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NEL DOPOCENA GLI ITALIANI PREFERISCONO IL LEMONCELLO MA GLI INTENDITORI VOGLIONO LA GRAPPA


L’Italia del dopocena si divide essenzialmente tra gli amanti del bere “facile e dolce” (che preferiscono nell’ordine limoncelli, amari e creme di liquori) e quelli del bere “riflessivo e impegnativo” (che preferiscono la grappa e altri distillati) . Questo è quanto emerge dalla recente ricerca presentata dall’Istituto Tutela Grappa del Trentino nel convegno “Grappa: Prospettive”, organizzato nel contesto del Grappa Festival appena conclusosi a Levico Terme (TN) e patrocinato dall’Istituto Nazionale Grappa.


Negli ultimi dodici mesi l’84% degli italiani che bevono normalmente alcolici ha preso almeno una volta un limoncello, il 58% un amaro, il 50% una crema di whisky. Meno gettonati i distillati da riflessione: il rum è stato bevuto dal 46%, il whisky e la grappa dal 42%. “Se qualcuno immagina gli italiani come raffinati bevitori di distillati di pregio, si sbaglia – ha commentato Glauco T. Savorgnani, professore di marketing all’Università Cattolica di Milano e presidente di Talos AM Apertamente, la società che ha condotto la ricerca – Gli italiani infatti amano il bere dolce e poco impegnativo”.

In quanto alla grappa, dalla ricerca emerge che il 30% della popolazione la beve regolarmente. Il 69% dei consumatori ha un’età compresa tra i 18 e i 49 anni, il 44% risiede nelle regioni del Nord, aree tipicamente vocate alla produzione di grappa, ma ben il 35% risiede nel Sud del paese. Si tratta di consumatori con un’alta scolarizzazione: nel 90% dei casi hanno in tasca una laurea o un diploma di scuola superiore. “Un consumo quindi trasversale a tutte le età però con un titolo di studio elevato – ha sottolineato Marco Besana, coordinatore della ricerca – E le donne bevitrici di grappa non sono meno degli uomini”.

Sui motivi che portano a sorseggiare la grappa di tanto in tanto, la stragrande maggioranza degli intervistati ha dichiarato di bere grappa perché ne apprezza gli aromi e i profumi, solo meno della metà perché la considera un ottimo digestivo. In quanto all’immagine dei singoli prodotti, chi beve grappa la considera un prodotto per intenditori, naturale e di alta qualità. Diverso l’approccio del “popolo del limoncello”:  per loro questo prodotto è essenzialmente giovane, allegro e leggero. Sopresa dagli amanti dell’amaro: normalmente collegato a un’idea di salutismo, per i suoi affezionati l’amaro è in realtà meno salutistico di grappa e limoncello.

“Si tratta di dati che confermano che il settore ha lavorato nella direzione giusta – ha commentato Beppe Bertagnolli, presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino – Negli ultimi anni siamo riusciti a riposizionare la grappa a un livello alto, strappandola a un consumo tipicamente alimentare a favore di un consumo moderato, raffinato e riflessivo”.

+INFO: Istituto Tutela Grappa del Trentino Uff. stampa: Carlo Odello (t) 329 7941822

INFOFLASH SU ISTITUTO TUTELA GRAPPA DEL TRENTINO
L’Istituto Tutela della Grappa del Trentino è nato nel 1960 da un’intuizione di cinque distillatori, Bertagnolli, Pisoni, Sebastiani, Segnana e Bassetti, che già allora avevano compreso l’importanza delle regole di autodisciplina e dei controlli di qualità sulla grappa. Oggi l’Istituto conta 29 soci dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina. L’Istituto ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine e con la scritta “Trentino Grappa”. In questo modo l’Istituto offre al consumatore la garanzia di una qualità certificata dall’Istituto agrario di San Michele all’Adige, attraverso analisi di laboratorio, e dalla Camera di Commercio di Trento, presso la quale è operante una Commissione per l’analisi organolettica. L’Istituto svolge un’azione di vigilanza sull’osservanza del regolamento di autodisciplina, recentemente aggiornato e sottoscritto dalla totalità dei distillatori, e promuove a livello locale e nazionale iniziative e studi atti a favorire il perfezionamento della produzione e l’incremento del consumo di Grappa trentina in Italia e all’estero. Attualmente è retto da un Consiglio composto da Giuseppe Bertagnolli (presidente), Stefano Marzadro (vicepresidente), Luigi Cappelletti, Mauro Giori, Carlo Pezzi, Bruno Pilzer, Alessandro Poli, Carlo dell’Elmo Saracini e Rudy Zeni (consiglieri). +INFO: www.grappatrentinadoc.it

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