In base alle precedenti normative era consentito realizzare bottiglie in plastica al massimo per metà da materiale riciclato, mentre il restante 50% doveva essere costituito da materiale vergine. Con la Legge di Bilancio 2021 si supera finalmente questo limite e si consente l’impiego di bottiglie di plastica riciclate al 100%.
Il polietilene tereftalato, più noto con la sigla PET, è un materiale plastico dalle numerose proprietà, tra cui quella di poter essere riciclato e reimpiegato più volte nella produzione di plastica o in altri processi industriali senza perdere le sue caratteristiche. In Italia, però, era consentito realizzare nuove bottiglie o vaschette per alimenti in PET utilizzando al massimo il 50% di materiale riciclato, mentre la restante parte doveva essere costituita da materia prima vergine.
Ma mentre in Francia già dal 2019 era possibile acquistare nei supermercati acqua minerale in bottiglie realizzate in PET 100% riciclato, ottenuto da altre bottiglie, in Italia il via libera è arrivato solo ora. Un obiettivo raggiunto anche grazie all’impegno delle associazioni ambientaliste che hanno tenuto alta l’attenzione su questo tema. Importante anche l’iniziativa imprenditoriale che ha messo a punto la tecnologia “Xtreme renew”, in grado di produrre bottiglie per l’acqua utilizzando l’ R-PET, riducendo del 18% le emissioni rispetto al sistema tradizionale di produzione.
La nuova normativa era stata già anticipata con un emendamento presentato dal senatore Andrea Ferrazzi al DL agosto, che prevedeva per il 2021 una fase transitoria e sperimentale dell’applicazione delle nuove norme e che ora, con la Legge di Bilancio 2021, diventa definitiva
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