anni, lo studio Vinexpo è diventato un punto di riferimento per i professionisti.

 



 

IL VINO NEL MERCATO MONDIALE

1) L’aumento del consumo globale

Il consumo mondiale di vini fermi (inferiori a 15 gradi) e di vini spumanti è aumentato del 2,8% tra il 2007 e il 2011 arrivando a 2,679 miliardi di casse da 9 litri, cioè l’equivalente di più di 32 miliardi di bottiglie. Tra il 2012 ed il 2016 il consumo mondiale dovrebbe accelerare la sua crescita, ritrovando il ritmo degli anni 2000-2005 con un +5,3% su 5 anni. Nel 2016, il consumo mondiale si stabilizzerà a 2,873 miliardi di casse da 9 litri cioè l’equivalente di 34,481 miliardi di bottiglie.

 

2) La crescita del consumo dei vini spumanti è più veloce di quella dei vini fermi.

Nel 2011, i vini spumanti rappresentavano il 7,7% del consumo mondiale di vino. La loro crescita in termini di consumo è stata del 4,12% tra il 2007 e il 2011 (contro il 2,72% per quella dei vini fermi) e dovrebbe arrivare all’8,52% tra il 2012 e il 2016. Questa crescita è dovuta essenzialmente all’aumento del consumo nei quattro principali mercati mondiali dei vini spumanti (Germania, Francia, Russia e Stati Uniti).

 

3) La Cina, gli Stati Uniti, la Russia e l’Australia sono i motori della crescita nel consumo di vini nel mondo

Tra il 2007 e il 2011, questi quattro mercati hanno visto il loro consumo progredire di 129 milioni di casse da 9 litri, cioè l’equivalente di 1,55 miliardi di bottiglie. Nel 2010, la Cina è diventata il quinto Paese consumatore di vino al mondo. Nel 2011, gli Stati Uniti sono saliti sul gradino più alto del podio e l’Australia si è classificata fra i primi 10, detronizzando la Romania.

 

4) Nei paesi europei il consumo di vini rallenta e si modifica

Per la prima volta da 15 anni, la Germania ed il Regno Unito hanno visto il loro consumo di vino diminuire tra il 2007 e il 2011 rispettivamente del 2,73% e del 4,07%. Il consumo di vino si è pure ridotto del 7,13% in Francia e del 2,51% in Italia. La Spagna ha registrato una notevole retrocessione con un consumo che è crollato del 19,67% in 5 anni (tra il 2007 e il 2011).

 

5) Il vino rosso continua dominare il consumo globale

Nel 2011 il vino rosso rappresentava il 54,7% del consumo di vini fermi. Si prevede che tra il 2011 ed il 2016, i vini rossi dovrebbero registrare una crescita in termini di consumo del 9,1%, in particolare grazie alla Cina, mentre i vini bianchi dovrebbero aumentare soltanto del 2,75%. E raggiungendo il 9,2% del consumo mondiale, i vini rosati dovrebbero dal canto loro segnare un aumento del consumo del 7,58% tra il 2011 ed il 2016.

 

6) Volano le vendite di vino con più di US $ 10 per bottiglia

Essi rappresentavano 213,56 milioni di casse da 9 litri nel 2011 (cioè l’8,6% del consumo mondiale di vini fermi) con una crescita in termini di consumo del 12,59% sul 2007, principalmente concentrata in Cina, negli Stati Uniti e in Canada. L’aumento del loro consumo dovrebbe ancora accelerare tra il 2011 ed il 2016 (+29,93%) mentre nello stesso periodo quello dei vini con un prezzo tra i 5 e i 10 dollari americani la bottiglia dovrebbe essere del 9,99%. I vini acquistati a meno di 5 dollari americani la bottiglia (69,92% del consumo nel 2011) dovrebbero, invece, evidenziare un aumento di consumo del 2,77% nello stesso periodo.

 

7) Il mondo del vino “commerciale” continua a crescere

Dal punto di vista del commercio mondiale il vino continua il suo sviluppo e secondo lo studio un po’ più di una bottiglia su quattro (il 27%) consumata nel mondo riguarda un vino “importato”. Questo segmento di consumo conferma una crescita più rapida di quella del consumo totale (+7,92% tra il 2007 ed il 2011, rispetto a +2,83%).

 

8) La Francia rimane il leader mondiale nelle esportazioni di vino a valore

Nell’export la Francia resta il leader in termini di valore, con 9,902 miliardi di dollari americani (+5,24% sul 2007), rafforzando la propria leadership mondiale come fatturato realizzato grazie all’esportazione di vini. Sono seguiti dai vini italiani e spagnoli, il cui fatturato all’esportazione progredisce meno velocemente sulle vendite in termini di volume (+24, 31% contro +47,62%), segno di una diminuzione notevole del prezzo medio dei vini esportati. La stessa analisi si può applicare ai vini australiani (+13,3% in volumi e -20,94% in valore tra il 2007 ed il 2011) mentre al contrario i vini cileni proseguono una strategia di “promozione dell’alta gamma” sul mercato mondiale (+8,13% in volumi e +33,09% in valore tra il 2007 ed il 2011).

 

 

IL VINO NEL MERCATO ITALIANO

Secondo lo studio Vinexpo-Iswr, nel 2011, all’interno del panorama mondiale del vino, l’Italia era il primo Paese esportatore mondiale (in volume) davanti a Spagna e Francia, il secondo produttore mondiale di vino (dietro alla Francia), il terzo Paese consumatore di vino al mondo (dietro agli Stati Uniti e alla Francia) in volume e il sesto mercato mondiale per fatturato realizzato dalla vendita (al dettaglio).

Il consumo di vino in Italia, infatti, è arrivato a 303,12 milioni di casse nel 2011, posizionando il Belpaese al terzo posto fra i Paesi consumatori di vino al mondo (vini fermi e vini spumanti). L’Italia è inoltre il secondo mercato mondiale per il consumo pro capite (52,5 litri all’anno per abitante con un’età in cui è consentito il consumo nel 2011). Ma, se l’Italia è tradizionalmente e storicamente un paese viticolo, il consumo di vino non arresta la sua diminuzione da qualche anno (-2,51 % tra il 2007 e il 2011). E questo decremento dovrebbe continuare tra il 2012 ed il 2016 (-4,89 %).

 

Per i vini premium, nel 2011, la quota di mercato rappresentata da vini con un prezzo superiore ai 5 dollari americani rappresentava solo l’8,4 % del totale dei vini consumati in Italia. Questo segmento dovrebbe però aumentare sensibilmente da qui al 2016. Lo studio prevede, infatti, che i vini commercializzati con un prezzo tra i 5 dollari americani (3,59 euro) ed i 10 (7,19 euro) per bottiglia dovrebbero veder crescere il loro consumo del 13,49% tra il 2011 ed il 2016. Nello stesso periodo, il consumo di vini acquistati a più di 10 dollari americani per bottiglia dovrebbe aumentare del 23,24 %.

 

Dal lato dell’export made in Italy, l’Italia è il primo paese esportatore mondiale di vino e ha visto aumentare le proprie esportazioni del 42,69 % in volume e del 52,68 % in valore tra il 2007 e il 2011. I primi clienti dei vini italiani restano nell’ordine Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Benché le esportazioni abbiano continuato a progredire verso i due primi Paesi (Germania +14,13% e Regno Unito +24,8%), sono invece diminuite quelle verso gli Stati Uniti (-11,68%) e la Francia (-13,56%). Da sottolineare, le vendite di vini italiani in Ungheria, che sono aumentate negli ultimi cinque anni, passando da 4,5 a circa 11 milioni di casse da 9 litri.

 

FONTI: www.vinexpo.com/en/studies/global-current-and-future-trends-2015/ www.lemoci.com/media/commentaires-etude-mondiale-iwsr-pour-vinexpo-2013.pdf 

Lo studio completo (424 pagine) si può acquistare online su www.vinexpo.com/en/studies/global-current-and-future-trends-2015/order-study-2013/

 

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