Puntuale come ogni anno arriva il dossier spumanti del Corriere Vinicolo che fotografa il comparto in vista delle festività natalizie. L’analisi dei primi nove mesi dell’anno sul fronte dei consumi domestici del settore spumanti indica segnali negativi sia in Italia che sui tre principali mercati di sbocco all’estero. Lo scenario appare complicato in Germania e UK, mentre negli Stati Uniti si registra una piccola inversione di tendenza rispetto ai sei mesi precedenti, grazie anche al cambio favorevole euro-dollaro.
MERCATO NAZIONALE
Sul mercato nazionale il confronto è con un 2021 che era stato straordinario sul fronte delle vendite di bollicine in grande distribuzione (+24% e sopra +27% per quanto riguarda i valori), chiudendo a -2% in volume e valore. Il segmento degli spumanti resta comunque al di sopra delle medie pre-Covid.
Nei principali mercati esteri, rispetto all’anno precedente nel 2022 si scende quindi a -2% a volume (650.000 ettolitri circa, da parametrarsi al mezzo milione medio del 2019-2020), con picchi negli iper (-6%) e super (-4%), mentre restano in positivo i volumi venduti presso i discount (+7%), trainati dalla categoria Charmat non Prosecco (+19% volumico) e nonostante aumenti del prezzo medio di gran lunga superiori a quelli fatti segnare dagli altri canali (+5% contro media generale del 2%).
Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del Vino UIV e Ismea su panel dati Nielsen, nel 2022 le vendite totali di Prosecco risultano in calo (-8,5%, anche qui con picchi negativi nei super e Iper e aumenti sul discount) e quelle degli spumanti dolci (-9,5%), a cui si associa la performance negativa del metodo classico con -10%. Sempre positivi invece gli Charmat secchi, non solo nei discount, ma anche presso iper e super (+10%) e liberi servizi (+4%): la categoria, che già aveva avuto incrementi del 20% nel 2021, a oggi risulta ulteriormente premiata per aver tenuto i prezzi fermi rispetto al 2021 (4,50 euro/litro), contro +7% per il Prosecco e +2% del totale spumanti Italia, portando a casa aumenti valoriali del 12%, contro media del comparto bollicine di -0,4%, con -10% per i metodo classico e -2% per il Prosecco. In Italia si resta ai livelli del 2021 Difficoltà in Usa, UK e Germania.
SPUMANTI CANALE RETAIL
Le variazioni a settembre sulle vendite 2022/21 a settembre in grande distribuzione in italia e all’estero, vedono per il Metodo classico volumi e valori ampiamente superiori sia al 2020 che al 2019 (3,4 milioni di litri contro media di 2,7 del biennio). Uno scencario con aumenti di prezzo limitati a +1% circa per il Franciacorta (escluso discount) e +2% per il Trento. Il Prosecco, che ha fatto segnare aumentare i listini anche del 9% su alcuni canali, registra diminuzioni di consumo meno accentuate.
Il Prosecco resta leader delle vendite con una quota di circa il 50% sul totale, l’unico canale in cui il peso scende con un -37% è il discount, dove metà dei volumi commercializzati sono fatti di altre bollicine Charmat secche. Il metodo classico vede un peso maggiore sulle vendite online (11%) e il minimo nel canale discount, al 2%, contro una media negli altri segmenti del 6%.
Sono i super il canale che veicola il maggior volume di spumante (37% di quota, 20 milioni di litri circa), seguiti dagli iper (30%) e dai discount (1/4 del totale). Se consideriamo le cifre a valore, scende di 10 punti (al 15%) l’incidenza dei discount, mentre il ruolo dei super è ancora più trainante, con il 42% sul totale (183 milioni di euro), seguiti dagli iper al 31% (2 punti in più rispetto alla share volume).
MERCATI ESTERI
Sui tre principali mercati di sbocco per la spumantistica italiana, a tutto settembre per il canale retail viene registrata una perdita in termini di volumi consumati dell’11%, a 878.000 ettolitri, contro i 982.000 del corrispondente periodo del 2021.
In Germania, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del Vino UIV su dati NielsenIQ, in un mercato in riduzione volumica del 5% sul cumulato e in perdita anche nel terzo quarto rispetto al dato positivo di giugno (con i Sekt tedeschi sotto del 4%), per le bollicine italiane la situazione continua a rimanere piuttosto critica:
- totale da gennaio a -17% (-14% nel quarto),
- con Prosecco a -14% (-17% nel trimestre)
- persino la tipologia rosato in contrazione (-20% cumulato da inizio anno).
Sui valori, totale bollicine italiane a -12%, il doppio della media mercato (-4% i tedeschi), con il Prosecco confermato a -8% e il Rosé a -9%, ma in costante recupero dal -13% di giugno. Per quanto riguarda i prezzi, a fronte di un comparto che segna listini in aumento del 2% nel terzo quarto (con i Sekt a +3%), le bollicine italiane vedono aumenti generalizzati, con il totale a +6%, di cui +10% per il Prosecco e +6% per la versione in rosa (in regressione). Sul cumulato da gennaio, in un mercato senza strappi (Sekt a +0,5%), gli italiani viaggiano a +6%, con Prosecco e Rosé rispettivamente a +6% e +7%.
Le perdite registrate dalle bollicine italiane nel Regno Unito ammontano al 14% nel cumulato da gennaio, a 475.000 ettolitri (-11% nel trimestre luglio-settembre). Il Prosecco conferma il -13% di aprile-giugno, restando con un saldo da gennaio negativo a -17% (341.000 ettolitri venduti). Meno negativa la performance delle private label, -5% (ma si era -2% nel semestre), con il trimestre luglio settembre (-9%) dopo essere stato a giugno a +5%. In aumento i Rosé, con un +16% di cui +7% nel trimestre (10 punti in meno rispetto al quarto aprile-giugno). A valore il saldo della categoria Italia chiude a -12%, con Prosecco che fa segnare un saldo negativo -14% (2 punti in più rispetto a giugno), mentre le private label passano dal +4% di giugno al -4% di settembre. Prosecco Rosé sempre positivo, da inizio anno seppur con un meno di 4 punti rispetto al +20% di giugno (57 milioni di sterline).
Negli Usa, il terzo trimestre dell’anno vede un calo dell’1,4%, che tiene rispetto al calo del 3,5% del totale comparto, con la perdita da inizio anno che arriva a cumulare -2%, in miglioramento rispetto a giugno di 2 punti. Prosecco in crescita nel quarto trimestre (+6%), con il Rosé che continua la sua forte fase espansiva (+70% nel semestre, 10 punti in meno però rispetto a giugno). La spumantistica californiana registra un forte calo, che cumula da gennaio un saldo passivo dell’8%, a valore il dato negativo di giugno viene invertito, da -1% a +1,4% (566 milioni di dollari), contro un totale mercato che invece arretra del 4%.
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