© Riproduzione riservata
I personaggi delle favole evocano sapori e gusti nuovi in una nuova drink list, un nuovo libro delle fiabe
È un menu totalmente rinnovato quello del D.ONE, uno dei locali più in voga e cool della prima capitale d’Italia che, complice il periodo di chiusure forzate per cause a noi tutti note, si è messo a viaggiare per il mondo portando il mondo e i suoi sapori nei drink. Sono dieci le ricette anche in questo terzo menù disponibile da qualche giorno. Per i nostalgici e i tradizionalisti, nella sezione del “Cera una volta” si possono trovare gli iconici “Aria di Torino”, “Il torinese riservato” e “Cervezita”, i cocktail che hanno reso celebre il locale.
Va bene, ma i drink? D’ispirazione internazionale, come detto, gusti soft per far bere e lasciare un po’ di suspence. Il livello qualitativo è altissimo. Celebrale. Molte e diverse le tecniche di cottura impiegate così come sono molte le ore necessarie per le preparazioni di sciroppi e infusi.
Dal primo menù “Giovane e gaudente”, un piccolo libricino vintage, al “Ricordi liquidi”, un solare e giocoso menù pieghevole e grande come un poster, dopo un anno di studio il team guidato da Simone Nervo e Vanessa Vialardi ha preso il meglio dei due lavori precedenti per creare “Let’s shake the fairytales”. Per una una visione dei drink più glocal rispetto al passato, cercare complessità e curiosità.
«Erano gli stessi clienti a chiederci di fare un salto, e a chiederci quando sarebbe cambiato il menu. Fino a ieri l’offerta prevedeva drink e proposte di piatti o tapas assieme, mentre ora drink e cucina sono separati. Nobilitiamo il nostro lavoro, e lasciamo che sia il cliente a decidere e scoprirci, leggendo e interpretando i cocktail». Brevi, brevissime le descrizioni, in inglese, sulle texture e profumi al fondo delle magnifiche illustrazioni di Michela Maracelli (@michelamarcelly), disegni che esplicitano i nomi dei cocktail e che ritraggono dunque “Alice nella pancia della balena”, “Peter Pan e lo Stregatto”, “Pinocchio e lampada magica”, “Aladin e il Cappellaio matto”, “Mangiafuoco e Biancaneve”, “Hansel, Gretel con Capitan uncino”, “La Sirenetta e il tappeto volante”, “Gulliver e i sette nani”, “Cappuccetto rosso e la mela stregata”, “La Regina di cuori e la Bella addormentata nel bosco”.
Sfogliando questo vero e proprio libro avrete un sacco di domande. Come dialogano questi personaggi?
VENTI (ELEMENTI) PER DIECI (DRINK)
Sono venti, gli ingredienti, ricercati per questi nuovi sapori da ordinare dal pre all’after dinner. Si gioca con le cromie, i colori delle pagine, e dei drink stessi in qualche caso, si modificano con il cambio della luce. Quella delle 18.00 infatti non è quella delle 23.00. Dal chiaro al buio. Una delle altre evoluzioni risiede nel fatto che le ricette non sono più facilmente replicabili in casa: «Bisogna venire da noi per scoprirle» – conclude Nervo. La ricerca si è infatti intensificata. Qualche esempio? Il sentore di mela nel calvados è pensato e usato come un gin, mixato a frutti rossi essiccati e ginepro. La cottura breve e il vermouth rosso fanno del “Cappuccetto rosso e la mela stregata” una sorta di americano. Sorso tirato e amaro nel finale.
C’è poi una cottura del te bianco con spezie, lemongrass e yuzu che si unisce al Bitter Japanese Umami, Bitter Lemon Organics, Dry Gin, China martini, Cordials. È il “Gulliver e i sette nani”, un ponte tra sera e notte. Fresco e piacevole quanto basta per portarti a chiederne un secondo sorso. L’estetica e “l’effetto wow” lo avrete se ordinerete “La Sirenetta e il tappeto volante”, il sale al curry e limone sono all’esterno, come una polvere. L’oro si contrasta con l’azzurro del liquido composto da Leblon Cachaça infusa all’alga spirulina, scrubs ai datteri e lime kaffir. Una sensazione iodata, marina. Gusto elegantissimo, salino e astringente. Pungente quanto basta dopo un ingresso morbido. Inaspettato. Un grande divertimento.
E non era forse questo lo scopo del nuovo menù del D.ONE?
Facebook: D.ONE Torino
Instagram: D.ONE Torino
© Riproduzione riservata