Con 2,3 miliardi di giro d’affari in Italia (oltre 10 in Europa) e una crescita dall’aprile 2014 al marzo 2015 del 7,6%, il mercato degli alimenti speciali (integratori alimentari, alimenti arricchiti, prodotti dietetici, probiotici e functional foods) ha superato i 170 milioni di confezioni vendute, mentre hanno raggiunto quota 1.800 le aziende che operano nel settore. E’ una locomotiva in corsa, frenata però da un mosaico europeo di normative, definizioni e regole disomogenee, che ostacolano export e libera diffusione dei prodotti.
“Per esempio – spiega Teresa Minero, vicepresidente di ISPE Italy, International Society for Pharmaceutical Engineering – il ginseng è considerato alimento in certi paesi e farmaco in altri: un corto circuito che crea problemi commerciali agli operatori, ma anche di percezione da parte del consumatore finale”. Il problema è stato affrontato oggi dal convegno promosso da ISPE nell’ambito di Ipack-Ima, la fiera mondiale delle tecnologie di processo e packaging in corso fino al 23 a Fiera Milano.
Al centro del dibattito un quadro legislativo diverso per paese e in fase evolutiva, che interessa un’ampia gamma di preparati: omega 3, acido folico, caffeina, ginseng, probiotici, lievito di birra, vitamine, sali minerali…. Oltre agli aspetti regolatori, il settore è impegnato anche su altri fronti ‘caldi’, poiché il consumatore che ricorre sempre più frequentemente agli integratori ha finalmente alzato la soglia di attenzione su aspetti quali qualità, sicurezza, efficacia. “E’ strategico per le aziende presidiare la catena di sviluppo, produzione e controllo: dalle fasi di natura agricola ed estrattiva per le sostanze di origine vegetale, alla formulazione, produzione e distribuzione. Sicurezza e sostenibilità passano anche per le modalità di processo e di confezionamento, e questo spiega la collocazione del convegno nell’ambito di Ipack-Ima che è la vetrina internazionale più autorevole per queste tecnologie”.
Negli ultimi quindici anni il valore del mercato è raddoppiato e oggi 8 italiani su 10, secondo stime di Eurisko/Federsalus, fanno uso di integratori alimentari. I consumatori comprano soprattutto vitamine e sali minerali, seguiti dai probiotici (i fermenti lattici, per esempio), dai coadiuvanti per la gola e la tosse. Ma sono in crescita gli energetici e i prodotti che aiutano nel calo del peso e nel controllo del colesterolo. Queste categorie di prodotti realizzano oltre il 60% dell’intero fatturato del settore. Venduti soprattutto in farmacia, sono ormai diventati un consiglio abituale del medico verso il paziente: li raccomanda un terzo degli specialisti e oltre la metà dei medici di base.
Per informazioni: IPACK-IMA SPA: Maria Grazia Facchinetti – Marketing & Communication Manager – web: www.ipackima.it