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Il 31 agosto Eataly, il centro della gastronomia italiana inventato da Oscar Marinetti (cfr foto), apre i battenti al N. 200 della Fifth Avenue, portando a Manhattan una nuova dimensione del cibo italiano. In uno spazio di quasi 7 mila metri quadrati sono presenti 8 ristoranti monotematici, immersi in mercati di carne, pesce, formaggi, pasta e verdure. Ben 20 chef e 400 dipendenti, lavoreranno intensamente per offrire ai newyorkesi la possibilità di consumare in 600 posti a sedere gli stessi prodotti doc che sono in vendita su dozzine di banchi e scaffali.


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Il progetto prevede un investimento iniziale sull’ordine dei 25 milioni di dollari e un break even point intorno ai 40 milioni di fatturato annui. Tra i soci americani c’è il gruppo “B&B”: Lidia Bastianich (che è una grande chef italiana con propri ristoranti fin dagli Anni Cinquanta negli Usa, notissima al pubblico americano per libri e trasmissioni tv), e Mario Batali, che è socio con il figlio di Lidia, Joe Bastianich. Insieme rappresentano un potenza di decine di ristoranti di alta qualità in tutti gli Stati Uniti. Inoltre si sono uniti all’impresa due finanzieri newyorkesi, giovani ed entusiasti conoscitori dell’Italia: Alex e Adam Saper. Al piano terreno, con accesso da tre lati, ci sono 5 mila metri quadri per l’area di vendita, il caffè all’italiana (bar Lavazza), la libreria, lenoteca. Altri mille mq sono sotterranei, per i servizi: le cucine, la pasticceria, la gelateria, la panetteria.

Il nuovo centro della gastronomia italiana ospiterà anche all’ultimo piano (con una vista mozzafiato sui grattacieli Manhattan) un grande brewpub (ca.700 mq) , nato da un’idea che vede coinvolti, tra gli altri, due tra i più affermati birrifici artigianali italiani: il Baladin di Teo Musso e Birra del Borgo di Leonardo Di Vincenzo. La produzione della birra artigianale (non pastorizzata) sarà realizzata con la collaborazione di due noti micro-birrai italo-americani: Sam Calagione (Dogfish Head Craft) e Vinnie Cilurzo (Russian River Brewing Company). Il locale, che avrà anche un assortimento delle migliori birre artigianali italiane e americane, abbinerà le birre prodotte in casa, alla cucina di ispirazione italiana dello chef Mario Batali.

“Dopo Torino e Tokyo apriamo a New York, perché questa è la capitale del mondo – spiega Oscar Farinetti, impegnato a seguire gli ultimi dettagli del megaprogetto – con 8 milioni di abitanti, dove ogni anno vengono 45 milioni di turisti dei quasi 500 mila italiani. L’intenzione è offrire ai newyorkesi un luogo dove incontrare il meglio della qualità dei cibi nostrani e agli italiani un posto dove sentirsi a casa anche al di là dell’Atlantico”. Alla base di tutto c’è l’approccio al cibo di Farinetti, 56 anni, che si definisce un ‘mercante del XXI secolo’, basato sui contrasti apparenti fra l’informalità dell’ambiente e l’autorevolezza dei prodotti, fra l’orgoglio della tradizione e l’ironia nella presentazione.

+info:www.eataly.it/www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=1757&ID_sezione=&sezione=

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INFOFLASH/EATALY
Eataly identifica dei centri di vendita e somministrazione di alimenti e bevande della più qualificata grastronomia italiana. Il primo Eataly è stato inaugurato nel 2007 nell’ex stabilimento della Carpano a Torino a cura di Oscar Farinetti, imprenditore di grande dinamismo e creatività che, dopo aver portato al successo la catena di elettrodomestici UniEuro, ha disinvestito da questo settore per dedicarsi anima e corpo alla promozione dei migliori prodotti alimentari della tradizione italiana. Dall’individuazione dei produttori di eccellenza, al reperimento delle migliori materie prime disponibili sul territorio Eataly segue un percorso fatto di rispetto della tradizione ed educazione su un modo di alimentarsi “sano, pulito e giusto”. Slow Food svolge nei confronti di Eataly il ruolo di consulente strategico, con il compito di controllare e verificare che la qualità dei prodotti proposti sia sempre all’altezza delle promesse e che i produttori, entrati a far parte del novero di Eataly, non compromettano la qualità della loro produzione per soddisfare una domanda crescente dei loro prodotti. Oltre che in Italia (punti di vendita anche a Milano, Bologna, Asti e Pinerolo), Eataly è presenta in Giappone ed ora negli USA: Il fatturato 2009 è stato di 40 milioni di euro ma, con l’apertura del nuovo centro a New York, si punta al raddoppio in tempi brevi. + info:www.eataly.it/

VIDEO REPORTAGE EATALY NEWS YORK
www.eataly.it/index.php/eataly-a-new-york/

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